Sul dimensionamento scolastico dell’Istituto “Flacco” di Marconia riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta del Consiglio d’Istituto e del Collegio Docenti. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Dopo due anni di confronti serrati, di battaglie, di impegni assunti e poi delusi, la politica lucana, tramite la giunta regionale, alle 7:20 del 19 marzo (in regime di prorogatio, a mandato ormai ampiamente scaduto) ha scritto una delle sue pagine peggiori. Con una delibera tenuta ben nascosta fino ad elezioni avvenute, all’unanimità Franconi-Cifarelli-Braia-Castelgrande-Pietrantuono hanno votato il dimensionamento del nostro istituto Quinto Orazio Flacco di Marconia, a cui viene sottratta la scuola primaria di via Monreale (la migliore scuola del territorio, a livello infrastrutturale).
Centinaiadi alunni e famiglie, di cui le istituzioni regionali non hanno voluto tener conto, e questo nonostante la legge stabilisca con chiarezza che il dimensionamento debba essere deliberato con l’assenso dei consigli d’istituto e delle comunità locali.
E’ così che, con lo smembramento della nostra scuola, qualcuno crede di aver messo la parola fine sul nostro istituto comprensivo.
E’ il caso di ricordare che il dimensionamento è materia di squisita competenza del consiglio regionale ed è proprio la IV commissione consiliare regionale (), che per ben due volte ha deciso in maniera unanimedi proporre all’intero Consiglio e alla Giunta regionale di votare la deroga per l’istituto pisticcese che dichiarava di avere numeri in calo. Una soluzione, questa, che a mezzo comunicato da parte dell’ufficio stampa del Consiglio Regionale, veniva salutata positivamente anche dal sindaco di Pisticci, a tutela dell’intero territorio.
E invece, ad iscrizioni ormai scadute e ingannando la buonafede di una intera comunità, la giunta regionale ha sferrato il suo colpo finale, colpendo al cuore il nostro istituto Quinto Orazio Flacco, una delle poche scuole non segnalate tra le criticità nelle Linee Guida in materia di dimensionamento. Istituto, tra l’altro, a cui già in passato erano state sottratte altre importanti unità scolastiche.
Concordiamo con la nota firmata da Flc Cgil, Cisl Fsur e Uil Scuola Rua di Basilicata, nella quale le sigle sindacali dichiarano che “si è trattato, in buona sostanza, di interventi generati in assenza di una qualsiasi logica di programmazione e che induce a concludere che le motivazioni risiedano in spinte localistiche e/o clientelari”.
Scelte ad personam, indubbiamente, che hanno portato la Regione Basilicata a concedere la deroga alle scuole dei territori di amministratori amici (Irsina, Tursi, Salandra) utilizzando ben altri pesi e misure per il nostro istituto.
Conveniamo con i sindacati nel sottolineare“come gli interventi avvengano in maniera tardiva ed in assoluta discrasia con le procedure amministrative del personale scolastico, considerato che il 5 aprile scorso sono scaduti i termini per la presentazione delle domande di mobilità del personale docente, e che la quasi totalità degli aspiranti ha ovviamente espresso le proprie preferenze senza poter conoscere le modifiche del piano di dimensionamento”.
In questa delibera votata poco dopo l’alba, quale peso hanno avuto i nostri alunni ed il loro diritto alla continuità didattica? E’ mai possibile che la politica debba nascondersi per adottare decisioni che avranno ripercussioni sul futuro dei nostri bambini, oltre che su quello dei lavoratori della scuola?
Ringraziamo la Flc Cgil, Cisl Fsur e Uil Scuola Rua di Basilicata per aver sollevato la questione e facciamo appello al costituendo nuovo governo regionale affinché la politica torni a preoccuparsi dei più deboli, al fianco delle comunità locali e dei sindacati.