Gianni Rosa (Fratelli d’Italia): “Da gladiatore a burattinaio, questa è la triste fine di Pittella”. Di seguito la nota integrale.
Da gladiatore a burattinaio, questa è la triste fine di Pittella. L’ex Governatore si trasforma in un burattinaio, non un ‘padre nobile’ della politica ma un personaggio che, dopo aver ucciso un territorio, deve nascondersi dietro la faccia altrui per poter continuare a gestire il potere.
Su Tretortola, qualche parola di circostanza: una persona lontana dalla politica, come a dire Trerotorla ‘brava gente’. Ma non ci inganna. Non inganna i Lucani.
Nel suo ‘ritiro spirituale’ forzato non si è accorto di averci lasciato una Regione in ginocchio. Pittella ha perso, nel frattempo, qualche dato: l’Eurostat certifica che siamo l’ultima Regione d’Europa per occupazione nel 2017; abbiamo il 100% dei comuni lucani a rischio idrogeologico e i fondi bloccati perché non si approva il Bilancio, la Sanità è stata messa in mano ai Direttori Generali e sappiamo che fine ha fatto.
Tutte le altre millantate riforme sono state una débâcle che Pittella e i suoi cercano di coprire con la faccia di Trerotola. Ma se si dovesse scegliere un Presidente solo per la sua lontananza dalla politica avremmo 400.000 buoni candidati, ovvero quasi tutti i Lucani.
Dopo le lacrime della conferenza stampa e il vittimismo della rinuncia alla candidatura a Presidente per ricompattare il centrosinistra, Pittella non incanta più nessuno. Oggi, è il grande manovratore di una coalizione che cerca di riportare alla vita il peggio della classe dirigente del centrosinistra.
Alla Basilicata serve un polso fermo che rimedi alle ‘cretinate’ che hanno fatto e non una persona che, con tutta la buona volontà, non sarebbe in grado di tenere in mano le redini di una coalizione, quella di centrosinistra, che ha degli squali come Pittella, Speranza, Cifarelli, Lacorazza, Santarsiero, Polese e tanti, tanti altri.
Se l’intento delle parole di Pittella era intenerire l’elettorato per ‘ripulirsi’ un po’, sappia che ha confermato tutti i nostri sospetti: l’unico a dover essere ‘compatito’ per la situazione in cui si trova è il povero Carlo Trerotola.