Riportiamo di seguito l’appello al voto del candidato presidente di La Basilicata Possibile di Valerio Tramutoli. Di seguito la nota integrale.
Il mondo che abbiamo costruito ci piace sempre di meno. La crisi economica ha accentuato le diseguaglianze, la precarietà distrugge intere generazioni. La mancanza di lavoro, il degrado ambientale che rischia di trasformarsi a breve in una cancellazione del futuro, l’aumento dell’intolleranza e la ricerca di nemici esterni, cui attribuire le difficoltà del presente, stanno trasformando il nostro tempo in un faticoso quotidiano senza prospettive. È necessario reagire, riappropriarsi del piacere della condivisione, della partecipazione, della felicità del vivere in una nuova dimensione collettiva. Queste elezioni regionali rappresentano una prima, importante possibilità. Vogliamo bene alla nostra regione, alle sue comunità, alla sua storia, al suo futuro. Abbiamo costruito la lista “La Basilicata Possibile” per liberare il campo da un ceto politico autoreferenziale e arrogante senza per questo consegnarla ad un centrodestra xenofobo e razzista e per proporre, a partire da una nuova idea della Regione, una politica rispettosa del territorio, delle sue risorse, delle persone che lo abitano, investendo sul futuro e sulle giovani generazioni.
La composizione stessa della lista cui abbiamo dato vita testimonia il nostro punto di vista: giovani, rappresentanti delle lotte, dei comitati, delle tante realtà politiche e civiche che da anni si oppongono allo sfruttamento del nostro territorio da parte delle multinazionali del petrolio e dell’eolico selvaggio, dei profittatori di regime, dei professionisti dello “sfascismo” che hanno trasformato la cosa pubblica in un orticello in cui coltivare le proprie clientele. Ci siamo presentati con le nostre facce, con quelle di candidati che da sempre militano dalla parte degli ultimi. Lasciamo agli altri i tentativi di mascherarsi dietro improbabili foglie di fico prive di storia e dai riferimenti ideologici ambigui.
L’appello per “La Basilicata Possibile” è l’invito all’unico voto davvero utile per il futuro di questa regione. Una regione “carbon free”, che abbandona i combustibili fossili, smette di bruciarli e di estrarli, facendo leva invece sulle sue straordinarie risorse naturali e sulla ricerca per il proprio sviluppo. Uno sviluppo autocentrato, che distribuisce il lavoro sul territorio ripopolando i suoi paesi. Lo fa attraverso una transizione energetica verso l’elettrico, portando internet ovunque, riposizionando su settori più avanzati le proprie produzioni e garantendo così posti di lavoro meglio remunerati e più sicuri, a partire da quelli dell’indotto ENI in Val d’Agri e di quello FCA a Melfi. Uno sviluppo basato sulla produzione distribuita di energia, sulla ricerca e produzione di motori elettrici innovativi, sulla messa in sicurezza del nostro territorio, che produrrà posti di lavoro qualificati per i nostri giovani e per le nostre imprese, che libererà i nostri giovani dal lavoro precario o esternalizzato, restituendo loro dignità e rispetto e promuoverà il merito e le competenze. Un territorio solidale in un momento in cui si diffondono pulsioni sovraniste, si propugna la secessione dei ricchi, si abbandonano al loro destino le regioni più deboli, smantellando istruzione e sanità pubbliche.
Il nostro è un tentativo di cambiamento che nasce dall’imperativo etico di restituire a tutti quelli “che non ci stanno” e a tutti quelli che a votare non vanno più, una buona ragione per tornare al voto, per provare a cambiare questa regione e la loro vita. Per garantire al popolo sinceramente ambientalista, a quello della sinistra senza ormai più partito, a quelli che si battono per i diritti dei più deboli che sia possibile una nuova politica, un nuovo patto sociale per la difesa dei Beni Comuni. Per offrire al mondo cattolico l’opportunità di rispondere concretamente ai ripetuti appelli di Papa Francesco in difesa dell’Ambiente e per una accoglienza dignitosa che tratti da fratelli i migranti e non da pericolosi criminali da torturare nei lager libici o da respingere prima che raggiungano i nostri porti. A tutti costoro, agli intellettuali perché facciano sentire più forte la loro voce, a chi ancora esita affinché prenda decisamente posizione, a coloro che subiscono il ricatto del lavoro, e che proprio in queste ore vengono chiamati all’ennesimo atto di sottomissione, a tutti, con il voto alla nostra lista, chiediamo un gesto di ribellione, di autonomia e di libertà. Per liberare questa regione da un ceto politico e da classi dirigenti, mai così incompetenti e nemiche del bene comune, liberarla dai vecchi e nuovi satrapi, dai cortigiani, dai professionisti dell’odio e dell’egoismo. Crediamo nella democrazia ed è per questo che facciamo appello alla coscienza e all’intelligenza di tutti voi: fate in modo che il 24 marzo renda Possibile un’altra Basilicata.
Valerio Tramutoli, Candidato Presidente per La Basilicata Possibile: “Per una Basilicata verde serve la forestazione produttiva ed il lavoro dei braccianti”.
In Basilicata la Forestazione pubblica continua ad essere gestita in modo assistenziale e disorganizzato .
Dopo tanto parlare di economia verde e di forestazione produttiva, questo importante settore è ancora oggetto di improvvisazione, improduttività e sottoccupazione .
Sono circa 15 anni che non si pianta più un albero e le 151 giornate, raggiunte dopo 17 anni di ininterrotta lotta, sono contributive e non lavorative .
Dopo i passaggi fra ex Comunità Montane ed Aree Programma ora la gestione della Forestazione è stata affidata al Consorzio di Bonifica che era commissariato ed in fase di liquidazione con la situazione generale e quella dei lavoratori addetti peggiorata .
L’Assessore Braia ed il Commissario Musacchio non hanno pagato i salari per mesi e mesi per sboccarli solo in questi giorni, alla vigilia delle Elezioni Regionali . Una vera e consolidata prassi ricattatoria .
Per cinque anni non si sono date risposte ai lavoratori forestali, a cui sono negate anche le indennità di trasporto e di mensa e non si rinnova il turn over con circa 400 giovani che hanno svolto un corso di formazione e che vogliono entrare nel settore .
Parlano di Turismo e di Basilicata verde, di green economy ma hanno chiuso i vivai e impiegano i braccianti forestali a pulire le aiuole dei paesi .
Parlano di investimenti ma da anni lasciano immutata la ridicola cifra destinata alla Forestazione e non rispettano nemmeno la Legge Reg. N° 42 del 1988 che si impegnava garantire i livelli occupazionali del 1987 quando i lavoratori forestali erano circa 9mila .
E’ una situazione assurda, che và totalmente riorganizzata .
Bisogna smetterla con l’umiliante e vergognosa politica assistenzialista .
Come lista “La Basilicata Possibile” riteniamo che si debba procedere ad una vera e seria programmazione che preveda che la Forestazione resti tutta pubblica, che venga avviata la Forestazione Produttiva organizzando una filiera del Legno, aumentando il numero degli addetti ed assumendo i braccianti a tempo indeterminato per l’intero anno solare, cominciando da subito a rendere le 151 giornate tutte lavorative e non solo contributive .
Con il legno delle nostre querce si possono realizzare case ecologiche ed antisismiche, a basso consumo energetico come si fa da tempo nel nord Europa .
E’ possibile farlo anche in Basilicata cominciando a finanziare il settore con il Bilancio Ordinario della Regione e “La Basilicata Possibile” lo propone e cercherà di attuarlo .
Incidente sul lavoro a Policoro, intervento di Valerio Tramutoli, Candidato Presidente per La Basilicata Possibile
Ennesima morte sul lavoro in Basilicata: un giovane lavoratore trentaduenne di Nova Siri, Giuseppe Stigliano, ha perso la vita ieri a Policoro. Le vittime da “morti bianche” in Italia dal 2018 sono ormai 1133, 104 in più dello stesso periodo rispetto all’anno precedente. Non è più tollerabile che in questa regione, in Basilicata, si muoia per lavorare invece di lavorare per vivere dignitosamente