“L’operazione in corso della Procura antimafia di Salerno sulla tratta degli schiavi stranieri nei territori campani, lucani e toscani fornisce lo spessore e l’ampiezza del raggio di azione della criminalità organizzata e delle imprese loro collegate nello sfruttamento, con agganci all’estero, dei migranti e delle loro famiglie.
L’industria del nuovo schiavismo, che utilizza anche il sistema dei flussi gestiti dallo Stato, quindi non sbarchi o entrate irregolari, ha un tariffario:dai cinquemila ai 12.000 euro per migrante per entrare in Italia nel comparto Agricolo o del lavoro di cura. L’indagine in corso e le misure cautelari attuate coinvolgono anche la Basilicata ed in particolare l’area Metapontina. I migranti sono stati costretti a lavorare con paghe da fame e condizioni di lavoro di tipo schiavistico per ristorare intermediari e imprese che hanno richiesto i permessi nell’ambito dei decreti flussi per saldare il costo del permesso. Si tratta di un caporalato internazionale che agisce dentro le normative di ingresso regolare. Ecco un altro pezzo dell’industria dello sfruttamento e del neo schiavismo.”