La corrispondenza epistolare con lettere d’amore tra il poeta Gabriele d’Annunzio e Teodolinda Pomarici è diventata il contenuto del libro ““Matera – Breve storia della città dei “Sassi” con la liaison tra Gabriele d’Annunzio e Teodolinda Pomarici”, pubblicato da Riccardo Riccardi e presentato nel pomeriggio al Circolo La Scaletta di Matera.
All’incontro con l’autore, coordinato dal giornalista Antonella Radogna, hanno partecipato il presidente Circolo La Scaletta, Francesco Paolo Vizziello, il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, l’assessore comunale alla cultura Giampaolo D’Andrea mentre ad Antonella Radogna è stato affidato il compito di leggere alcune lettere dannunziane.
Riccardo Riccardi spiega la genesi di questa nuova pubblicazione: “E’ una storia che ho già pubblicato 15 anni fa nel libro dedicato a Matera dal titolo “I Pomarici”, un’antica famiglia nobiliare materana. Questa storia parte dal Palazzo Pomarici di Matera. Il nonno di Teodolinda Pomarici abitava il “palazzo delle cento stanze”, che oggi ospita il Musma. I Pomarici furono trasferiti a Pescara perchè erano ufficiali dell’Esercito Borbonico e lì è nata Teodolinda, battezzata dalla mamma di Gabriele D’Annunzio. Loro erano amici della famiglia e pertanto è lì che la ragazza diciottenne Teodolinda viene prima corteggiata e poi riceve nel 1880 la prima lettera d’amore di cui abbiamo testimonianza cartacea nel libro da parta del poete D’Annunzio. E’ chiaro che non c’è la passione carnale di altre storia ma queste lettere sono importanti perchè le tematiche che il vate affronterà durante la sua lunga carriera di intellettuale, poeta e scrittore sono già presenti in queste lettere. Quindi la musa ispiratrice diventa Teodolinda Pomarici. Dopo sei mesi il rapporto termina con una lettera di chiusura da parte di Teodolinda, l’unica che ci è pervenuta e che dimostra come già al tempo si registra una cosa irrituale. Come è noto le donne non sapevano nè leggere nè scrivere a quel tempo mentre Teodolinda teneva testa al poeta scrivendo in maniera egregia e queste lettere dimostrano che l’intelletto femminile diventava anche cultura. Il libro non solo contiene la corrispondenza epistolare che è andata avanti per sei mesi tra Gabriele D’Annunzio e Teodolinda Pomarico ma rappresenta una ricostruzione storica di cosa è stata Matera nel corso del tempo, una città non solo legata alla civiltà contadina ma una città che tra alti e bassi, ha avuto sviluppo artistici, economici e urbanistici di grande eccellenza”.
Tramite una ricostruzione storica puntuale, pur in breve, redatto in italiano ed in inglese, questo lavoro di Riccardo Riccardi traccia il percorso umano, storico, antropologico, economico e sociale di una Matera pressoché sconosciuta, nominata nel 2014 “Capitale Europea della Cultura 2019”, che sorprenderà il lettore e il turista-viaggiatore che riteneva la “Citta dei Sassi” solo legata al mondo della civiltà contadina e a quel degrado che tanto bene ha tratteggiato Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” ma che, involontariamente, ha cancellato un passato che vanta attrazioni uniche al mondo. Da città ricordata solo per l’inenarrabile indigenza oggi amata anche per i suoi gioielli come il “Parco della Murgia” con le sue numerose chiese rupestri e per le meraviglie architettoniche che nel tempo l’uomo ha saputo realizzare”.
Matera è tra le città più antiche al mondo per il substrato abitativo consistente in grotte scavate nel masso tufaceo – ecco perché è nota come la città sotterranea – e per la continuità di vita dal paleolitico sino ai giorni nostri. Tutto è iniziato dall’età paleolitica e le grotte sparse lungo le Gravine materane ci dicono che i diversi oggetti risalenti a quell’epoca, testimoniano la presenza dell’uomo sin da questo periodo. Sta di fatto che la presenza dell’uomo a Matera è attestata incessantemente da quell’epoca sino ai nostri giorni. Le sue testimonianze parlano chiaramente. Nei Sassi, per esempio, torri romane, longobarde e dimore gentilizie di antiche famiglie materane, Gattini, Ferraù, Ridola, Ulmo, Pomarici, sono affiancate a dimore più povere abitate dai contadini che sono ammirate per i suoi tipici “vicinati”.
E proprio da un dimora seicentesca della dinastia Pomarici di Matera, oggi museo “Musma” e della Fondazione Zètema, nel cuore del Sasso Caveoso, parte la vicenda d’amore , nell’estate del 1880, tra il giovane poeta Gabriele d’Annunzio e la gentildonna di radici materane Teodolinda Pomarici come le sorprendenti missive, qui riportate, attestano.
Teodolinda, musa ispiratrice, sarà il primo amore del poeta e diverrà, per alcuni mesi, l’icona della bellezza, dell’amore e dell’arte da sognare e vagheggiare.
Riccardo Riccardi, di antica dinastia materana per parte di padre, scrittore, giornalista e studioso di storia economica e sociale del Mezzogiorno in età moderna e contemporanea; da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia meridionale.
Ha pubblicato: I Pomarici – Storia di un’antica famiglia meridionale (edizioni del 2003 e 2006) per i tipi Levante Editore; L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia (1835-1861) (pubblicazioni 2007 e 2010) per Congedo Editore; Album Lucano – Famiglie, personaggi e immagini ritrovate (2008) per Antezza Editore; Una famiglia borghese meridionale – I Porro di Andria (2013), per Rubbettino Editore; Spezierie e Farmacie in Terra di Bari per Adda Editore (2015); Riscatto materano – La vocazione del fare della borghesia cittadina, Les Flaneurs Ediuzione, Bari 2018.
Collabora con le riviste storiche ed economiche: Risorgimento e Mezzogiorno del Comitato di Bari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Basilicata – Regione Notizie del Consiglio Regionale della Basilicata; il magazine dell’associazione internazionale “Wine Fashion Europe” e con il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del libro (foto www.SassiLive.it)