“La battaglia per la tutela dell’olio extravergine di oliva è ancora lunga e i dati forniti dalla Commissione europea non sono incoraggianti, ma certamente il nostro appello all’Europa è un primo punto di partenza”, l’eurodeputato e portavoce (M5S) Piernicola Pedicini commenta così il primo responso dell’organismo europeo, alla richiesta di chiarire quali misure intenda implementare per tutelare i piccoli produttori di olio di oliva, contro la crescente e non sempre leale competizione.
Sui prezzi dell’olio di oliva, ha chiarito la Commissione, non esiste alcun monitoraggio da parte degli organismi europei, ma non è l’unica brutta notizia per i nostri produttori. A condizionare il prezzo dell’olio extravergine è la produzione spagnola che ha il volume annuo maggiore in Europa. Secondo le stime, sono nel biennio 2018-2019 si attesta al 76 % di tutta la produzione europea.
A fronte di questi dati però, l’Ue ricorda l’impegno comunitario teso al miglioramento della competitività delle aziende agricole, attraverso i programmi finanziati nell’ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e coi pagamenti diretti e il sostegno accoppiato concessi direttamente agli agricoltori italiani, che offrono una stabilità di reddito e una rete di sicurezza.
Sulla trasparenza in etichetta, altro tema caro a Pedicini e sollevato nella sua interrogazione, la Commissione ha ricordato che, in presenza di miscele di oli d’oliva originari da più paesi, l’etichetta del prodotto deve specificare, a seconda del caso, se si tratta di un paese interno all’Unione Europea o esterno.
“La nostra è una duplice battaglia – commenta il portavoce M5S – perché da un lato vogliamo salvaguardare i prodotti italiani, dall’altro per noi è fondamentale tutelare il diritto del consumatore di scegliere consapevolmente cosa acquistare. Il M5S – conclude Pedicini – continuerà in tutte le sedi opportune la sua battaglia in difesa dell’olio e di tutte le eccellenze italiane”.