CNA E CONFARTIGIANATO UNITE NELLA LOTTA AL LAVORO NERO E ALL’ABUSIVISMO
Con una nota inviata a S.E. Il Prefetto della Provincia di Matera e per conoscenza ai massimi vertici delle autorità civili e militari provinciale oltre che a tutti i Sindaci ed ai responsabili delle sedi INPS, INAIL,Agenzia delle Entrate e Direzione Provinciale del Lavoro, la CNA e la Confartigianato della provincia di Matera hanno inteso richiamare l’attenzione sull’abusivismo dilagante nel settore dei mestieri artigianali nei Comuni della provincia di Matera, chiedendo alla massima Istituzione governativa presente nel territorio di voler convocare urgentemente un incontro con tutte le Autorità competenti in materia alfine di definire una efficace strategia di contrasto del fenomeno innanzi denunciato.
Un fenomeno, si legge nella nota, che di giorno in giorno, sta diventando sempre più evidente e che lede in maniera considerevole gli interessi delle aziende artigiane operanti nei territori di quasi tutti i Comuni facenti parte della Provincia di Matera.
“Ci riferiamo – afferma Antonio Pantone Vice Presidente Confartigianato – alla consuetudine ormai consolidata messa in opera da sempre più persone che senza autorizzazione alcuna sia di tipo amministrativo, igienico-sanitario, sicurezza sul lavoro e altro ancora, esercitano abusivamente con una sfrontatezza inaudita tantissime delle attività ricadenti nell’ambito della legge quadro in materia di artigianato, svolte sia in forma ambulante che, situazione a dir poco gravissima, in forma stabile e fissa.”
“Il fenomeno – riprende Agata Mele Presidente Cna – da sempre presente nelle nostre realtà, partito anni addietro molto in sordina rappresenta oggi una minaccia reale ed incombente per la stessa sopravvivenza delle aziende del settore artigiano e non solo, tant’è che dalla gran parte delle stesse è richiesta una pronta azione di controllo e repressione da parte di tutte le Autorità competenti chiamate in causa, che rappresentano l’Istituzione Governativa nel suo complesso, che non pochi danni finanziari e patrimoniali riceve da simili condotte: evasione di Iva, Imposte Dirette, contributi su prestazioni da lavoro autonomo, Tributi indiretti di competenza nazionale come pure regionale e municipale. “
“E’ appena il caso di ricordare – continua la Mele – che la legge Regionale 1 marzo 2005 n°22 “ Disciplina degli Organi Amministrativi e di tutela dell’artigianato della Regione Basilicata”, prevede al titolo IV – Sanzioni Amministrative – sanzioni comminabili a chi esercita una attività artigianale senza essere iscritto nel relativo Albo: la predetta sanzione riguarda sia coloro che già esercitano una attività dipendente o sono assistiti dal provvedimenti di cassa integrazione (art.24 comma 2 lettera a) sia chi non rientra nella fattispecie dianzi prevista (art. 24 comma 2 lettera c).
La categorie artigiane – conclude Pantone – fortemente interessate e lese nei propri diritti di imprenditori ed, ancor prima di cittadini, a fronte del permanere della attuale situazione di totale inerzia da parte delle autorità competenti in materia, non escludono di manifestare il proprio malessere in modo assai visibile e plateale.”
Con una nota inviata a S.E. Il Prefetto della Provincia di Matera e per conoscenza ai massimi vertici delle autorità civili e militari provinciale oltre che a tutti i Sindaci ed ai responsabili delle sedi INPS, INAIL,Agenzia delle Entrate e Direzione Provinciale del Lavoro, la CNA e la Confartigianato della provincia di Matera hanno inteso richiamare l’attenzione sull’abusivismo dilagante nel settore dei mestieri artigianali nei Comuni della provincia di Matera, chiedendo alla massima Istituzione governativa presente nel territorio di voler convocare urgentemente un incontro con tutte le Autorità competenti in materia alfine di definire una efficace strategia di contrasto del fenomeno innanzi denunciato.
Un fenomeno, si legge nella nota, che di giorno in giorno, sta diventando sempre più evidente e che lede in maniera considerevole gli interessi delle aziende artigiane operanti nei territori di quasi tutti i Comuni facenti parte della Provincia di Matera.
“Ci riferiamo – afferma Antonio Pantone Vice Presidente Confartigianato – alla consuetudine ormai consolidata messa in opera da sempre più persone che senza autorizzazione alcuna sia di tipo amministrativo, igienico-sanitario, sicurezza sul lavoro e altro ancora, esercitano abusivamente con una sfrontatezza inaudita tantissime delle attività ricadenti nell’ambito della legge quadro in materia di artigianato, svolte sia in forma ambulante che, situazione a dir poco gravissima, in forma stabile e fissa.”
“Il fenomeno – riprende Agata Mele Presidente Cna – da sempre presente nelle nostre realtà, partito anni addietro molto in sordina rappresenta oggi una minaccia reale ed incombente per la stessa sopravvivenza delle aziende del settore artigiano e non solo, tant’è che dalla gran parte delle stesse è richiesta una pronta azione di controllo e repressione da parte di tutte le Autorità competenti chiamate in causa, che rappresentano l’Istituzione Governativa nel suo complesso, che non pochi danni finanziari e patrimoniali riceve da simili condotte: evasione di Iva, Imposte Dirette, contributi su prestazioni da lavoro autonomo, Tributi indiretti di competenza nazionale come pure regionale e municipale. ”
“E’ appena il caso di ricordare – continua la Mele – che la legge Regionale 1 marzo 2005 n°22 “ Disciplina degli Organi Amministrativi e di tutela dell’artigianato della Regione Basilicata”, prevede al titolo IV – Sanzioni Amministrative – sanzioni comminabili a chi esercita una attività artigianale senza essere iscritto nel relativo Albo: la predetta sanzione riguarda sia coloro che già esercitano una attività dipendente o sono assistiti dal provvedimenti di cassa integrazione (art.24 comma 2 lettera a) sia chi non rientra nella fattispecie dianzi prevista (art. 24 comma 2 lettera c).
La categorie artigiane – conclude Pantone – fortemente interessate e lese nei propri diritti di imprenditori ed, ancor prima di cittadini, a fronte del permanere della attuale situazione di totale inerzia da parte delle autorità competenti in materia, non escludono di manifestare il proprio malessere in modo assai visibile e plateale.”