Il 14 marzo 2019 IDAI, un ciclone tropicale di rara potenza, si è abbattuto sulle aree centrali del Mozambico, raggiungendo anche Zimbabwe e Malawi e causando quella che è stata definita la peggiore calamità degli ultimi 20 anni in Africa e il più grave disastro ambientale dovuto ai cambiamenti climatici fino ad oggi.
Le regioni centrali di Sofala, Manica e Tete sono state le più colpite: aree remote e poverissime dove si stimano i danni maggiori. La città costiera di Beira, diventata simbolo di questa tragedia, è stata quasi completamente rasa al suolo. Attualmente è raggiungibile solo via nave o via aereo a causa dell’interruzione della viabilità stradale; interi villaggi delle aree interne, come Dondo, Lamego, Sussundenga, Nhamatanda, sono stati spazzati via dalle inondazioni e risultano isolati, privi di acqua potabile ed elettricità, a causa dei danni alle reti di distribuzione. Per giorni i sopravvissuti hanno trovato rifugio sui tetti o sugli alberi, senza cibo né acqua potabile, affrontando disagi e pericoli.
Le morti accertate quasi mille, sicuramente molti più, anche se sarà difficile quantificarle con esattezza poiché in Mozambico gran parte della popolazione vive ancora in insediamenti informali privi di registri anagrafici.
Si stimano 1 milione e mezzo di sfollati che hanno perso praticamente tutto, casa e i pochi beni che avevano a disposizione. Secondo l’Unicef sono circa 3 milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria immediata, molti di essi sono bambini.
I soccorsi sono arrivati con estremo ritardo e difficilmente raggiungeranno le aree più interne dove si registrano le criticità maggiori. L’esponenziale innalzamento dei prezzi rende inaccessibili i beni di prima necessità e i medicinali. In alcune aree i rifornimenti di beni di prima necessità non sono ancora ripartiti.
A questo quadro drammatico si aggiunge il pericolo di vaste epidemie di tifo, colera e malaria. L’epidemia di colera è stata ufficialmente dichiarata aperta e sono quasi 1500 i casi già accertati. L’emergenza post ciclone sta assumendo dimensioni catastrofiche.
L’associazione Basilicata-Mozambico onlus, con sede a Matera e attiva da oltre 10 anni con progetti umanitari in Mozambico, lancia l’iniziativa “Unidos por Moçambique: aiutiamoli a ricominciare”, una raccolta fondi destinata aa alcune famiglie tra le più bisognose che vivono nelle aree colpite.
“La nostra è una piccola associazione che non ha la capacità di intercettare grandi donazioni e in questi casi si ha sempre la sensazione di fare troppo poco, ma se ognuno di noi fa quel poco che può, riusciremo nel concreto ad alleviare le immani sofferenze della popolazione ed accendere una speranza per il futuro”, dichiara Roberto Galante, project manager dell’associazione rientrato in questi giorni da Maputo (capitale del Mozambico).
Don Angelo Tataranni, presidente dell’associazione e parroco di San Rocco, dove ha sede l’associazione stessa, esorta “Una tragedia dimenticata dai media che può trasformarsi in catastrofe, occorre fare qualcosa, nel nostro piccolo ognuno di noi può dare il suo contributo. Pochi euro possono contribuire a salvare delle vite e donare speranza, non c’è altro tempo da perdere. Con i fondi raccolti “adotteremo” alcune famiglie, affinchè possano ricostruire, oltre il dolore e le sofferenze, una propria vita. Non possiamo sottrarci a questo dovere morale.”
Abbiamo già inviato nei primi giorni dell’emergenza, attraverso canali sicuri, derrate alimentari, riso e fagioli, e vestiti. L’obiettivo è agire con donazioni dirette attraverso la rete di contatti locali che l’associazione Basilicata-Mozambico ha costruito in questi anni nel Paese africano. Le donazioni verranno destinate alle priorità del momento: derrate alimentari di prima necessità, potabilizzatori d’acqua, medicinali, dosi vaccinali, generatori di corrente elettrica… Quindi attraverso la campagna “Adotta una famiglia” con aiuti diretti ad alcune famiglie che già assistiamo attraverso borse di studio, affinché possano ricostruirsi una abitazione e una vita, ma anche affinché i ragazzi non abbandonino gli studi, ma possano continuare i loro percorsi formativi e scolastici.
È possibile aderire alla raccolta fondi attraverso il sito: http://www.amundzukukahina.org/
Oppure tramite bonifico:
Associazione Basilicata Mozambico Onlus – Matera
Codice Fiscale: 93033590774
IBAN cc postale: IT88 U076 0116 1000 0004 8056 733
IBAN cc bancario Banca Prossima Spa: IT80 A033 5901 6001 0000 0008 814
Causale: “aiutiamoli a ricominciare”