Si è svolta a Matera, nella sede dell’Istituto Professionale “Isabella Morra” scuola capofila del Progetto “ I CARE”, una giornata di Studio che ha visto l’intervento del dottor Danilo Masi, componente della Commissione interministeriale per l’handicap presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché componente dell’Osservatorio permanente presso il Ministero della Pubblica Istruzione e consulente esperto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Massi ha relazionato sul tema “Il progetto di vita per la persona con disabilità”-Progetto”I CARE”. Questo progetto vede coinvolte in rete il V Circolo Didattico di Matera, le scuole secondarie di Primo grado “F: Torraca” e “N. Festa” e il Liceo Psicopedagogico “T. Stigliani” di Matera.
A fare gli onori di casa il dirigente scolastico del “Morra” Donato Ferrara e Rosanna Papapietro dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Matera e Antonietta Moscato dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Masi in apertura ha sottolineato che è importante lavorare in modo efficace nella scuola e che la memoria sulla disabilità deve essere continua per favorire i progetti di vita.
“I progetti di vita sono strumenti per realizzare percorsi mirati per la protezione sociale, dell’autonomia, della crescita globale e dell’inclusione sociale. Essi sono rivolti a persone con disabilità in situazione di gravità che possono trovarsi in difficoltà molte volte. Ci si rivolge a persone a cui la disabilità comporta difficoltà di progetti di vita”.
Il dottor Masi fa una disquisizione sistematica delle leggi quali la 104 del 92 e la 162 del 1998 che modifica alcuni articoli della Legge 104. “La 104 è citata come la legge dell’handicap grave perchè contiene presupposti normativi fondamentali mentre la norma principale è la 328 /2000 che è la Legge di Riforma dell’Assistenza ed in particolare è l’articolo 14 che definisce i progetti di vita”.
Masi sottolinea altresì che le competenze sono del Comune, soggetto attuatore per eccellenza mentre il contesto è il piano di zona –distretto socio-sanitario.”.
Masi illustra anche le fasi e le modalità per cui occorre conoscere le situazioni di base da cui partire come la Diagnosi Funzionale che è la base della costruzione di un progetto di vita. Il processo presuppone una condivisione comune di concetti cardini come quelli di presa in carico e riabilitazione. Su queste basi devono svilupparsi le politiche socio-assistenziali, formative ed occupazionali. La presa in carico – ribadisce il dottor Masi- dovrebbe essere definita come l’insieme delle strategie e degli strumenti di attenzione dei servizi distribuiti omogeneamente sul territorio, verso le situazioni di svantaggio delle persone disabili. “Le persone con disabilità- spiega Masi- affrontano numerosi accertamenti di tipo clinico-sanitario per la pensione, per l’inserimento scolastico, per l’inserimento al lavoro, per gli ausili. Di recente, inoltre, nel marzo 2002, da parte dell’OMS è intervenuta la pubblicazione dell’ICF (International Classification of Functioning). Si tratta di una nuova classificazione proposta comestandard internazionale per descrivere e misurare salute e disabilità , che supera la precedente classificazione ICDH.
A partire dalla definizione di persona handicappata, sancita dalla legge 104/92 e in considerazione dell’evoluzione normativa e della letteratura che si è sviluppata sulla questione dell’accertamento, appare quindi un obiettivo non più rinviabile la revisione dei criteri e delle modalità di accertamento delle disabilità anche al fine di individuare strumenti omogenei da offrire alle Commissioni USL , tali da essere idoneo a descrivere le capacità del disabile nel suo contesto di vita, la necessità degli interventi di natura assistenziale e da offrire quindi i presupposti necessari.
Per il “ Progetto di vita” ci poniamo degli obiettivi: autonomia personale e sociale e, ovviamente quello dell’Integrazione è l’obiettivo di massima grandezza. Occorre dare un senso al progetto “I CARE” che veda insieme diversi soggetti quali Scuola, Usl, Assessori, lavoro, un passaggio operativo che dovrà garantire un protocollo operativo per un progetto di vita”.
Masi ha apprezzato particolarmente il lavoro svolto dai docenti materani per portare avanti con grandi sacrifici il progetto I CARE. “Non è facile trovare contesti scolastici con motivazione molto alta. Qui ci sono le condizioni perché possa nascere qualcosa di concreto. Il problema è fortemente culturale”.
Carlo Abbatino