L’11 e 12 Aprile 2019 a Matera, Patrimonio Mondiale UNESCO e Capitale Europea della Cultura del 2019, il 13 a Trani presso il Polo Museale di Trani, con l’evento dal titolo “Scuola e DiCultHer insieme per la titolarità culturale degli studenti. Patrimonio culturale, sviluppo territoriale, cittadinanza e digitale” e il 15 e 16 a Catanzaro, presso il Teatro Politeama, con l’evento dal titolo “PNSD on the Road – La bellezza salverà il mondo” ci sono sembrati i luoghi e i contesti adeguati per dare voce e attenzione al protagonismo del nostro sistema scolastico e ai nostri ragazzi in particolare che hanno raccolto le sfide sottese alle attività DiCultHer ed in particolare di #HackCultura2019 , il primo l’Hackathon per la “titolarità culturale”, la conoscenza e la ‘presa in carico’ del patrimonio culturale nazionale, promuovendo la prima rassegna dei prodotti realizzati sui temi del Digital Cultural Heritage dalle Scuole italiane, nella prospettiva a) di renderla permanente nel Mezzogiorno d’Italia quale appuntamento culturale ricorrente per il Paese e per la Scuola in particolare e, b) di avviare il Laboratorio #ScuolaMatera2019 a supporto della progettazione di iniziative formative, educative e di aggiornamento professionale dei Docenti nel settore del Digital Cultural Heritage, previsto nel Protocollo d’Intesa DiCultHer-USR Basilicata in atto.
Le iniziative sono parte integrante della quarta edizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti” (8-14 Aprile 2019) e sono organizzate in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali di Molise, Calabria, Basilicata e Puglia, con i quali DiCultHer ha specifici Protocolli d’intesa operativi sui temi dell’Educazione al Patrimonio Culturale, nonché in collaborazione con INDIRE, ICCU-MiBAC, EUROPEANA e Scholas Occurrentes.
Per DiCultHer tali attività rappresentano un modo sostanziale per contestualizzare la Convenzione di Faro nell’Era Digitale contemporanea ( ), realizzando attività formative, educative e di ricerca per dotare, in particolare, le nuove generazione della conoscenza non solo delle nuove dimensioni del Patrimonio culturale, ma anche del più vasto universo del nuovo Digital Cultural Heritage. L’obiettivo è quello di realizzare l’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e conoscenze di metodi e tecniche computazionali nella strutturazione della nuova Cultura Digitale, attraverso modelli che puntino a creare conoscenze e competenze consapevoli trasversali per la realizzazione di quel digital knowledge design system applicato all’educazione al patrimonio culturale che mette al centro la ‘creatività’ dei giovani per affrontare, mediante l’uso consapevole del digitale e con approcci innovativi, la conoscenza, l’accesso partecipato, la gestione e la valorizzazione del Digital Cultural Heritage delle nascenti Digital Science, Humanities, Technology, Engineering, Arts and Mathematics (Digital SHTEAM).
“L’ambizioso progetto di realizzare integrazione fra i tradizionali saperi umanistici e l’uso responsabile del digitale, utilizzando i giovani come “vettori” per coinvolgere le diverse fasce di popolazione, altrimenti distanti dal patrimonio culturale nazionale, non può che suscitare il mio più vivo interesse e apprezzamento”, è il messaggio ricevuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte per l’incontro di Matera dell’11 e 12 Aprile pv.. Un messaggio che ci carica di ulteriore responsabilità nei confronti dei ragazzi impegnati per la diffusione della cultura digitale e la valorizzazione del patrimonio culturale. Un messaggio che interpreta il senso dell’agire del Network DiCultHer e gli obiettivi degli appuntamenti in programma durante la quarta edizione dellaSettimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti” (8-14 Aprile 2019) per dare voce e attenzione al protagonismo del nostro sistema scolastico e ai nostri ragazzi che hanno raccolto le sfide sottese ad #HackCultura2019, il primol’Hackathon per la “titolarità culturale”, la conoscenza e la ‘presa in carico’ del patrimonio culturale nazionale.
L’11 e 12 Aprile 2019 a Matera, presso l’IIS G.B. Pentasuglia, con la prima rassegna dei prodotti realizzati sui temi del Digital Cultural Heritage dalle Scuole che hanno raccolto le sfide di#HackCultura2019, il 13 a Tranipresso il Polo Museale, con l’eventodal titolo“Scuola e DiCultHer insieme per la titolarità culturale degli studenti. Patrimonio culturale, sviluppo territoriale, cittadinanza e digitale”e a Catanzaroil 15 e 16, presso il Teatro Politeama,con l’eventodal titolo“PNSD on the Road – La bellezza salverà il mondo”, quali momenti di approfondimento e confronto con al centro la ‘creatività’ dei giovani per affrontare la conoscenza, l’accesso partecipato e la valorizzazione del Digital Cultural Heritage, con l’obiettivodi proseguire un percorso avviato per la costruzione di “contenitori di patrimoni digitali scolastici” stabili e di riferimento per il mondo della Scuola, in collaborazione con le Istituzioni nazionali ed europee preposte alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale (INDIRE, ICCU, ICSBA, EUROPEANA).
L’incontro di Materasarà inoltre l’occasione per discutere l’ambiziosa prospettiva di realizzare nel Mezzogiorno d’Italia una rassegna permanente sul Digital Cultural Heritage, quale appuntamento culturale ricorrente per il Paese, per sostenere il protagonismo delle Scuole e dei ragazzi nell’era digitale e per la realizzazione del “Laboratorio ScuolaMatera2019” asupporto della progettazione di iniziative formative, educative e di aggiornamento professionale per Docenti nel settore del Digital Cultural Heritage,cosi comeprevisto nel Protocollo d’Intesa DiCultHer-USR Basilicata in atto e nella programmazione delle attività di DiCultHer sin dalla sua fondazione nel 2015.
E’ il nome che si è scelto di dare alla rassegna, che ne esprime lo spirito: favorire un rinascimento culturale e digitale, una nuova “MegàleHellàs”, che sappia raccogliere la straordinaria eredità culturale di questo territorio, accrescendola grazie alla creatività dei suoi giovani e valorizzandola col coinvolgimento delle «comunità di patrimonio», nello spirito della Convenzione di Faro.
Nel corso dell’incontro di Matera, l’11, alle ore 18:00 sarà presentato il libro “Scienza Nuova. Ontologia della trasformazione digitale” di Maurizio Ferraris e Germano Paini, mentre il 12, alle ore 14:00 sarà animata la Tavola Rotonda “Abbiamo chiesto ai nostri giovani “la presa in carico” del patrimonio culturale. e adesso?”. Una Tavola Rotonda che vuole trasmettere ai ragazzi che interverranno a Matera, a quelli in video conferenza in varie Scuole d’Italia e a quelli che potranno seguire l’iniziativa tramite i canali di RAI CULTURA, le riflessioni e le prospettive sul ruolo della Cultura, dell’innovazione e del Digitale per lo sviluppo del nostro Paese e del nostro Mezzogiorno in particolare.
Sarà inoltre siglato un importante Accordo Quadro tra l’Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi (ICBSA) e la rete DiCultHer per “sensibilizzare, formare, trasferire i risultati della ricerca, promuovere servizi e buone prassi avanzate nel campo dei documenti sonori ed audiovisivi basate sull’uso del digitale”.
Programma
MATERA 11-12 Aprile 2019
PROGRAMMA
GIOVEDI 11 APRILE
Ore 09:30 Registrazione partecipanti
Ore 10:00 Introducono: Antonio EPIFANIA (DS IIS G.B Pentasuglia) e Carmine Marinucci (DiCultHer)
Ore 10:15 Giuseppe CAIAZZO, Arcivescovo di Matera
Ore 10:30 Maurizio di ROBILANT: L’Italia Patria della Bellezza
Ore 11:00 Indirizzi di saluto
Gianluca VACCA, Sottosegretario di Stato al MiBAC, Claudia DATENA, Direttore USR della Basilicata, Anna Paola SABATINI, Direttore USR del Molise, Maria Rita CALVOSA, Direttore USR della Calabria, Anna CAMMALLERI, Direttore USR della Puglia, Raffaello DE RUGGIERO, Sindaco di Matera, Vito BARDI* Presidente della Regione Basilicata, Aurelia SOLE, Rettrice UNIBAS, Gianmaria AJANI, Rettore UNITO, Presidente DiCultHer
Ore 12:15-13:00 Presentazione della SFIDA: “Piazza Europa”
Coordina Paolo RUSSO, Segretario Generale Stati Generali dell’Innovazione
Pausa
Ore 14:00-17-30 Presentazione dei prodotti realizzati per la SFIDA: Museo digitale delle scuole italiane
Modera: Marilena ANTONICELLI, Assessore alla Scuola del Comune di Matera
Introducono: Elisa SCIOTTI, ICCU e Pamela GIORGI, INDIRE
Pausa
Ore 18:00 Presentazione del libro “Scienza Nuova. Ontologia della trasformazione digitale”
di Maurizio Ferraris e Germano Paini.
Modera: Rosaria CANCELLIERE, Dirigente USR- Basilicata Ufficio Matera
Partecipano: Nicola BARBUTI, UNIBA, Coordinatore Polo DiCultHer Apulian, Giancarlo MINARDI, IIS G.B Pentasuglia, Marco DI PAOLO, Polo DiCultHer Molise
Interviene l’autore, Germano PAINI
VENERDI 12 APRILE
Ore 9:30-13:00 Presentazione dei prodotti realizzati per le SFIDE: Riuso di contenuti digitali aperti #imparaconEuropeana; Laboratori creativi di Umanesimo Solidale e Eventi culturali 2019
Modera: Nicola BARBUTI, UNIBA, Coordinatore Polo DiCultHer Apulian
Introducono: Elisa SCIOTTI, ICCU, Carina ROSSA, Scholas Occurrentes, Isabel CRESPO, Europeana
Pausa
Ore 14:00 Tavola Rotonda “Abbiamo chiesto ai nostri giovani “la presa in carico” del patrimonio culturale. e adesso?”
Modera: Enzo Acito
Partecipano: Romano Bellissima, Presidente Patronato ITAL-UIL, Pierpaolo Bombardieri* Segretario Generale Aggiunto UIL, Domenico Bracciodieta, Vice Presidente ConfCooperative, Giordano BRUNO, Presidente Fondazione Morfè, Simonetta Cavalieri, Presidente SIS-Social Innovation Society, Giuseppe De Nicola, Presidente Fondazione Ampioraggio, Roberto Di Baggio*, Assessore all’Urbanistica della Regione Molise, Mirella Liuzzi Presidenza Camera dei Deputati, Germano Paini, UNITO, Presidenza DiCultHer, Andrea Paoletti, Presidente Casa Netural, Carmelo Petraglia, UNIBAS, , Donato Viggiano, Direttore Generale, Regione Basilicata
Conclude
Marco Bellezza, Consigliere Giuridico per l’Innovazione del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri
* In attesa di conferma
Gli incontri dell’11-12 a Matera, del 13 a Trani e del 15-16 a Catanzaro rappresentano un ulteriore momento di confronto cooperativo promosso dalla Rete DiCultHer che mette al centro la ‘creatività’ dei giovani per affrontare, mediante l’uso consapevole del digitale e con approcci innovativi, la conoscenza, l’accesso partecipato, la gestione e la valorizzazione del Digital Cultural Heritage per realizzare le istanze che hanno portato all’elaborazione e realizzazione del progetto #DiCultHer stesso.
Seguendo il solco tracciato nel 2018 – anno europeo del patrimonio culturale – la programmazione 2018-19 delle attività promosse dalla Scuola a Rete DiCultHer ha rappresentato un ulteriore qualificato momento per favorire la collaborazione con le Istituzioni nazionali ed europee per incoraggiare l’engagement delle fasce giovanili ai vari temi connessi al patrimonio culturale in forma digitale, il Digital Cultural Heritage (DCH) che costituisce ormai la memoria culturale della contemporaneità nell’agire “Con i ragazzi per costruire opportunità” e per garantire contesto e sviluppi attuativi al «diritto di ogni cittadino all’accesso ai saperi e di essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura».
Giovedì 11 aprile 2019 alle ore 18 presso l’istituto Pentasuglia di Matera è in programma la presentazione del libro “Scienza nuova. Ontologia della trasformazione digitale” di Maurizio Ferraris e Germano Paini, Rosemberg&Sellier, 2018
Il Libro
Il mondo degli ultimi due secoli è stato studiato come il mondo del capitale industriale: produceva merci, generava alienazione, faceva rumore, quello delle fabbriche. Poi è stata la volta del capitale finanziario: produceva ricchezza, generava adrenalina e faceva ancora un po’ di rumore, quello delle sedute di borsa. Oggi si sta facendo avanti un nuovo capitale, il capitale documediale: produce documenti, genera mobilitazione e non fa rumore. La sua matrice è nella recente trasformazione digitale, che ha prodotto una rivoluzioneinnescata dall’incontro fra una sempre più potente documentalità (la sfera di documenti da cui dipende l’esistenza della realtà sociale) e una medialità diffusa e pervasiva (che fa emergere nuovi ruoli e rilevanza per l’individuazione dei singoli).Di questa rivoluzione radicale e impercettibile, ma di impatto travolgente sulle persone, sui mercati, sulle imprese e sulla società, si occupa il volume, Scienza Nuova. Ontologia della trasformazione digitale, di cui sono autori Maurizio Ferraris e Germano Paini.
Interviene l’autore
Germano Paini, Responsabile del Progetto Strategico Innovazione e Competitività dell’Università degli Studi di Torino, Presidenza DiCultHer.
Modera: Rosaria Cancelliere, Dirigente USR- Basilicata Ufficio Matera
Partecipano: Nicola Barbuti (UNIBA, Coordinatore Polo DiCultHer Apulian),Giancarlo Minardi (IIS G.B Pentasuglia), Marco Di Paolo, (Polo DiCultHer Molise).
Ingresso libero.
Scheda del Libro
L’intera nostra esperienza è influenzata in termini così pervasivi da quel che sta succedendo che lo spettro delle implicazioni nella società non è pienamente interpretabile. Ogni nostra azione ha subìto una serie di mutamenti a partire dalla rivoluzione industriale introdotta dal digitale, che impattano in modo straordinario sul nostro modo di essere come persone e come soggetti che si pongono in relazione con altre persone.Ma presenza ora consolidata nell’economia e nella società dell’informatica, prende avvio già nella seconda metà del XX secolo. Cos’è cambiato da quando l’informatica ha dapprima (i) gestito i processi e la produttività individuale,poi in seguito (ii) ha portato robot nell’applicazione industriale e infine (iii) ha introdotto ilWeb nelle sue diverse articolazioni?Ciò che caratterizza la nuova fase che stiamo vivendo, in cui la pervasività del digitale va oltre l’evoluzione del Web, è la capacità di innestarsi in ogni singolo momento dell’azione individuale e sociale.
L’elaborazione dei dati, a differenza di quanto è accaduto in passato, non serve solo a condizionare i nostri interessi e le nostre scelte sulla base di una semplice e già sperimentataazione manipolatoria finalizzata a indurre ad acquistare prodotti esistenti, ma consente, in forma del tutto nuova, la possibilità di prevedere lo sviluppo dei nostri interessi e delle nostre future scelte. Si tratta di un passaggio di particolare rilievo, che costituisce uno degli elementi scarsamente considerati nelle analisi relative all’utilizzo dei big data, ma fondamentale nella comprensione delle opportunità della trasformazione digitale e per le prospettive future del sistema economico e sociale.
La società intera vive fenomeni di radicale trasformazione indotti da una pervasiva interazione non deterministica tra tecnologia e azione sociale.Gli elementi più rilevanti del processo in atto possono essere ricondotti alle implicazioni della trasformazione digitale della società sugli individui e sui mercati. La rivoluzione digitale ricade direttamente sulle persone e le colloca in una posizione radicalmente diversa rispetto alle fasi storiche precedenti. Dopo essere passati dasemplici consumer dei servizi digitali a prosumer, in grado contestualmente di essere fruitori e produttori dei contenuti, oggi, ciascuno di noi ha preso in carico una parte significativa della produzione del valore generato nella società neo-industriale.
Produciamo grandi moli di dati che rappresentano la merce più preziosa della nostra società e facendolo, lavoriamo molto di più di quanto si possa ritenere a una lettura semplicistica dell’impatto del digitale sul lavoro.
Si fa, infatti, un gran parlare di una possibile perdita di posti di lavoro causata dell’impiego dei robot, ma ad una lettura più attenta dobbiamo riconoscere che, più che dell’attacco all’occupazione da parte dei robot, dovremmo preoccuparci di quanto non siamo noi stessi a mettere in crisi posti di lavoro.Siamo noi umani che, lavorando ben oltre le nostre mansioni e oltre il tempo di lavoro codificato e pagato, svolgiamo attività moltiplicando il nostrotempo lavoro e sottraendo opportunità di impiego a chi svolgeva in passato le attività chesvolgiamo.Accade mentre lavoriamo al posto (i) degli impiegati di banca, quando utilizziamo l’home banking; (ii) degli addetti delle agenzie di viaggi, quando programmiamo le nostre vacanze; (iii) degli impiegati degli uffici pubblici, quando produciamo un certificato; (iv) degli operatori di biglietteria, quando compriamo un biglietto di treno, e cosi via.
Lavoriamo senza limiti d’orario, senza saperlo o meglio, senza averne piena coscienza e senza saper valutare gli effetti sul sistema economico e occupazionale del nostro lavoro ‘anomalo’ – così anomalo da non essere di fatto nemmeno considerato nelle analisi relative alla trasformazione del lavoro.
Così la trasformazione della società e l’emergere di nuovi comportamenti individuali e sociali impongono analisi che riguardano le soluzioni tecnologiche,ma soprattutto,richiedono lo studio nei campi delle scienze legate al comportamento umano e sociale e alle dinamiche che impattano sull’espressione della domanda e sulle forme del lavoro prima ancora che sulla produzione delle merci.Le scienze umane, sociali e umanistiche – le cosiddette HSSH (Human, Social Science and Humanities) – offrono un contributo chiave per la comprensione delle trasformazioni in atto e per aiutare le imprese a interpretare le opportunità dei loro mercati di riferimento e anche le nuove opportunità non ancora espresse per definire l’indirizzamento delle scelte produttive.
Cogliere l’essenza della trasformazione digitale e definire la direzione verso cui volgere lo sguardo per capire come configurare l’azione, aiuta a comprendere quanto sia necessario che nessuno si sottragga alla responsabilità di elaborare visioni di prospettiva ad ampio spettro, adottando modelli innovativi di collaborazione che permettano ai territori di raccogliere pienamente le opportunità della sfida digitale. La capacità di comprendere le dinamiche trasformative in atto, di generare e governare l’innovazione, di metterla a fattore comune, di rispondere ai bisogni emergenti e di attrezzarsi in termini di capacità di risposta comune è il terreno su cui siamo tutti chiamati alavorare per lo sviluppo del territorio con l’obiettivo di sostenere la competitività globale.
Gli autori
Maurizio Ferraris
Insegna Filosofia teoretica all’Università di Torino, dove è Presidente del Laboratoriodi Ontologia (LabOnt) dell’Istituto di Studi Avanzati – Scienza Nuova e vicerettore alla ricerca in area umanistica. Internazionalmente noto per i suoi studi, visiting professor in importanti università in Europa, America e Asia, editorialista di La Repubblica, ha pubblicato oltre cinquanta libri e un migliaio di articoli scientifici. Nel 2018 è stato insignito dello HumboldtForschunsgpreis.
Germano Paini
Sociologo dell’innovazione e data scientist. È Head of innovation and competitivenessdell’Università di Torino e direttore del Comitato scientifico dell’Istituto di StudiAvanzati – Scienza Nuova. Studia i fenomeni complessi. Sviluppa le opportunità e le implicazionidei processi innovativi sulla società, sui mercati, sulle imprese, sul lavoro e sulle persone conparticolare riferimento alle trasformazioni indotte dalla rivoluzione digitale. Coordina progetti diricerca interdisciplinare collaborativa con le imprese. Ha ideato eimplementato il Knowledge interchange come nuovo modello di interazione tra Università e territori.