L’autrice materana Antonella Pagano presenta il libro “Cantò come dea” al salone del libro di Torino 2019. Di seguito l’intervista rilasciata per SassiLive.
Il suo ultimo libro è uscito in tempo per la 32^ edizione del Salone del Libro di Torino. E’ emozionata?
Molto emozionata. Dopo “Rondine con te – Sillabe innamorate” arriva a Torino: “Cantò come dea” – venuto alla luce il 19 aprile 2019, Venerdì Santo, per i tipi della NemaPress, Casa Editrice di Neria De Giovanni – Presidente del Bureau International des Critiques Literaires, Associazione Internazionale che opera sotto l’Egida dell’UNESCO. Ne parlo con sano orgoglio poichè è la prima volta che questa Presidenza viene conquistata dall’Italia e, per di più, la prima volta va ad una Donna, la più grande conoscitrice di Grazia Deledda, Nobel per la Letteratura. Insomma, molto più che la cosa in sé, mi emozionano le peculiari coincidenze per le quali, se Rondine con te (libro di Preghiere vincitore del Primo Premio Nazionale “Domenico Rea” per la poesia religiosa) fu presentato al Salone del Libro proprio quando il Paese ospite era la Città del Vaticano, con la magnifica riproduzione della Cupola di S. Pietro – realizzata con il dorso di migliaia di libri, “Cantò come dea” (libro composito, fra saggi e liriche presenta anche il poema “Raccoglierò le lacrime di tutte le donne” tradotto in ben 10 lingue, le 6 lingue UNESCO e altre 4 lingue parlate da milioni di terrestri…compreso l’Esperanto) arriva al Salone del Libro di Torino 2019 – edizione nella quale non un Paese, bensì è ospite una Lingua. Insomma…chiamiamole intuizioni regalate dal cielo romano, il mio studio, infatti, è situato fisicamente sotto il cielo di Roma, sotto un grande abbaìno che fa piovere su me carovane di stelle, pioggia, grandine, sole e nebbia, parole eterne al sapore d’eternità, secoli e secoli e secoli di storia…umanità….
Il suo è un vero “programma d’azione”, come si legge nei contributi UNESCO presenti nella sua opera.
Il CICT – UNESCO e il Club UNESCO di Lucca “hanno deciso di promuovere l’Opera per la valenza di riscoperta di una identità corale ma al tempo stesso individuale delle donne a livello globale e per la sua ‘missione’ di ampia diffusione. Il dare rilievo alla figura femminile, indicare quale è stato il suo contributo, anche privato e segreto all’evoluzione del pianeta, significa anche contribuire a riempire le caselle mancanti della nostra storia”…e il Club per l’UNESCO di Bisceglie:”…l’espressione poetica è da sempre un Valore e, come tale, ha valore e ruolo privilegiati nell’opera di promozione del dialogo e della comprensione interculturale. ‘Raccoglierò le lacrime di tutte le donne’, poesia centrale e ‘Cantò come dea’ – titolo mutuato dall’altro importante scritto insieme al corposo saggio della Pagano, intitolato: ’Sappia la bella parola farsi bell’azione’ risultano essere, sono un vero programma d’azione comunicato, partecipato a tutti…si ritiene che da sociologa della comunicazione, la Pagano abbia strutturato uno strumento comunicativo senza limiti di target. Prove ne sono, fra le altre, che il volumetto sarà accompagnato dall’audiolibro, che l’autrice mette a disposizione di biblioteche e di tutti i luoghi ove il libro sarà presentato”. del console mediceo primate di Roma – Accademia Umanistica-:…la Pagano non canta solo con la metafora della Vita…che è pur sempre mistero… idèa compiutamente inafferrabile, canta anche l’Amore che vibra nella profonda e comune Umanità, che mette insieme tutte le Creature che, alla fine, hanno il medesimo volto….E l’Editora De Giovanni…”l’operazione culturale di Antonella Pagano è molto ambiziosa: il suo messaggio poetico ed esistenziale è aperto a tutto il mondo, alle donne e gli uomini di buona volontà, di tutti i continenti…lei approfondisce la storia dell’umanità, l’evoluzione del genere umano partendo da se stessa per aprirsi nella metafora storico-cultutrale del telaio nella quale c’è il concentrato dell’opera e della stessa azione creativa di Antonella che sa fare il coraggioso volo tra l’antica cultura occidentale e l’America dei pellerossa. Bisognerebbe far leggere il suo libro nelle scuole anche solo per il denso saggio di evoluzione del sapere umano con visione e cervello di donna…
Dunque dal 9 al 13 maggio lei sarà a Torino?
Non potrò esserci per tutte le giornate poiché sto per interpretare la pièce teatrale scritta dall’amica scrittrice olandese Maggie Van Der Torn il prossimo 17 maggio al Teatro della Casa dello Scrittore, spesso le amiche mi chiedono la voce; benchè poi ci sia con tutta l’anima, intrigata dalla filosofia e dalle novità di questo anno, in ispecie quella che vuole il Salone dinamico, ossia che viaggi a Madrid, Buenos Aires, Londra. Questa buckmesse è la più grande fiera del libro italiana e transita universi di eventi, letture e incontri; prendere a viaggiare significa tessere un altro vessillo blasonato per la nostra straordinaria nazione, per la nostra letteratura, la nostra poesia, gli scrittori italiani, la creatività editoriale, anche specialistica -come la straordinaria produzione di letteratura per l’infanzia o quella d’arte- di cui si sa poco negli altri continenti, fatta eccezione che per tre, quattro scrittori mostri sacri.
Con il tema di questa edizione 2019, come si pone il suo libro?
Grande e affascinante tema: “Il gioco del mondo”, ed io, anche per questo, sorprendentemente, ci sto dentro tutt’intera atteso che il poema centrale, oltre che tradotto in 10 lingue, finanche la trasposizione in Braille, passa per una miriade di tematiche sentimentali, umane, pedagogiche e filosofiche planetarie. Non parlo con le parole mie ma con le dichiarazioni degli addetti ai lavori del Salone di Torino: ”la Cultura non contempla frontiere e linee divisorie”. Oltre che con le 10 lingue, in due miei saggi questo principio trova pienezza descrittiva e di narrazione. E che dire che la lingua scelta e ospitata dal Salone è lo spagnolo ed io son chiamata dalla storica Biblioteca Vallicelliana di Roma per la lettura del Don Chisciotte di Cervantes? (Un breve video lo si rintraccia in you tube). L’Istituto Cervantes e l’Ambasciata Argentina collaborano virtuosamente talchè a Torino la lingua spagnola è presente una folta delegazione di Autori e Autrici del Centro e del Sud America. Le Marche la Regione italiana ospitata. Il “Gioco del mondo” onora: ibridazioni e identità, felicità e crisi, logiche e irrazionalità, evoluzioni e battute d’arresto, il contemporaneo con le sue tensioni, controversie e speranze attraverso la pluralità delle voci e le visioni degli scrittori, degli scienziati, giornalisti, artisti, registi. Il Manifesto è opera di MP5. C’è un bambino sul manifesto. Con il suo Bookstock Village, il Salone del libro di Torino ha creato il luogo dove, di anno in anno, sarà stretta l’alleanza con le nuove generazioni e…in uno dei miei saggi troverete l’urlo di Donna e di Madre a richiamare l’attenzione su quanto si deve fare a vantaggio dei piccoli e dei giovani abitanti il pianeta. Mi chiedo chi mi abbia ispirato a voler inserire fra saggi e contributi il poema: “Figlio” dedicato sicuramente al figlio delle mie viscere, ma altrettanto sicuramente al figlio dell’umanità, a tutti i figli, i meravigliosi futuri… sempre quel grande abbaìno sotto il cielo eterno di Roma insieme alla terra lucana che mi scorre nelle vene. Un mix poderoso.
Leggo, fra gli altri contributi, che la sua opera ha colpito ben due goal dell’Agenda 2030 dell’ONU, me ne parli.
Con umiltà e fierezza semplice ma chiara e determinata non scendo nei dettagli e sento e dichiaro di aver portato il mio contributo di donna, cittadina, intellettuale. Da scrittrice rinvio alla lettura del libro nel quale è declarata ogni cosa grazie ai prestigiosi Contributi che accompagnano il volume – già nel catalogo delle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze, Bari, la Biblioteca Spadolini del Senato e quella della Camera dei Deputati oltre che in Biblioteca Provinciale ”Tommaso Stigliani” di Matera, Sagarriga Visconti di Bari e via di seguito. Preferisco e mi intriga il gioco delle mie coincidenze nel “Gioco del mondo” per cui: se Cantò come dea colpisce due goal dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il Salone del Libro, in questa edizione realizza il 1° Board di sostenibilità multi stakeholder che avvia il percorso del Salone del Libro sostenibile nel quadro dell’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile di cui all’accordo delle Nazioni Unite nel 2015, accordo che ha fissato 17 traguardi da raggiungere entro il 2030. Il Modello di progresso che tutela sia la Natura che la Persona umana. Un progetto che è riuscito a mettere allo stesso tavolo e a far condividere lo scopo da parte di tanti Soggetti: Associazione Torino, La città del libro, la Fondazione Circolo dei Lettori, l’ALTIS ossia Altra Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del sacro Cuore, ASviS cioè l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, il Comitato Italiano per il World Food Programme (Onlus), Costa Crociere, Global Compact Network Italia, Lavazza, Politecnico di Torino, RealeMutua, Università degli Studi di Torino, l’Università delle Scienze Gastronomiche. La gioia più commovente per me è che domenica la Poesia sale sul massimo podio con: l’ “Io nel pensier mi fingo” di Leopardi con le parole di Massimo Cacciari, Giulio Giorello e Piero Dorfles moderatore. Allora penso: son dalla parte giusta, sono con la poesia, dentro la poesia, dentro la vita…e la vita è l’opera poetica più straordinaria che ci sia e appartiene a tutti anche a chi non pratica la poesia.
Quando presenterà a Matera il suo “Cantò come dea”?
Appena torno da Torino metto in cantiere le presentazioni in Matera e Roma insieme alla mia Editrice. Quindi Lagonegro – dove sarò Madrina del festival della Cultura il 26 e 27 luglio, quindi Parigi, Tunisi, Lucca, Lecce, Milano, Torino, Bologna, Assisi e dove il Canto della dea mi porterà.