Bolognetti (Radicali Lucani): “Per onorare l’intervento dell’Agcom e il prezioso tesoro di voci e di lotta che sta montando, rinuncio al digiuno annunciato e proseguo ad oltranza con lo sciopero della fame per la vita di Radio Radicale”. Di seguito la nota integrale.
Per onorare il prezioso intervento dell’Agcom,che ha inviato una segnalazione al Governo per formulare “alcune osservazioni e proposte di intervento in materia di affidamento di una rete radiofonica dedicata ai servizi parlamentari” e che, nel contempo, ha invitato l’esecutivo a “prorogare l’attuale convenzione” con Radio Radicale “nelle more di una complessiva e non più rinviabile riforma della materia”; per onorare la straordinaria mobilitazione in corso che sta alimentando una lotta, che è lotta in difesa di un diritto che dà forza e sostanza alla parola democrazia: il diritto umano e civile alla conoscenza; per onorare i Comuni e le Regioni che stanno approvando delibere a sostegno e per la vita di Radio Radicale; per onorare il lavoro e l’impegno dell’intergruppo parlamentare a sostegno di Radio Radicale; per onorare la redazione di Radio Radicale e il suo direttore Alessio Falconio; per onorare gli importanti e quanto mai preziosi interventi dei colleghi della FNSI, dell’Usigrai, dell’ODG Nazionale e dell’ODG Basilicata; per onorare i miei compagni di lotta del Partito Radicale e coloro che hanno digiunato anche solo per un giorno; per onorare lo sciopero della fame intrapreso da Rita Bernardini dalla mezzanotte del 10 aprile; per onorare le decine di migliaia di persone che hanno firmato la petizione a sostegno di Radio Radicale; per onorare quella stampa che ha dato voce alle ragioni dell’iniziativa nonviolenta che sto conducendo dalla mezzanotte del 27 febbraio; per onorare la straordinaria piazza romana che ha accompagnato la manifestazione del 21 aprile; per onorare le voci di tutti coloro che con le loro parolealimentano la nostra lotta; per onorare, mi sia consentito, gli amici e i compagni che da circa due mesi, con il loro sostegno e con il loro aver capito,hanno alimentatola fame di verità, democrazia, giustizia e libertà a cui stiamo dando corpo; per onorare le parole di Monsignor Vincenzo Orofino; per onorare le parole espresse dal nostro Presidente della Repubblica il 27 luglio del 2015 e tutto ciò di prezioso che, lo ripeto, ha rappresentato e rappresenta alimento della lotta e del dialogo in corso, rinuncio a passare dallo sciopero della fame al digiuno.
Per il resto, ritengo che lo sciopero della fame debba proseguire, che il dialogo in corso debba proseguire ad oltranza.
La nonviolenza è vita, dialogo, tentativo di convincere i propri interlocutori. E non è ricatto, nella misura in cui si difende un diritto.
Noi tutti, in questa lotta che si sta sviluppando in varie forme e articolazioni ed è nutrita da voci autorevoli e da azione e azioni, siamo impegnati nella strenua difesa, lo ripeto, di un diritto umano. Siamo impegnati nella difesa di una Radio che di questo diritto umano ha fatto la sua ragione di vita.
Stiamo dando corpo a un dato di resistenza. Stiamo, a mio modo di vedere, parlando di democrazia e lo stiamo facendo nella consapevolezza che il corpo della nostra democrazia, già debilitato, stia subendo un ulteriore attacco.