Marco Bellinazzo ospite a Matera nell’ex ospedale San Rocco per la rassegna Sport Tales di Matera 2019. L’autore ha presentato il libro “La fine del calcio italiano”. Un tema importante discusso in un anno particolare per il calcio materano, costretto a ritirarsi dal campionato di serie C per una crisi finanziaria irreversibile, proprio nell’anno di Matera capitale europea della cultura 2019. Marco Bellinazzo ne ha discusso con Fabio Poli, segretario generale Associazione Italiana Calciatori, il responsabile della comunicazione del Pordenone, Marco Michelin e l’inventore del Fantacalcio, Riccardo Albini.
Bellinazzo illustra i contenuti della sua pubblicazione: “Il libro è stato scritto dopo l’eliminazione della Nazionale dai mondiali di Russia 2018 ma l’esigenza è nata per fotografare lo stato di declino dell’intero calcio italiano, di cui quella eliminazione è stata solo la punta dell’iceberg. Un declino che purtroppo tuttora prosegue e lo si vede alla base della piramide calcistica con oltre 350 fallimenti in 10 anni di club che sono spariti più volte dalla circolazione e con un sistema che stenta, salvo per alcuni club virtuosi, ad intraprendere la strada europea della trasformazione del calcio in business”.
Questo libro indica anche delle soluzioni per rilanciare il calcio in Italia? “Assolutamente sì. Ci sono tante esperienze a livello internazionale, qualcuna per fortuna anche in Italia di gestione moderna delle imprese calcistiche. Innanzitutto bisogna sapere qual’è l’obiettivo di ogni società rispetto al suo territorio, ai tifosi e alle potenzialità economiche che la squadra può rappresentare o esprimere. E sulla base di una chiara analisi di questo libro si possono fare dei progetti che devono avere prima di tutto un equilibrio economico. Non si può pensare più al mecenatismo, vuoi perchè a livello basso il sistema imprenditoriale italiano è collassato e comunque in molte aree c’è grande crisi da oltre un decennio, di conseguenza non può sorreggere il mondo calcistico, vuoi perchè ad alto livello il play finanziario Uefa impone alle squadre di essere autosufficienti e quindi non si possono più immettere enormi capitali dall’esterno”.
Riccardo Albini racconta le origini del Fantacalcio: “Il Fantacalcio nasce ufficialmente nel 1990 quando ho pubblicato un libro su questo gioco ma in realtà la prima asta è stata in un bar dello sport. Poi per due anni abbiamo fatto dei test per vedere se funzionava ma la tecnologia non c’era e quindi non riuscivamo a partire a livello nazionale. Mi sono ispirato ad un gioco di fantasy football americano dopo aver letto un libro durante un viaggio in America. Ma le statistiche nel football americano c’erano già, qui invece dovevamo partire da zero. Il libro è uscito nel 1990 e per tre anni abbiamo venduto 10 mila copie all’anno. Noi lo avevamo proposto già nel 1991 alla Gazzetta dello Sport ma non c’era la tecnologia anche se loro in redazione ricevevano telefonate da parte di persone che avevano letto il libro e volevano partecipare ad un gioco che in realtà doveva ancora partire. Poi nel 1994 è arrivata la tecnologia, ci hanno contattato e c’è stato il boom. Oggi non sono più legato al Fantacalcio. Il sito è nato nel 1998 e Kataweb ha acquisito questo portala per andare in borsa solo che sono arrivati troppo tardi e adesso il sito è di una società napoletana mentre la Gazzetta dello Sport fa un fantalcio con un altro nome, si chiama Magic. Noi potevamo registrare solo un nome ma non il meccanismo del gioco”.
Marco Bellinazzo, Fabio Poli, Riccardo Albini e Marco Michelin sono stati iscritti nella Hall of Fame della Cultura Sportiva di Matera 2019.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del libro “La fine del calcio italiano” di Marco Bellinazzo (foto www.SassiLive.it)