In mattinata Consuelo Mangifesta, campionessa della mitica Pvf Matera, in compagnia del vice sindaco di Matera, Giuseppe Tragni, ha incontrato gli alunni della scuola Torraca e gli studenti del Liceo Scientifico di Matera, dove è stata accolta dalla vice presidente Agnese Scandiffio, dall’ex cestista materano Erio Albanese, oggi preparatore atletico dell’Olimpia Basket Matera e dal coach di volley Gianni Donghia. Nella scuola Semeria del quartiere Lanera è stata invece Angela Adamoli ad incontrare gli studenti. Nel pomeriggio, Consuelo Mangifesta ha incontrato il pubblico dei tifosi e dei praticanti del volley nella palestra dello stadio XXI Settembre-Franco Salerno mentre in serata nell’ex Ospedale San Rocco si è svolto il dibattito sul tema “Dal volley al calcio, al basket: la cultura dello sport femminile è un gioco di squadra” che ha coinvolto Consuelo Mangifesta, il manager sportivo Michele Uva, oggi vice presidente Uefa, l’allenatrice della nazionale femminile di basket 3×3 campione del mondo, Angela Adamoli, le giornaliste scrittrici Tiziana Pickler e Emanuela Audisio. Nell’occasione, Michele Uva, il grande manager sportivo che fu direttore generale della PVF Matera, è stato premiato dal Comune come primo componente del comitato scientifico della Biblioteca della Cultura Sportiva mentre per la Hall of Fame della Cultura Sportiva il direttore della Fondazione Matera-Basilicat 2019 ha premiato Emanuela Audisio.
Ragazze vincenti si conclude sabato 9 marzo con il seguente programma: dalle ore 10 ncontri di Giusy Versace nelle scuole di Matera. Alle ore 18 nell’ex Ospedale San Rocco Giusy Versace presenta i suoi libri e viene iscritta nella Hall of Fame della Cultura Sportiva. Alle ore 21 è in programma la finale di Coppa dei Campioni che ha segnato il primo trionfo della Pvf Matera con il successo sulla Teodora Ravenna.
Michele Uva, il grande manager sportivo cresciuto professionalmente proprio a Matera quando ha svolto il ruolo di direttore generale della mitica Pvf Matera, racconta la sua esperienza a livello internazionale in casa Uefa da vice presidente: “L’esperienza internazionale è sempre molto interessante. Si ha una visione del calcio internazionale. Abbiamo appena approvato il piano quadriennale di sviluppo della Uefa, un’azienda che fattura 5 miliardi di euro ogni anno, organizza la Champions League, gli Europei, l’Europa League. E’ un’organizzazione straordinaria dove vedi il calcio a 360 gradi”.
Il Var è entrata anche nella Champion’s a partire dalle gare ad eliminazione diretta di quest’anno ma non ha risolto gli errori arbitrali, visto quello che è accaduto durante Porto-Roma con le proteste della squadra italiana per un episodio non rivisto al Var, cosa ne pensa Michele Uva? “Non lo so se è un errore o non è e un errore, sapete che abbiamo messo come Uefa la descrizione dell’utilizzo del Var proprio per spiegare a tutte le persone come viene utilizzata. E’ chiaro che se uno è tifoso della Roma dice che è rigore, se è tifoso di un altro club la vede in modo diversa, dobbiamo pensare alla buona fede degli arbitri e alla capacità del Var di aiutare l’arbitro, secondo me le polemiche nel calcio ci saranno sempre”.
Come si rilancia il calcio a Matera, che consigli può dare un manager vincente come Michele Uva, protagonista in un club che ha vinto tutto come la Pvf Matera nel volley femminile? “Bisogna partite dalla base, forse si pensa troppo al vertice e non si pensa alla base, la base vuol dire giovani, i ragazzi, i vivai e poi fare un progetto carino sullo stadio, bisogna partite come hanno fatto Bari, Napoli qualche anno fa. Anche società importanti che hanno vinto scudetti sono ripartite. Bisogna ripartire con un progetto serio, partendo dalla base, curando i giovani e pensando che non è necessario andare in B, in A o vincere lo scudetto ma è importante creare le basi per uno strumento di un club serio che fa le cose perbene”.
Per il progetto “Ragazze vincenti” qual’è il pensiero di Michele Uva, vista la presenza di una vecchia conoscenza come Consuelo Mangifesta? “Penso che la squadra di pallavolo a Matera sia stato un passaggio straordinario culturale, secondo me in quel momento è partita la volata per essere capitale europea della cultura nel 2019, quindi dopo quasi trent’anni. Ricordo un’esperienza bellissima che non è stata di Michele Uva, di Consuelo Mangifesta ma è stata esperienza di una città, di una comunità e forse quella è la cosa più bella e unica che non si potrà mai ripetere”.
Emanuela Audisio, premiata per la Hall of Fame della Cultura Sportiva da Paolo Verri, ricorda con piacere la sua prima volta a Matera: “Sono stata qui venti anni fa e oggi l’ho ritrovata molto moderna, piena di turisti. Quando sono venuto era più desolata, nel senso che c’era meno gente in giro, non voglio dire che è New York però ho trovato posti eccellenti. Certo è sempre un po’ difficile da raggiungere, non dico per le persone privilegiate che possono arrivare da Bari in aereo ma sopratutto per i ragazzi che non hanno la patente ma credo che ha un fascino della sostenibilità. Non è solo il fascino dell’antico, del vecchio presepe, dove non ci stanno le macchine, che ci sono i gradoni e si va a piedi. E’ un fascino che può essere un modello. Oggi che si cerca di liberare gli oceani dalla plastica, si cerca di vivere cone meno rifiuti e di capire come possiamo conservare un’eredità fatta di piante, acqua pulita e natura, sopratutto per il futuro, penso che Matera può dare un esempio, non perdendo un’attrattiva per i giovani, per i locali moderni, per dei posti che possono competere con un’eccellenza”.
Ai ragazzi cosa dirà nelle scuole? “Di non sentirsi provincia di un’impero, perchè se si vedono tutti i grandi protagonisti della storia spesso sono venuti da un posto piccolo, spesso erano persone che non dovevano fare per mestiere quella cosa, per tradizione di famiglia e invece sono stati capaci di fare delle rivoluzioni, quindi non pensate che siccome siete a Matera non potete avere un futuro e non potete aiutare questa Italia, ce la potete fare”.
Michele Capolupo