I Centri per l’Impiego di Policoro, Ferrandina e Stigliano sono da giorni senza corrente elettrica e pertanto non possono svolgere alcun compito tanto più necessario e richiesto per prepararsi a gestire la delicatissima fase due del Reddito di Cittadinanza quella della consulenza per indirizzare i beneficiari al lavoro. La denuncia viene dal consigliere regionale Paolo Castelluccio per il quale è questa l’eredità che ci lascia la Giunta Regionale di centrosinistra nel settore dei servizi pubblici per l’impiego, non a caso evitati dagli imprenditori che ricorrono alle agenzie interinali. Il problema, semplicemente inaudito ed ingiustificabile – spiega – è dovuto ai passaggi di competenze tra Provincia di Matera e Arlab, l’agenzia voluta dalla Regione per gestire e coordinare l’attività degli otto Cpi in funzione in Basilicata. Ebbene non si è stati capaci di coordinare nemmeno le procedure per il cambio di titolarità dei contratti di fornitura di energia elettrica. Figuriamoci cosa c’è da aspettarsi per le attività di servizio alle quali ogni funzione ordinaria e straordinaria è scaricata sul personale insufficiente. Nel rapporto dell’Anpal (l’Agenzia nazionale) emerge infatti un grande sottodimensionamento operativo e strutturale che si ripercuote sulle funzioni e sulle azioni di servizio più complesse e delicate. «I centri per l’impiego – come si legge nel rapporto – realizzano un servizio incentrato in un set minimo di azioni, quasi esclusivamente limitato alla presa in carico dell’utenza». Mettendo sotto la lente le tipologie di professionalità mancanti, gli operatori amministrativi sono poco più di un quarto delle richieste di personale aggiuntivo, in gran parte dei casi si lamenta invece il vuoto di figure specialistiche, gli orientatori in primis (circa il 34% delle richieste), gli esperti in consulenza aziendale (14%) e i mediatori culturali (11%). E solo una minima quota di percettori di politiche passive ha ricevuto servizi di politiche attive, e una quota ancora più contenuta ha ricevuto un’opportunità occupazionale che ha permesso al sistema degli ammortizzatori sociali di risparmiare e al disoccupato di trovare lavoro. Con lo scontro tuttora in corso tra Ministero del Lavoro e Regioni sull’assunzione dei cosiddetti navigator da inserire nei Cpi – conclude Castelluccio – la situazione dei nostri Centri come di gran parte di quelli del Paese è sempre più al buio. Un dato su 10mila navigator non si sa ancora bene come assumere solo una quarantina sono destinati ai ostro otto Cpi.