Sulla vertenza Arpab Basilicata si registra l’intervento congiunto di Fials e Cisl. Di seguito la nota integrale.
Rivendichiamo convintamente l’accordo raggiunto con l’Arpab di prorogare i contratti di somministrazione per il Masterplan in scadenza per tutto il tempo necessario a espletare i concorsi avviati e troviamo irresponsabile proprio la condotta della Cgil che al tavolo negoziale ha chiesto una proroga di soltanto due mesi”. La dichiarazione congiunta dei segretari regionali della Cisl e della Fials viene a fare chiarezza in una vicenda dagli aspetti sconcertanti. Pasquale Locantore e Luciana Bellitti si chiedono infatti “come si fa a pensare che una procedura concorsuale possa essere espletata soltanto in due mesi quando la task force valuta che essendo prevedibile la presentazione di migliaia di domande la legge prevede che tra le due prove ne debbano trascorrere sei?”.
I due dirigenti sindacali sottolineano come nelle precedenti riunioni regionali di gennaio e di febbraio, alla presenza dell’assessore e del direttore generale dell’Arpab, era stata “riconosciuta la valenza del progetto Masterplan, approvato dalla giunta regionale nel 2016, quale progetto straordinario, complesso e multidisciplinare per il potenziamento e la valorizzazione dell’Agenzia al fine di superare le ataviche e gravi criticità del passato, nonché strumento fondamentale per soddisfare le complesse esigenze di monitoraggio e controllo ambientale”. E’ oramai acquisito che il personale strutturato dell’Arpab è insufficiente per gestire le problematiche ambientali del territorio lucano.
“Il Masterplan – proseguono Locantore e Bellitti – è strumento urgente e necessario che non può subire un arresto che comporterebbe la paralisi di tutte le attività. Si corre altrimenti il rischio che la Regione debba restituire gli ingenti fondi europei, 35 milioni di euro, finora investiti”.
“E’ evidente – concludono i segretari regionali della Cisl e della Fials – che il Masterplan va prorogato per scongiurare sia un danno alla tutela ambientale e sanitaria, sia una catastrofe sul piano occupazionale, visto che le risorse finanziarie per coprire le attività, 8 milioni di euro, sono disponibili. I ritardi nelle procedure concorsuali per le assunzioni a tempo determinato, causati non solo dalla difficoltà di costituire la task force, non possono e non devono essere pagate dai lavoratori.
Il concorso di questo passo non si farà mai, le risorse si specano ma i risultati non si vedono. Arpab era un carrozzone e resta tale.