A partire dalle ore 17 di oggi prendono il via le prenotazioni per il terzo ciclo di spettacoli del cartellone di Circus+, organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in programma la settimana prossima, da giovedì 28 febbraio a domenica 3 marzo (orari e dettagli su materaevents.it). E conviene affrettarsi, visto il successo dei primi eventi: tutti e nove gli appuntamenti dei due primi cicli sono andati rapidamente esauriti. Per i bambini più piccoli il service che cura il sistema di prenotazioni precisa che da 0 a 3 anni non serve né il passaporto né la prenotazione mentre per quelli di 4 e 5 anni il passaporto è gratuito ma occorre la prenotazione per il posto che sarà occupato.
L’intero cartellone presenta le esperienze più avanzate dell’arte circense, che sempre più è diventata un crocevia delle diverse tendenze delle avanguardie teatrali, delle pratiche performative, delle arti visive e concettuali. Una realtà che in alcuni casi è distante dai tradizionali spettacoli circensi per come sono comunemente intesi.
Anche questa volta il programma è legato a uno dei temi del progetto complessivo della capitale europea della cultura: Continuità e rotture. Dopo gli incontri con il circo come trasformazione e come transizione è la volta del circo come aggregazione.
Il terzo fine settimana offre spettacoli di attrezzistica in cui l’artista e il suo strumento diventano inseparabili grazie ad un adeguamento continuo dell’uno e dell’altro.
Il mondo del circo, infatti, è un mondo di strumenti e attrezzi caratteristici: una parte importante della sua storia è infatti la storia degli artisti che hanno sviluppato i loro strumenti sino a renderli opere d’arte ed elementi integranti dello spettacolo, oltre che il loro proprio habitat.
Dal giovedì al sabato (ingresso entro le 20.45, inizio spettacolo ore 21.00) a scendere in pista sono tre artisti internazionali: la francese Cecile Mont Reynaud, l’italiana Martina Nova e il tedesco Jorg Muller. Domenica (ingresso ore 18,45, inizio spettacolo ore 19.00) è la volta di Okidok, un duo di clown belgi.
Nella tripla performance acrobatica gli oggetti hanno un ruolo fondamentale. Si comincia con i fili che definiscono lo spazio scenico in cui Cecile Mont Reynaud agisce La Fileuse, un solo aereo su partitura musicale, in cui il respiro dell’acrobata viene ripreso e amplificato elettronicamente. Il corpo si fa musica e il suono avvolge lo spazio, abitando il movimento. Si passa poi a Luce, danza in abat-jour di Martina Nova, che unisce effetti sonori in vivo con il movimento del corpo, il circo e la danza in un universo puramente visuale. Si finisce con Mobiledi Jörg Müller. Qui i cilindri metallici ruotano sospesi in un movimento circolare: un paesaggio sonoro e visivo che celebra l’intero universo. La performance assembla in un unico dispositivo rivoluzionario teatro, danza, musica e arte contemporanea.
Domenica in Ha Ha Ha di Okidok la risata è la protagonista. Sul palco due personaggi buffi con il naso rosso e il passo scoordinato ci ricordano i clown dei paesi dell’est. Il gusto pronunciato per l’immaginario e la sperimentazione va di pari passo ad una comicità spontanea e a una grande tecnica acrobatica.