Dopo l’anteprima al Bifest di Bari è stato presentato questa mattina nella sala Mandela del Comune di Matera il film “Notarangelo Ladro di anime”, dedicato a Mimì Notarangelo giornalista e storico attivista del Partito Comunista Italiano originario di Sammichele, centro della provincia di Bari, e materano d’adozione, scomparso il 4 dicembre 2016.
Il film è stato realizzato con la regia di David Grieco, prodotto e distribuito da Istituto Luce – Cinecittà, Jumping Flea e CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia).
Alla conferenza stampa hanno partecipato i figli e uno dei nipoti di Mimì, Peppe, Toni, Mario e Rocco Notarangelo, l’artista Nicola Filazzola, l’assessore comunale Giampaolo D’Andrea, la dirigente dell’ufficio sistemi culturali della Regione Basilicata, Patrizia Minardi.
Nel film sono state intervistate 15 persone che ricordano la figura di Mimì Notarangelo e che di riflesso rievocano la storia di Matera, della Basilicata e di una parte della Puglia: tra questi ricordiamo Nicola Buccico, Giovanni Caserta, Vincenzo Viti, Pasquale Doria, Gianni Fabbris, Maria Santomassimo, la sindachessa di Aliano durante l’esilio di Carlo Levi, Diego Mormorio, docente universitario, saggista, storico della fotografia italiana, Rocco Grieco e Mario Murgia dell’associazione AIEA.
Il film presenta immagini e foto tratte dal prezioso archivio di Mimì Notarangelo, un viaggio nel tempo per riscoprire volti, aneddoti e storie della nostra città, dallo svuotamento dei Sassi alla realizzazione dei nuovi riorni e del borgo La Martella, ripercorrendo le fasi della società che cambiava con la riforma agraria attraverso gli occhi del giornalista comunista.
La colonna sonora del film è stato realizzato dal gruppo musicale barese I Soballera.
La proiezione si terrà sabato 4 maggio 2019 alle ore 19,30 al cinema Guerrieri di Matera e a seguire il concerto dei Soballera. Il film sarà distribuito dall’Istituto Luce nei principali festival cinematografici internazionali tra cui quello di Toronto.
Il regista David Grieco racconta nel documentario la vita, l’etica e le opere di Mimì Notarangelo, grandissimo fotografo italiano pressoché sconosciuto. Scomparso il 4 dicembre del 2016, Domenico Notarangelo, per gli amici Mimì, era un talento del calibro di Henri Cartier-Bresson e di Sebastião Salgado. Ma a differenza di questi due giganti della fotografia del secolo scorso, Notarangelo non ha viaggiato per il mondo. Tutto il suo lavoro si è concentrato dove era nato e dove viveva, in Puglia e in Basilicata. Giornalista e dirigente politico, in questa veste, ha incontrato e aiutato Pier Paolo Pasolini a realizzare a Matera il Vangelo secondo Matteo, ha contribuito a far eleggere ad Aliano la prima donna sindaco del Meridione, Maria Ippolita Santomassimo, ed è stato un amico filiale di Carlo Levi, che ha fatto tumulare come desiderava in Basilicata, dove il grande pittore e scrittore aveva trascorso da antifascista gli anni del confino.
Notarangelo ha scattato nell’arco della sua vita 100.000 fotografie e girato centinaia di ore in Super8. Immagini straordinarie, che raccontano come eravamo più e meglio di qualunque libro di storia. Per realizzare questo documentario ci sono voluti più di due anni di lavoro e il costante sforzo congiunto del regista David Grieco e di suo figlio Manuel, dei figli di Domenico Notarangelo Peppe e Toni, e di Michele Cecere, storico e antropologo.
“Domenico Notarangelo, come nessun altro prima di lui, ci racconta come eravamo e perché siamo diventati come siamo diventati in un momento chiave della nostra storia come quello che in questo momento stiamo vivendo. Descritto così, Domenico Notarangelo potrebbe sembrare un megalomane. In effetti lo era. Era un megalomane dell’altruismo. E tutti noi coinvolti in questo progetto abbiamo cercato di imitarlo. Speriamo di non aver commesso troppi errori. Potevamo soltanto sbagliare noi. Perché non ci sono parole per descrivere ciò che è riuscito a fare in vita questo Domenico Notarangelo, fotografo e antropologo dilettante. Più di Salgado, più di Cartier-Bresson, più di Malinowski, più di Levi Strauss”, scrive nelle note di regia David Grieco.
Domenico Notarangelo nasce il 6 marzo 1930 da una famiglia contadina in Puglia a Sammichele di Bari. A Bari entra in seminario nel 1943 e lì vive l’esperienza dei bombardamenti del 1945. Ritorna al paese nel 1946 dove la Curia lo allontana dal seminario a causa delle sue simpatie per il Comunismo. Dopo un periodo di studio ad Amalfi giunge in Lucania nella seconda metà degli anni ’50 stabilendosi a Matera, la sua città di adozione. Nella Città dei Sassi ha scoperto le affinità elettive che hanno dato senso ed ispirazione ai suoi molteplici impegni. A Matera si è dedicato all’attività politica e di operatore culturale. È stato giornalista e per molti anni corrispondente dalla Basilicata per il quotidiano L’Unità. In tempi più recenti è stato caporedattore di emittenti televisive. Ha sempre accompagnato l’interesse professionale alla ricerca e allo studio della civiltà contadina, delle tradizioni popolari e della devozione, oltre alla storia politica del territorio e del giornalismo periodico delle regioni meridionali. Fino agli ultimi mesi di vita ha continuato a pubblicare saggi antropologici e libri di fotografia oltre a volumi di carattere storico. Appassionato di fotografia ha raccolto e documentato testimonianze di costume e di tradizioni popolari e religiose in un archivio di centomila immagini fotografiche e centinaia di ore di filmati Super8 e 16mm oltre ad una larga messe di documenti che oggi costituiscono uno dei più importanti archivi privati del Mezzogiorno. L’Archivio Domenico Notarangelo è stato nel 2011 dichiarato Bene storico di interesse nazionale dal Ministero dei Beni Culturali.
David Grieco è nato a Roma nel 1951. Sedicenne, viene scelto come attore da Franco Zeffirelli per Romeo e Giulietta, da Pier Paolo Pasolini perTeoremae da Bernardo Bertolucci pe rPartner. A diciassette anni, diviene assistente alla regia di Pasolini e Bertolucci. A diciannove anni, entra a L’Unità come critico di cinema e musica in Italia e corrispondente estero. Superati i cinquant’anni, scrive, dirige e produce, insieme a Mario Cotone il suo primo film da regista, Evilenko, tratto dal suo romanzo ‘Il comunista che mangiava i bambini’ e interpretato da Malcolm McDowell. Evilenko è stato distribuito in tutto il mondo (compresi Stati Uniti e Cina) ed è stato nominato a 18 premi, tra cui il Nastro d’Argento Internazionale a Malcolm McDowell. Nel 2016 è uscito nelle sale italiane La macchinazione, protagonista Massimo Ranieri, nella ricostruzione degli ultimi tre mesi di vita di un gigante della cultura del XX secolo, e amico di Grieco, Pier Paolo Pasolini. Il film è stato presentato in decine di Festival internazionali.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del film Notarangelo Ladro di anime (foto www.SassiLive.it)