Nell’ambito del progetto “Edible Orchestra” nella sede della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Stefano Liberti ha presentato la lezione spettacolo “I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta divorando il pianeta”. Dal pomodoro globalizzato coltivato in Cina al suino geneticamente modificato, dai tonni che attraversano mezzo pianeta per finire in una scatoletta alla bresaola della Valtellina che viene dal Brasile, un viaggio a parole e immagini attraverso i meccanismi di funzionamento e i retroscena della grande industria alimentare.
A seguire nell’Auditorium Gervasio in piazza Sedile a Matera, Daniele De Michele in arte Don Pasta presenta “United food of Matera”, una performance multimediale originale basata sulle testimonianze di otto cittadini materani e sulla loro relazione autentica con il cibo e la cucina. Don Pasta va in scena con la performance “Cooking dj set”. Sul palco usa vinili e pentole contemporaneamente, mixer e minipimer per frullare musica e veloutés. E’ una performance in cui ci si lascia andare all’emozione del cibo, ai suoi profumi, colori, le sue forme, i suoi aromi. Il dj set è speziato di sonorità del mondo intero, tra il funk, il reggae, il Sud America e la Londra meticcia. Profumi di cioccolata e caldo soul.
Entro il 2050 la Terra ospiterà probabilmente oltre 9 miliardi di abitanti, con un crescente bisogno di cibo. Il progetto “Edible Orchestra” è focalizzato sul cibo inteso come valore essenziale per il benessere e l’economia di una comunità.
“Il cibo – afferma Agostino Riitano, Project manager supervisor della Fondazione Matera Basilicata 2019 e coordinatore di questo progetto – non è solo una questione alimentare, può determinare equilibri ambientali e stimolare la responsabilità sociale di una comunità. Per questo attraverso l’arte, in particolare la musica, creeremo un programma di attività innovative protese alla divulgazione di questi principi mediante il coinvolgimento di artisti italiani ed europei che svilupperanno azioni, workshop e performance con la partecipazione attiva dei cittadini della Basilicata. Se il cibo non è solo un fatto alimentare, anche il mercato ortofrutticolo non è un luogo come tanti. Il mercato è simbolo dell’aggregazione spontanea e non mediata, uno spazio pubblico laico ed attraversabile liberamente come una piazza. Un luogo di incontro nel quale è possibile scegliere ed esprimere posizioni, un residuo di quella agorà che ha caratterizzato la storia culturale del Mediterraneo”.
La fotogallery della lezione-spettacolo di Stefano Liberti