Riportiamo l’analisi sul consuntivo 2018 a cura del consigliere comunale materano Giovanni Scarola. Di seguito la nota integrale.
Avevo già sollecitato Il Sindaco, nella seduta di bilancio preventivo, ad aprire una riflessione con l’intero Consiglio per tentare di recuperare il rapporto tra amministrazione e città che, dagli ultimi dati elettorali, pare ormai compromesso. Autoesaltarsi in Consiglio non serve a nulla quando la città è da un’altra parte. La stessa sollecitazione ho formulato al Sindaco nella seduta del 18 aprile 2019, per l’approvazione del bilancio consuntivo. Gli ho chiesto di mettere a nudo la Giunta per confezionarle addosso un nuovo vestito di
agibilità politica, lontano dai condizionamenti delle correnti del PD interessate solo all’ultima poltrona con gettone. Finito il Consiglio, puntuale è arrivato il comunicato del Ministro Lezzi che, intervenendo sul tema della navette di collegamento Matera-Bari e Matera-Ferrandina (vitali per la città della cultura e del turismo), dipinge, giustamente, questa amministrazione come condotta da incompetenti ed assessori per caso. Il comunicato offende la dignità di noi materani e dei lucani tutti. Ma come dar torto al Ministro? Quello che conta, come dice la Lezzi, è il risultato. Tenere nelle casse comunali 1.100.000 euro ad ammuffire per ragioni lontane anni luce dalla buona amministrazione, inutilizzati solo perché qualcuno deve metterci il timbro sopra non è più sopportabile. Il Comune di Matera dia indirizzi politici e non gestionali sull’utilizzo di quelle risorse. Continuare poi ad esaltarsi e tentare di incantare l’opinione pubblica perlando
di Zes di seconda generazione, quando ancora non v’è traccia della prima, offende le nostre intelligenze.Sindaco, comunicati di rotonde da milioni di euro, stese di asfalto nel nulla o foto di nuovi cordoli stradali buoni al massimo come bomboniere da prima comunione come quelli posti a San Vito ci hanno stufato. Le opere pubbliche sono altre, quelle che non riusciamo a fare. In Consiglio ho posto il tema del Cine-teatro Kennedy. Fiumi di chiacchere in Consiglio anni fa: il nuovo Kennedy doveva essere fabbrica di cultura, produzione e non solo fruizione. Ed invece, aggiudicati i lavori, oggi ci ritroviamo solo un contenzioso da 2.500.000,00 Euro con l’impresa appaltatrice, che non ha neppure iniziato i lavori! Dimentichiamoci allora dell’unica volta a strombatura di un teatro pubblico: non la rivedremo mai più. Probabilmente questo sarà il primo debito fuori bilancio per nuova amministrazione e per la città. Sindaco, rifletti.