“Il finanziamento per la manutenzione del suolo in Basilicata da parte del Governo di 11 milioni di euro in tre anni, sempre che non siano solo promesse, non risolve in questo modo il problema dell’emergenza dissesto e frane e non soltanto perchè il fabbisogno finanziario da noi è di gran lunga superiore. L’ambiente è citato in Costituzione nell’articolo 117, che però si limita a collocare tra le materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato anche quella relativa alla ‘tutela’ dell’ambiente e dell’ecosistema’. Troppo poco, e per questo deve diventare materia di concertazione politico-istituzionale in tema di autonomia differenziata. Senza affievolire la tutela del paesaggio, che nel nostro contesto ha un’importanza fondamentale occorre rafforzare la tutela attiva di un bene comune fondamentale, l’ambiente, che non ha valore esclusivamente estetico-culturale. Il diritto costituzionale all’ambiente va inteso come diritto personale e collettivo alla conservazione, alla gestione responsabile e al miglioramento delle componenti e del complesso delle condizioni naturali: aria, acqua, suolo, territorio.
In Basilicata dove le emergenze ambientali sono già troppe e diffuse, non sottovalutando ulteriormente la Val d’Agri e quindi la convivenza con il petrolio, l’ambiente, in quanto bene giuridico unitario che racchiude territorio e natura, ricomprende la preservazione della biodiversità e degli ecosistemi, la salvaguardia delle specie animali e vegetali, gli strumenti di tutela degli equilibri ecologici, valutazione di impatto ambientale in primis, e quindi lo stesso concetto di sviluppo sostenibile già fatto proprio dal nostro ordinamento attraverso le politiche comunitarie. Ecco che i nuovi Consiglio e Giunta dovranno provvedere ad una programmazione molta più attenta del passato coordinando azioni ed interventi di forestazione e tutela del suolo con attività in grado di produrre nuova e qualificata occupazione”.
Feb 28