Il 53° Salone internazionale dei vini e dei distillati quest’anno ha raggiunto un traguardo storico per numero di espositori e superficie con un’area netta venduta che ha raggiunto i 100.000 metri quadrati ma, quelli destinati alla Regione Basilicata, sono davvero pochi, troppo pochi. Le nostre aziende lucane sono state delegate in un “angolino” con una visibilità inferiore rispetto anche ad altre regioni più “piccole” come il Molise!
Ho visitato ed ho parlato con alcune delle 27 cantine lucane presenti al Vinitaly 2019 (nella Collettiva Basilicata coordinata dal Dipartimento Politiche Agricole e Forestali) ed è stata tangibile la tristezza delle nostre aziende per non avere ricevuto la visibilità, che meritano, alla più importante manifestazione dedicata al mondo del vino.
Meritava di più, molto di più, l’eccellenza dei nostri vini: Aglianico del Vulture DOC e Aglianico del Vulture Superiore DOCG, IGT Basilicata, Primitivo di Basilicata, Matera DOC, Grottino di Roccanova DOC e vino biologico. Del resto anche i nostri “numeri” sono importanti: la previsione di produzione nel 2018/2019 è pari a circa 48,5 milioni di ettolitri, gli ettari dedicati alle DOP sono oltre 1000 e altrettanti alle IGT. In generale, la Basilicata ha chiuso il 2018 in 18a posizione per livelli di produzione vinicola, con oltre 93 mila ettolitri. La Basilicata inoltre è al secondo posto in Italia per superficie coltivata a vite biologica e l’Industry Book 2019 ha evidenziato che sul fronte della qualità, i vini della Basilicata, sono in forte sviluppo: nel 2018 quasi 2 bottiglie su 3 (il 64% della produzione regionale) sono vini DOP o IGP, per un totale di quasi 60 mila ettolitri di prodotto a conferma che, anche la Basilicata, è in linea con la crescente domanda di vini biologici. Del resto, la superficie di vigne a coltivazione biologica, sfiora i mille ettari, distinguendoci in Italia con una crescita del 49%.
Il piccolo padiglione Basilicata (numero 11) presso lo stand E5-G6, non ha permesso di valorizzare al meglio le imprese lucane del comparto in un Vinitaly che è strumento in grado di supportare il business sempre più internazionale. L’Italia ha chiuso le esportazioni 2018 a 6,149 miliardi di euro (esclusi i mosti), in crescita del 3,3% sul 2017 (fonte Istat) e per le imprese lucane del comparto diventano sempre più appetibili almeno i 10 mercati mondiali per import di vino: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Cina, Canada, Giappone, Hong Kong, Svizzera, Francia e Russia.
E allora perché il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata non ha investito di più per questa 53ª edizione del Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati con oltre novanta gli eventi in calendario di cui solo 1 per la Basilicata (la degustazione alla cieca “É ora di Bere Basilicata”) al fine di dare alle nostre imprese, la dignità che meritano?