Se il centrosinistra vincerà le prossime elezioni regionali si potrà parlare di un vero e proprio miracolo politico. Il clima, sotto tutti i punti di vista, non è dei migliori, ma Nicola Zingaretti, neosegretario del PD, non poteva competere in termini di presenze in piazza Vittorio Veneto con il leader della Lega, vice premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Perchè la Lega, inutile nascondersi, tira di più in questo momento e con il centrodestra potrebbe mettere le mani anche sulla Basilicata dopo aver conquistato Abruzzo e Sardegna. Anche per questi motivi la centralissima piazza Vittorio Veneto di Matera non è gremita, anzi c’è meno gente di quella che ha seguito il comizio di mezzogiorno del suo principale avversario di questa campagna elettorale. In ogni caso non è la piazza che fa la differenza in una competizione elettorale e questo vale per tutti, anche per il Movimento 5 Stelle. La partita è ancora tutta da giocare, perchè saranno le scelte di domenica 24 marzo dei cittadini lucani a decretare il vincitore della campagna elettorale e chi dovrà ricoprire il ruolo di consigliere regionale per i prossimi 5 anni.
Nicola Zingaretti è introdotto da Vito Lupo, amministratore unico Ater in quota PD e dal candidato presidente Carlo Trerotola, che in apertura ha indugiato qualche secondo di troppo per trovare il foglio giusto da leggere per il suo intervento, precisando ancora una volta a tutti di non essere un politico ma “uno di voi”.
Segretario, il PD punta al riscatto con la sua elezione, ci sarà un riscatto anche per la terra lucana con il centrosinistra ancora al governo? “E’ sopratutto la voglia di dare agli italiani quello che gli italiani si meritano, una classe politica che guarda agli interessi delle loro condizioni di vita e meno agli interessi dei partiti che governano. A me quello che colpisce di più in questa fase storica è che ci sono due partiti, 5 stelle e Lega, che hanno avuto tanta fiducia dagli italiani, perchè sono riusciti a catturare la voglia di giustizia e di riscatto ma dal giorno in cui sono entrati al potere, sostanzialmente se ne fregano della fiducia che gli italiani hanno riposto in loro e i risultati sono drammatici, quindi io lotto in realtà per amore per l’Italia, perchè amo questo Paese e penso che meriti di più”.
Ai lucani che messaggio vuole lanciare per le elezioni di domenica 24 marzo? “C’è stata l’intelligenza e il coraggio di cambiare. La divisione sarebbe stata un dramma, quando lo si è capito si è voltato pagina e si è ricostruita l’unità. Ai cittadini mi permetto di dire da osservatore che gira tutta l’Italia, “Difendete la Basilicata”, perchè saranno anni duri ma la differenza la faranno anche come i sistemi locali reagiscono e difendono la propria terra. Io che giro dalla Val d’Aosta alla Sicilia dico le stesse cose: sì all’autonomia che serve a difendere le persone, a migliorare alla qualità della vita e dei territori, no all’autonomia che distrugge l’Italia e umilia il Mezzogiorno. Io non capisco come i leader che in alcune zone del Paese sostengono alcune teorie poi possano venire qua, far finta di nulla e chiedere il voto ai cittadini, è veramente una vergogna, io so che fanno così perchè l’unico elemento identitario di Salvini in questo momento, che era un movimento del Nord, è l’odio nei confronti di chiunque. E questo non è solo eticamente sbagliato, non dimentichiamoci mai che l’odio non crea lavoro, l’odio non crea sviluppo, l’odio non crea benessere. L’odio dà una soddisfazione ad una persona arrabbiata, è istintivo, ma poi il problema rimane lì”.
Come aiutare la Basilicata a ripartire? “Noi dobbiamo aiutarla su tre punti fondamentali: le infrastrutture materiali, perchè è evidente che bisogna fare in modo di arrivare qui in maniera più veloce, le infrastrutture immateriali, perchè anche queste terre devono essere inondate dalle potenzialità della rete digitale. E’ come quando c’erano le candele e poi è arrivata l’energia elettrica. In tutti i luoghi del territorio italiano in fretta deve arrivare la rete, perchè quando arrivò l’energia elettrica cambiò il panorama dell’Italia e se rimane indietro una parte di Paese è la fine. E poi anche per la Basilicata la scuola e la formazione. Noi dobbiamo varare il più grande piano di investimento sulla scuola della storia repubblicana, perchè senza conoscenza, scuola e formazione, noi condanniamo una parte di Paese per sempre alla sudditanza, che poi è la cosa più pericolosa di quel progetto di autonomia della Lega per il Veneto e la Lombardia”.
Sulle risorse energetiche invece? “Io penso che si debba sentire Greta, la ragazza svedese che ci sta dicendo che questo è l’unico pianeta che abbiamo”.
La fotogallery del comizio di Nicola Zingaretti (foto www.SassiLive.it)