Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e giornalista (In sciopero della fame dalle ore 23.59 del 27 febbraio per la vita di Radio Radicale): “Lo sciopero della fame, sia chiaro, in assenza di novità di rilievo, procederà ad oltranza”. Di seguito la nota integrale.
Una cosa deve essere chiara: l’obiettivo di uno sciopero della fame non è la morte del satyagrahi. La nonviolenza è vita; vita che si contrappone alla morte della democrazia, alla morte del diritto di un popolo a poter conoscere per deliberare, alla morte della giustizia. Satyagraha, lo ripeto, è insistenza per la verità. Insistenza per la verità che si contrappone alla violenza di chi viola diritti e sembra voler puntare sull’ignoranza, sulle paure e sulla rabbia per poter lucrare consensi.
Parafrasando “1984” verrebbe da dire che l’ignoranza non è forza.
Valuterò, nelle prossime ore, come e con quali ulteriori forme di lotta nonviolenta rafforzare questo dialogo.
Giacomo Matteotti diceva che “La libertà è come l’aria. Finché c’è, nessuno se ne accorge. Ma se manca, è come se mancasse la vita”.
Manca l’aria in questo nostro Belpaese impantanato nelle sabbie mobili della democrazia reale.
Si può anche rischiare salute e vita contro la morte di ciò che è “aria”, di ciò che è vita, se è vero, come è vero, che non viviamo solo per bere e mangiare.
Lo sciopero della fame, sia chiaro, in assenza di novità di rilievo, procederà ad oltranza.
Viva Radio Radicale. Vivano democrazia, giustizia, diritto alla conoscenza, verità.
Mi tengo ancorato e con forza, in queste ore, a quel preambolo allo Statuto del Partito Radicale nel quale è dato leggere: “proclama il diritto e la legge, diritto e legge anche politici del Partito Radicale,proclama nel loro rispetto la fonte insuperabile di legittimità delle istituzioni,proclama il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza, alle supreme forme di lotta nonviolenta per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge”.
P.S. Grato a quel Carlo Verna che nell’incontrare il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, ha dichiarato: “Un paese civile non spegne una voce di libertà”.