Un silenzio assordante. E’ questo quello che emerge dalla Regione Basilicata dopo l’inchiesta della Procura di Potenza sul disastro ambientale perpetrato dall’Eni in Val d’Agri provocato dagli impianti estrattivi della società. Un arresto e 13 indagati ed un’inchiesta che fa emergere uno scenario inquietante che mette la popolazione di quel territorio di fronte all’angoscia dell’irreversibilità dei danni. Eppure dalle stanze di via Verrastro e dal Presidente in persona, non una parola sull’inchiesta. Niente comunicati, nessuna dichiarazione. Niente di niente.
Il Governatore della Basilicata è tenuto a prendere una posizione netta che faccia capire alla sua gente che l’ha votato in maniera plebiscitaria, cosa intende fare ora che il coperchio sulle scarse norme di salvaguardia ambientale da parte delle società petrolifere è stato conclamato dall’inchiesta della magistratura.
Sorvolando sulla lentezza con cui sta formando la sua squadra di governo, Bardi dovrebbe mostrare piglio deciso di fronte ad uno dei temi su cui Alleanza per il Territorio si è sempre battuta non solo in campagna elettorale ma fin dal primo giorno che è nata.
Infatti, uno dei punti del nostro programma riguarda proprio l’ambiente. Per noi, è necessario puntare sull’innovazione e sullo sviluppo ecosostenibile, su un piano di bonifica e su progetti innovativi di carattere tecnologico utili per un futuro volto alla chimica verde, in quanto il rilevante impatto delle attività industriali sull’eco – sistema, la conseguente crescita dell’attenzione verso le problematiche ecologiche a livello sociale, politico e legislativo e l’aumento delle implicazioni economiche legate all’ambiente impongono oggi alle imprese di prendere in seria considerazione la gestione della variabile ecologica. Si rende necessario istituire un protocollo sanitario da applicare alle comunità che vivono nei pressi delle aree adibite a siti industriali colpiti da incidenti e da contaminazioni importanti.
La coordinatrice Tiziana Pirretti conclude: “In considerazione ai potenziali effetti sul contesto ambientale chiederemo maggiori studi finalizzati all’impatto sull’ambiente dovuto alle attività antropiche e sulla salute delle popolazioni residenti nell’area, attraverso l’incentivazione di attività di monitoraggio e controllo che interessano aria, suolo, acque superficiali e sotterranee.
Rispetto alle misure di sicurezza relative agli impianti presenti sulle piattaforme, alla luce di quanto accaduto, si ritiene necessario che gli adempimenti strutturali da parte delle compagnie vengano fatti con coerenza e responsabilità e che su di loro ci sia una rete di controllo tale che possa garantire sicurezza e trasparenza all’intero sistema.
Maggiori benefici, maggiori controlli, maggiore sicurezza ad una comunità, quella lucana, affinché il cosiddetto ORO NERO possa essere considerato una risorsa e non il male della nostra terra.
La salubrità dell’ambiente deve essere una prerogativa imprescindibile dalla sostenibilità dello sviluppo e quindi dello sfruttamento territoriale”.
Ci auguriamo che il Presidente Bardi e l’ intero neo consiglio Regionale, oramai proclamato e ufficializzato da 15 giorni, rompano questo silenzio e ci illustrino in maniera ufficiale, la posizione della Regione Basilicata in merito ad un tema così delicato ed importante per il nostro territorio e la nostra salute. Noi di Alleanza per il territorio ci siamo e ci saremo.