Per la vita di Radio Radicale, Bolognetti (Radicali Lucani): “A chi giova spazzare via un emittente radiofonica che ha spalancato le porte del Palazzo, avvicinando come mai era stato fatto prima gli eletti agli elettori?”.
Di seguito la nota integrale di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e membro della Presidenza del Partito Radicale (in sciopero della fame dalle ore 23.59 del 27 febbraio, per la vita di Radio Radicale e il diritto umano e civile alla conoscenza).
C’è da prendere atto della pervicace volontà, espressa dal sottosegretario Crimi e dal Ministro Di Maio, di assassinare Radio Radicale.
Temo che questa furia nasconda il desiderio di sbarazzarsi di un presidio di libera informazione, che da 43 anni onora il diritto alla conoscenza e documenta e racconta la vita politica, sociale e culturale del Paese.
Ciononostante, diciamo al sottosegretario Crimi che restiamo con forza ancorati alle nostre ragioni e che continueremo ad alimentare questa resistenza nonviolenta.
La nostra idea di democrazia è lontana anni luce da chi sembra ambire a una democrazia dell’algoritmo.
Voglio ricordare a me stesso, al sottosegretario Crimi e al Ministro Di Maio, quel che nel 2000 scriveva la rivista Il Mulino dell’emittente radiofonica che vorrebbero rottamare: “Radio Radicale è una fonte di documentazione storica molto rilevante e ampia per l’intera storia politica contemporanea italiana”.
I peggiori regimi della storia dell’umanità hanno sempre operato per cancellare memoria e memorie, spazzar via tesi eterodosse, oppositori e per negare conoscenza.
Nel dire ai nostri interlocutori che agli schiaffi e alla violenza continueremo a contrapporre l’esercizio della nonviolenza, non posso non chiedermi e non chiedere: cui prodest?
A chi giova spazzare via un emittente radiofonica che ha spalancato le porte del Palazzo, avvicinando come mai era stato fatto prima gli eletti agli elettori?
Ai nostri amici pentastellati, che avrebbero voluto aprire il Parlamento come se si trattasse di una scatoletta di tonno,dico che da 43 anni Radio Radicale apre con nonviolenza le porte della conoscenza, onorando un diritto umano che vive nell’einaudiano “conoscere per deliberare”.
Noi non ambiamo al 100%, ma di certo abbiamo a cuore da sempre la salute della nostra democrazia e delle nostre Istituzioni.
Noi opponiamo alla menzogna la nostra fame di verità. Gli uomini e le donne di governo riflettano. Riflettano sul ruolo esercitato da Radio Radicale nel nostro Paese.
Il necessario tentativo di dialogo nonviolento prosegue. Il tentativo di con-vincere i nostri interlocutori va avanti. Lo sciopero della fame, oggi più di ieri, prosegue ad oltranza e, lo ricordo, con la rinuncia nelle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì anche delle 300 calorie/die di minima sopravvivenza.
Non citerò Martin Luther King e quindi non dirò ai nostri interlocutori che “se un uomo non scopre qualcosa per cui vale la pena morire non ha ancora iniziato a vivere”. Stiamo difendendo un diritto e questo mi dà la forza necessaria a proseguire. Ho dato tempo a me stesso e ai nostri interlocutori. Tempo per riflettere, tempo per con-vincere. La nonviolenza è vita. Satyagraha è insistenza per la verità. La nonviolenza è vita che si contrappone alla morte di cose importanti. Si rischia la vita contro la morte della democrazia, dei diritti umani, della giustizia, del diritto alla conoscenza.Oggi più di ieri resto ancorato a parole importanti e tra queste quelle espresse dal nostro Presidente della Repubblica il 27 luglio 2015: “C’è un lavoro di conoscenza che non va mai interrotto e che è intimamente connesso con l’azione politica. La conoscenza – e il diritto alla conoscenza – è un tema emergente della nostra epoca, che merita attenzione a livello dello stesso sistema delle Nazioni Unite”. Oggi più di ieri resto ancorato alle parole di Monsignor Vincenzo Orofino, che in uno straordinario messaggio ha tra l’altro scritto: “Condivido con te la preoccupazione per la paventata chiusura di uno storico strumento di confronto e di libera circolazione di idee e di proposte”. No, l’ignoranza non è forza
Viva Radio Radicale. Vivano democrazia, verità, giustizia e libertà.