Il Segretario Uil di Matera, Franco Coppola, in una nota sottolinea la crisi che coinvolge il mondo produttivo lucano anche nell’anno di Matera capitale europea della cultura 2019, con evidenti ripercussioni sui livelli occupazionali.
Di seguito la nota integrale
L’attenzione che molto opportunamente tutti dedicano allo straordinario evento di Matera 2019, non deve farci trascurare il momento particolarmente difficile che, in particolare, il territorio materano sta da anni vivendo e che ogni giorno di più diventa insostenibile per i suoi circa 180 mila abitanti.
Non vi è settore che non sia interessato da crisi produttiva e occupazionale:
Si parla di turismo che sulla scia dell’importante afflusso nella città di Matera, potesse costituire volano di lancio per tutto il territorio e la Basilicata intera. Invece, languono su qualche scrivania gli accordi d’area che dovevano interessare i comuni della Magna Grecia e le zone interne, affinchèci fosse una valorizzazione sinergica delle potenzialità del territorio ( mare, archeologia,percorsi enogastronomici,ecc. ).
Purtroppo oltre al dato delle presenze nella stessa città di Matera non si apprezzano particolarmente i miglioramenti dei livelli occupazionali dei servizi, nel turismo e soprattutto rispetto alla stabilità dei rapporti di lavoro e sull’applicazione puntuale dei contratti di settore.
E’ quindi subentrata la grande aspettativa generata dalla Zes Jonica.
A proposito il piano strategico, ancora al vaglio romano, per quanto ci riguarda ha previsto una Zes che sostanzialmente interessa tutto il territorio lucano anche se a macchia di leopardo.
Questo, interpretando in termini quanto meno estensivi i concetti di base su cui si fonda la stessa. Infatti, se affrontiamo con buon senso la questione, l’unica area che risponde ai requisiti previsti e che si presenta come naturale e oggettivo retroporto di Taranto è l’area metapontina con al centro l’area industriale Valbasento.
Altre declinazioni della Zes possono essere anche legittime ma non si presentano facilmente integrabili ed applicabili, con il rischio di vanificare il contenuto stesso del piano strategico. Tra l’altro l’area della valbasento sta ancora attendendo l’attuazione della necessaria bonifica, nonostante le risorse già destinate. Si attendono altresì buone nuove sulla piattaforma logistica agroalimentare e non solo, di Ferrandina; snodo fondamentale per mettere a sistema le straordinarie potenzialità di tutto l’arco jonico che va da Taranto all’alto Jonio Calabro.
Per adesso è tutto fermo nonostante l’apprezzabile miriade di convegni anche del mondo associazionistico. Ultimo ma non ultimo, è la condizione veramente pessima del sistema Sanitario Materano, a partire del Madonna delle Grazie a tutti gli altri presidi ospedalieri ed alla carenza ormai cronica di un territorio non adeguatamente strutturato.
Le politiche sbagliate di questi anni hanno portato allo tremo le condizioni degli addetti con gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi.
Siamo in presenza quindi della insoddisfazione e demotivazione delle tante ottime professionalità presenti, che in questi anni hanno dato grande prova di abnegazione e spirito di sacrificio non ricevendo in cambio neanche il minimo dovuto e quella dei cittadini utenti che si vedono ogni giorno di più diminuire la garanzia di un servizio sanitario rispondente alle loro esigenze.
I prossimi eletti nuovi Governanti della Regione Basilicata dovranno obbligatoriamente individuare questi elementi come priorità assoluta della loro azione. Tanto al fine di evitare la deriva definitiva di una terra ricca di potenzialità totalmente vanificate da una politica non adeguata e al limite dell’irresponsabilità.