Maurizio Bolognetti, Membro della Presidenza del Partito Radicale, Segretario di Radicali Lucani, giornalista (in sciopero della fame dal 27 febbraio, per la vita di Radio Radicale e per il diritto umano e civile alla conoscenza): “Per cosa ci battiamo? Perché non molliamo?”
Perché siamo convinti che la strage di diritto e di legalità – per dirla con Marco Pannella – ha per inevitabile corollario la strage di popoli.
Perché vogliamo onorare noi stessi, le nostre convinzioni e i nostri interlocutori.
Perché vogliamo essere costruttori e attivatori di democrazia.
Perché siamo convinti che il diritto umano e civile alla conoscenza dia forza e sostanza alla parola democrazia.
Perché sappiamo che democrazia è conoscere per deliberare.
Perché alla menzogna contrapponiamo la nostra fame di verità e Satyagraha è insistenza per la verità.
Perché abbiamo fame di cose che sono vita e siamo disposti a difenderle con la vita.
Io vivo solo se difendo le cose in cui credo e credo che le cose che stiamo difendendo siano vita e incidano sulle vite di tutti e sulla vita di una comunità.
Non mollo! Non molliamo!! E anche se le ragioni di una lotta dovessero essere inghiottite dal silenzio e dall’oblio, non mollerò comunque. Al lasciar perdere preferisco il non mollare.
Resto ancorato a pagine che sono vita, a parole che sono vita.
E cito una volta di più pagine a me care, come gli Scritti dell’Esilio di Carlo Rosselli: “E’ questa assenza di vita, di fede coerente, di combattività che spaventa. Si creda pure nella luna, ma che si combatta per la luna.”
Radio Radicale è vita; Radio Radicale è memoria; Radio Radicale è servizio pubblico; Radio Radicale è diritto alla conoscenza.
La lotta continua al fianco di tutti i compagni, laddove per me compagno è “colui che mangia il pane con un altro”.
C’è pensiero, c’è lotta, c’è una straordinaria mobilitazione in corso, fuori e dentro il Palazzo. C’è il dibattito che manca ed è necessario.
Stiamo difendendo anche, e questo sia chiaro, l’art. 21 della Costituzione, libertà e pluralismo.