Martedì 16 aprile 2019 alle ore 19.30 nello studio Arti Visive di Matera è in programma l’inaugurazione della mostra d’arte di Marisa Facchinetti. La mostra resterà aperta fino al 30 aprile 2019 tutti i giorni (festivi esclusi) sino al 30 aprile 2019 dalle ore 18 alle ore 21.
Prosegue il rapporto di scambio e collaborazione artistica che lega ormai da diversi anni la galleria Arte e Pensieri di Roma e lo Studio Arti Visive di Matera.
A partire da martedì 16 aprile e fino a martedì 30 aprile 2019 lo spazio espositivo di via delle Beccherie n.41 ospita la personale di Marisa Facchinetti, pittrice, scultrice ed incisore cofondatrice nel 2002 della galleria Arte e Pensieri insieme ad altri artisti dell’associazione culturale “I Diagonali”.
Nata sul lago Maggiore, dopo gli studi d’arte a Bergamo, Marisa Facchinetti si è trasferita a Roma alla fine degli anni ‘60 dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti con il maestro Giulio Turcato.
Ha esposto in personali e collettive sia in Italia che all’estero.
La mostra, dal titolo “Il piacere delle pittura”, si compone di 30 opere di varie dimensioni realizzate con inchiostri e chine su carta nelle quali, come scrive Bruno Aller, “l’impegno pittorico è fortemente espresso tra ritmi costruttivi per una visione di pura gioia nel fare” che si dipana tra i riflessi del Lago Maggiore (dove l’artista è nata), “i fermenti di una Roma sempre presente e uno sguardo alla forza della contemporaneità espressa dall’arcaica visione madre della città di Matera.”
L’inaugurazione alla presenza dell’artista è fissata per martedì 16 aprile alle ore 19.30.
Nel corso della serata, infine, verrà ricordata, nell’anniversario della sua presenza a Matera, la figura di un comune amico, il poeta Rafael Alberti che ha esposto nella Galleria Arti Visive nel 1973 e che alla città dei Sassi ha dedicato una lirica intensa trascritta su un’opera originale che verrà esposta per l’occasione insieme ad una serigrafia del 1975 che Alberti stesso donò a Bruno Aller, artista romano tra i fondatori della galleria Arte e Pensieri.
Marisa Facchinetti, nata sul lago Maggiore, dopo gli studi d’arte a Bergamo, si trasferisce a Roma alla fine degli anni ‘60 dove frequenta l’Accademia con il maestro Giulio Turcato, dal quale, tra le altre cose, ha colto quella libertà di pensiero e d’azione del fare e vivere la pittura. In quegli anni presenta opere pittoriche che denotano una certa derivazione gestuale “impressionistica” dove è sempre presente un acceso interesse agli sviluppi dei contrasti, elaborando superfici liquide trasparenti e corpi materici, per poi virare decisamente in una pittura squisitamente lirica. Una evoluzione processuale dove il sovrapporsi di cromie appena suggerite si ampliano, tra segmenti timbrici di forte emotività espressiva e costruttiva contenente un corpus di alta “poesia”, recuperando senza alcuna strategia preconcetta ma “naturale” del fare, per una viva visione della pittura come “muta poesia”.
Un preciso approccio quello della Facchinetti alla pittura, considerandola un linguaggio autonomo ed autosignificante, anche quando catturando lo spazio per sequenze ritmate anima il campo indagato per un registro “naturalistico” intessendo il supporto da riflessi e rifrazioni che potremmo definire “paesaggio”, ma si tratta di un paesaggio del tutto interiorizzato, riproposto per fitte cromie dove gli azzurri i verdi le lievi nuance si susseguono in un ordine armonico e raramente diatonico (magari intersezionato da elementi contrapposti come segni/fratture). I bianchi emergenti dal fondo squillano come varco e luce spazio temporale: insomma una pittura “pura” ma che muove da un “vedere-pensare” da un vissuto che si rinnova per esperienze dirette o immaginate, in un processo di identità sviluppato anche in relazione al territorio.
Si possono annoverare alcune assonanze linguistiche che la vedono “vicina” ad artisti come: il ticinese Massimo Cavalli, il maestro di Vacciago Antonio Calderara, Alberto Bardi o magari nei ritmi più “retinici” di un Piero Dorazio.
In questa mostra presenta carte dove l’impegno pittorico è fortemente espresso tra ritmi “costruttivi” per una visione di pura gioia nel fare per un “filo” che si dipana e riavvolge tra i riflessi del suo lago i fermenti di una Roma sempre presente e uno sguardo alla forza della contemporaneità espressa dall’arcaica visione madre della città di Matera. L’artista ha esposto in personali e collettive in Italia e all’estero. Hanno scritto di lei tra gli altri: Achille Pace, Rosalba Zuccaro, Mario Lunetta, Daniela Fonti, Mario Bologna, Stefano Gallo, Luciano Marziano. Vive e lavora tra Roma e Baveno (lago Maggiore).
Bruno Aller
Nella fotogallery la locandina della mostra di Marisa Facchinetti, l’artista Franco Di Pede c0n il poeta Rafael Alberti.