Vito Bardi commenta a caldo gli exit poll favorevoli al Centrodestra, risultati che lo incoronano ufficiosamente il nuovo presidente in pectore della Regione Basilicata: “I lucani oggi hanno risposto presente. La Basilicata è pronta per il cambiamento, oggi abbiamo scritto la storia. Dopo tanti anni di Governo di centrosinistra il centrodestra ha scelto la via del riscatto di questa terra. Io sono emozionato come lucano, onorato come uomo delle istituzioni, chiamerò Berlusconi, Salvini e Meloni subito per una grande festa e li ringrazio per aver determinato un quadro politico diverso per la Basilicata. La campagna elettorale è terminata, è stata un’esperienza fantastica in una regione splendida e sono veramente felice che in questo cambiamento avvertito nel corso della mia esperienza è stata fantastica. Ringrazio tutti: candidati, leader e quanti mi hanno supportato. Sono emozionato, scusatemi, però al primo posto ci sarà il lavoro, è una cosa importante e i giovani saranno al primo posto. La Basilicata avrà la centralità che merita. Il Palazzo della Regione sarà di tutti e io sarò il presidente di tutti i lucani. Trasparenza e legalità saranno elementi determinanti per il prosieguo delle mie azioni”.
Il reddito di cittadinanza, dal cui plafond nazionale (non da altro spero) sono stati definiti i requisiti di accesso, dividono i nostri disoccupati in due categorie: disoccupati di serie A, che rientrano nei requisiti, e disoccupati di serie B, che non rientrano nei requisiti. Ai primi il governo centrale darà soldi e misure di accompagnamento al lavoro. Ai secondi, pur disoccupati, nulla. Quindi, ad esempio, a parità di tutti gli altri requisiti, un ragazzo con due genitori e ISEE di 9359 euro è disoccupato e va aiutato, il suo amico, due genitori e ISEE di 9361 euro non è disoccupato e non va aiutato. Io chiedo al Presidente Bardi e al suo governo regionale, che tanto ha detto sul lavoro, di prevedere urgenti misure regionali riservate solo e soltanto a tali “non disoccupati” (gli altri sono per fortuna coperti da misure del Governo) per equità sociale, perché il lavoro, prima che diritto, è dignità, e di circondarsi sulle Attività Produttive dei nostri migliori imprenditori, in Confindustria, ente Camerale, API, CNA, consorzi, distretti e altre associazioni datoriali e sindacali per crescere e creare anche qui le stesse condizioni delle regioni lombardo-venete.