“I non pendolari di Basilicata” ha inviato una lettera al governatore lucano Vito Bardi per conoscere cosa intende fare la Regione in materia di trasporto pubblico ferroviario. Di seguito la nota integrale.
ll.mo Vito Bardi,
Quali portavoce dei pendolari lucani, abbiamo il dovere di rappresentarLe la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorire lo sviluppo infrastrutturale e la mobilità, intesa come trasporto efficiente ed efficace, ribadendo l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Basilicata, partendo dai piccoli risultati per arrivare alle grandi opere.
Le problematiche che al momento affliggono tutto il territorio lucano e che coinvolgono giornalmente oltre 4000 utenti-pendolari del trasporto ferroviario che si spostano per motivi di lavoro, studio o altro, sono molte e di diversa natura.
Le chiediamo Ill.mo Presidente di voler intervenire su alcune problematiche che paralizzano la nostra Basilicata ormai da parecchio tempo:
• L’attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità già approvato nel 2016;
• L’acquisto di 10 nuovi treni elettrici;
• Il mantenimento del collegamento Frecciarossa;
• L’attivazione di 7 coppie di treni Regionali tra l’importante snodo pugliese di Taranto e Sibari;
• L’attivazione di una coppia di Regionali Potenza-Bari via Taranto e via Foggia (A costo zero unendo tracce e materiali di Regione Puglia e Regione Basilicata);
• La mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore rilevante all’interno delle politiche volte a favorire la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana.
Per quanto riguarda la questione delle infrastrutture, si chiede un intervento immediato ed incisivo per:
La linea Battipaglia-Potenza-Metaponto, principale asse ferroviario in Basilicata. Risulta necessario porre in essere interventi di adeguamento del tracciato, con riduzione delle pendenze ed aumento dei raggi minimi. Questa condizione si riflette sulle velocità: sulle tratte Salerno-Potenza Centrale e Potenza Centrale-Metaponto, rispettivamente 55 km/h e 76 km/h. Questa condizione infrastrutturale non aiuta a migliorare il servizio, come dimostrato nel corso degli ultimi anni, specialmente in inverno, quando più volte si sono verificati rallentamenti a causa di convogli che slittavano. Le conseguenze vedono giornate con treni soppressi, ritardi e addirittura treni fermi per ore sui binari. I lavori di potenziamento della tratta Battipaglia-Potenza, garantirebbero una drastica riduzione dei tempi di percorrenza che passerebbero da 1h 40m a 55 m.
Ci sembra giusto chiedere, alla politica lucana, di conoscere quali saranno le richieste di intervento a tutela e salvaguardia del trasporto ferroviario regionale e del trasporto universale da e per il nord che, già in Basilicata, è quasi del tutto inesistente. Da sottolineare che le scelte fino ad ora attuate dalle Ferrovie dello Stato, rendono l’intero gruppo complice del ritardo dello sviluppo delle aree del Sud Italia e dell’accrescersi del divario con le regioni settentrionali e con il resto d’Europa, che sarà sempre più difficile colmare in futuro. Riteniamo inaccettabile la situazione di cui sopra e un Governo responsabile e attento non può e non deve assistere indifferente, ma ha l’obbligo di dare ai suoi cittadini risposte concrete e tangibili. E’ questo il momento in cui deve prevalere il senso di responsabilità dei nostri Amministratori nei confronti del Popolo lucano, in considerazione del fatto che non venga ulteriormente penalizzato il nostro territorio, e di iniziare tutti assieme a chiedere quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito dalla Costituzione all’articolo 3, all’articolo 16 e all’articolo 117. Il territorio lucano non appartiene né alla politica di destra né a quella di sinistra, ma è dovere della politica garantire ai Lucani lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale pari al resto d’Italia. Riteniamo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio luogo di lavoro, studio o altro. Non riteniamo giusto che a piangerne le conseguenze per i disservizi creati da un trasporto pubblico ferroviario carente, sia nella qualità che nelle infrastrutture, siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in generale, quando un’attenta politica ai fabbisogni del territorio dovrebbe garantire pari dignità e diritti ai suoi cittadini.
Alla luce di quanto esposto, cosa intende fare la Regione in materia di trasporto pubblico ferroviario?
Certi di un Suo autorevole intervento e disponibili ad un incontro, porgiamo cordiali saluti.