Intorno alle 23:15 di martedì 26 marzio a San Chirico Nuovo, in provincia di Potenza, un’esplosione ha gravemente danneggiato l’auto di Nicola Straziuso, medico del posto. Straziuso era da poco rientrato da Potenza quando ha sentito l’esplosione ed è corso in strada. Immediata la chiamata ai carabinieri che giunti sul posto hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. I caschi rossi una volta arrivati e iniziati i controlli avrebbero rinvenuto un innesco vicino all’auto. In queste ore è al lavoro anche la polizia scientifica.
Straziuso mentre rientrava da Potenza a San Chirico si è accorto di essere seguito da un’auto. Poche ore prima ha ricevuto una strana telefonata da un uomo che lo ha informato circa l’interesse di un cosentino all’acquisto dell’auto poi esplosa. Circostanza inquietante considerato il fatto che il medico non aveva manifestato alcuna intenzione di venderla.
Il dottor Straziuso è tra i cittadini vittime dell’eolico selvaggio. Autore di decine di denunce e segnalazioni alle istituzioni locali e alle forze dell’ordine. Ha sollevato più volte dubbi sulla regolarità degli impianti in costruzione nell’area archeologica e a ridosso della Fontana del Barone in contrada Serra di San Chirico Nuovo. Delle sue denunce ci siamo occupati più volte nelle nostre inchieste sull’eolico in Basilicata e in particolare nell’area tra Oppido, Tolve e San Chirico nuovo.
Esplode auto di Nicola Straziuso, intervento di Valerio Tramutoli (La Basilicata Possibile)
Aveva forse un qualche fondamento ciò che avevamo denunciato pochi giorni prima della fine della campagna elettorale a proposito degli interessi che hanno mosso la scelta della Giunta regionale uscente di raddoppiare la potenza eolica installabile in Basilicata.
Non intendiamo, ovviamente, stabilire relazioni arbitrarie tra fatti fra loro distinti sul piano politico e criminale, ma non c’è dubbio che la scelta dei tempi nel grave atto intimidatorio, che ha colpito il dott. Straziuso a S. Chirico Nuovo, desta più di una perplessità e suscita notevoli preoccupazioni.
Chi, in questi anni, ha governato, guidando, in maniera dissennata l’assalto al territorio per via eolica ha gravissime responsabilità politiche; chi oggi rinunciasse a chiedere la revoca immediata degli atti in questione (raddoppio della potenza installabile), ne avrebbe altrettante.
Facciamo, pertanto, appello alla mobilitazione dei cittadini perchè respingano al mittente ogni atto di violenza intimidatoria rivolto a chi si oppone al saccheggio del territorio e chiediamo alla Magistratura di attivarsi perchè si scoperchi finalmente il verminaio che si cela dietro la “pala selvaggia”.