Le comunità dei lucani all’estero – gli iscritti registrati all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) sono oltre 125mila, ma di fatto sono almeno il triplo – guardano con attenzione all’attività del Maie (Movimento Associativo Italiani all’Estero). Sono in particolare le comunità dei nostri corregionali che vivono e lavorano in Germania, Belgio, Paesi dell’Est che hanno allacciato rapporti diretti con il sottosegretario agli Esteri Sen. Ricardo Merlo che è il leader del Movimento. Dopo l’incontro a Roma nelle scorse settimane di una delegazione guidata da Giovanni Baldantoni (Associazione Lucani nel Mondo e presidente Palazzo Italia Bucarest), don Pierluigi Vignola (Amburgo) con il sottosegretario Merlo si guarda adesso alle nuove scadenze associative della stagione congressuale del Maie in Europa con il VI Congresso previsto il 22 giugno ad Amburgo.
Condividiamo la strategia del Movimento del sottosegretario Merlo che – dice Giovanni Baldantoni – è il primo rappresentante di Governo direttamente espressione e rappresentante degli italiani all’estero e i principi guida del che sono fondamentalmente tre: la protezione a livello sociale dei migranti italiani, la promozione della nostra cultura e della nostra lingua e la costruzione del “Sistema Italia” nel mondo (cultura , commercio, turismo , scambi universitari , ecc.).Di fatto, la stessa importante presenza di una collettivita’ italiana all’estero, per il tramite della cultura, del commercio e delle relazioni personali e sociali, rappresenta nell’attuale processo di globalizzazione, una reale opportunita’ per tutta l’Italia e gli italiani. E non a caso insistiamo per tenere nei Paesi Europei dove ci sono le più nutrite presenze di nostri corregionali iniziative dedicate a Matera 2019 con l’obiettivo di promuovere la visita degli europei a Matera e in Basilicata. L’autonomia del Maie – aggiunge – ci permette di muoverci con efficacia e credibilità nella nostra azione, garantendo sempre la conformita’ all’obiettivo principale del movimento che e’ quello di promuovere l’identita’ degli italiani all’estero, e difendere i diritti loro e dei loro discendenti che oggi vivono al di fuori dell’Italia. Baldantoni lamenta che non esiste ancora un censimento attendibile né degli imprenditori-operatori economici e né dei “pendolari”, quanti trascorrono all’estero il tempo necessario per svolgere la propria attività e poi tornano a casa dove hanno la sede di impresa. Un fenomeno particolarmente esteso – sottolinea il presidente di Palazzo Italia – nei Balcani grazie soprattutto ai collegamenti aerei veloci.
Tra i temi affrontati quello che interessa molto da vicino gli italiani all’estero e i loro figli. Infatti, in quasi tutti i consolati esiste un “canale rapido” per l’esame delle pratiche di cittadinanza relative ai figli maggiorenni di cittadini italiani presso la circoscrizione consolare di riferimento. Sembrerebbe, secondo segnalazioni da parte di alcuni rappresentanti dei Comites, che in certe Circoscrizioni ci sarebbe una discriminazione fra italiani nati in Italia e quelli nati all’estero. Ma se davvero fosse così, si starebbe commettendo una gravissima discriminazione. Il Sottosegretario Merlo ha dato grande importanza a questo tema e ha sottolineato che non deve esserci differenza alcuna tra italiani, ovvero tra il trattamento che viene riservato agli italiani nati in Italia rispetto a quelli nati oltre confine. “Non possono esistere in alcun modo differenze di trattamento nei Consolati tra italiani nati in Italia e italiani nati all’estero”, sottolinea il Sottosegretario Merlo, “siamo tutti figli della stessa madre, la nostra Patria. Il canale prioritario per l’esame della pratica di cittadinanza – conclude – deve valere per tutti i cittadini italiani, senza alcuna discriminazione”.
Feb 19