“Nigra sum sed formosa”, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coordinato dal Maestro Vincenzo Perrone e dalla Fondazione Orchestra Lucana è stato recensito sulla prestigiosa rivista “Musica” del mese di aprile 2019. Di seguito le congratulazioni del presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese.
“Un traguardo prestigioso che mette in risalto il talento, la laboriosità e l’abnegazione della gente materana e rappresenta il frutto di un impegno vasto e complesso, nonché motivo di grande orgoglio per la comunità e l’intero territorio materano”. Così il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese esprime il suo apprezzamento in riferimento a “Nigra sum sed formosa”, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coordinato dal Maestro Vincenzo Perrone e dalla Fondazione Orchestra Lucana di cui è direttore. “Al Maestro Perrone vanno le mie più sentite congratulazioni, a livello personale e a nome dell’ente che rappresento, peril raggiungimento di un risultato eccellente e che mette in risalto le qualità personali e dell’Orchestra di cui è direttore. Un lavoro imponente e notevole quello che portato avanti, grazie alle sue indiscutibili capacità musicali e tecniche, e dopo tante ore trascorse nella cura e nella realizzazione del progetto – sottolinea il presidente Marrese -. Perrone, oltre che un musicista eccezionale, rappresenta un esempio per i nostri cittadini, la sua verve e la sua natura musicale ne rendono un artista brillante e completo, un talento che il nostro territorio non può ignorare. La Provincia di Matera, in questa direzione, sarà sempre al fianco della Fondazione Orchestra Lucana, sostenendone le iniziative e portando il proprio contributo alla crescita e alla formazione di giovani musicisti lucani”.
Riportiamo di seguito anche il testo dell’autorevolissima recensione del critico Sandro Cappelletto dedicato al progetto “Nigra sum sed formosa”.
Gentile Maestro Perrone,
mi complimento con lei per essere riuscito a condurre in porto un impegno produttivo ed esecutivo così rilevante e complesso come la vasta partitura di Nigra sum sed formosa richiede.
Un risultato del quale essere orgoglioso.
La sua direzione rende merito ad una scrittura strumentale e vocale che, saldamente radicata nell’ambito di una tradizione devozionale, non ignara di illustri precedenti, tende a restituire il senso di gioioso mistero dell’Annunciazione,
evitando più complesse drammaturgie e rientrando in pieno in quella vasta corrente della composizione contemporanea che possiamo definire neo-spiritualismo. Ammirevole il suo controllo delle dinamiche strumentali e vocali e la costante tensione alla tenuta d’insieme, non facile da raggiungere in un lavoro così esteso e non altrettanto variato.
Mi farebbe piacere, prendendo spunto da questa occasione, restare informato dell’insieme delle sue attività.