“Cinquanta quatto uomini pakistani sono sbarcati nella notte sul mar Ionio, nei pressi di Policoro, viaggiavano su di un veliero, che si è arenato sulla spiaggia. L’allarme è scattato immediatamente e gli immigrati, tutti in buono stato di salute, sono stati soccorsi dai sanitari del 118 e dalle Forze dell’Ordine. Su tale questione, l’Ugl è nettamente contraria ad ‘ingrassare il mercato dell’accoglienza’ di rifugiati ed immigrati: la città ionica generosamente in tutti questi anni ha già contribuito abbastanza all’ospitalità dei migranti, considerato che sono ospiti del territorio circa 2000 cittadini comunitari ed extracomunitari senza nessuna politica di integrazione”.
Lo sostiene il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “a questa povera gente và tutta la nostra solidarietà, vicinanza, morale e fisica. Grazie alla protezione Civile, sono stati rifocillati e si sta valutando una sistemazione ma, sembrerebbe che queste persone abbiano già chiare le loro richieste da inoltrare: chiedere tutti il riconoscimento dello status di rifugiati politici. L’Ugl – aggiunge il sindacalista – non vorrebbe che a ciò si leghi giustificazione facendola passare come iniziativa ‘tesa a rafforzare un eventuale programma di integrazione’: penalizzerebbe notevolmente il territorio. Per l’Ugl Matera, il metapontino non può permettersi ancora tutto ciò, a Metaponto esistono già ‘accampamenti’ abusi e non a norma e tutto potrebbe provocare disagio alle popolazioni essendo già il territorio invaso da persone di dubbia provenienza e dove, più delle volte, vanno ad ingrassare le fila dell’illegalità: i cittadini, e non è allarmismo, non si sentirebbero sicuri a casa loro avendo già gli Italiani i loro problemi di lavoro, salute, e sicurezza pubblica. Gli uomini delle Forze dell’ordine, a cui dall’Ugl vanno immensi ringraziamenti per quanto quotidianamente svolgono, già hanno difficoltà a controllare il territorio essendo loro sottodimensionati. L’accoglienza non può mettere a rischio la salute pubblica, ne’ quella delle forze dell’ordine impegnate a fronteggiare l’emergenza, ne’ quella dei cittadini. Lasciare stare gli immigrati a Policoro è una penalità per il territorio che già ha pagato abbondantemente e pesantemente in senso di immagine nel 2008 quando, fù costretta ad ospitare migliaia di cittadini Albanesi in un noto villaggio. Non si tratta di essere razzisti o meno – conclude Giordano – ma, non potrebbero rimanere infondate le preoccupazioni di coloro che considerano il fenomeno migratorio come una minaccia alla sicurezza dei cittadini. Senza voler creare inutili allarmismi, convincersi che flussi di persone verso la costa ionica metapontina creerebbe inevitabilmente una minaccia alla nostra sicurezza. In tal senso, servirebbe ora una risposta rapida alle domande d’asilo, così come ai rimpatri di quelli oggi sbarcati a Policoro che non hanno il diritto al riconoscimento dello status di rifugiato”.