Gabriele Scarcia, critico e storico dell’arte, giornalista, vincitore dei premi “Lucani Insigni”, “Carlo Levi”, “Premio Letterario Basilicata” per ben due volte, con all”attivo svariate pubblicazioni (l’ultima su Pomarico esce in questi giorni) con Rubbettino, Laterza, Electa, La Nave di Teseo, Palombi, già “portavoce” del Sindaco di Matera Capitale, attualmente Segretario regionale del Movimento “Rinascimento Vittorio Sgarbi”, sta concludendo il suo mandato amministrativo a Miglionico. Di seguito il bilancio della sua attività amministrativa e le sue riflessioni sul nuovo governo regionale.
Cosa ha realizzato per Miglionico nei 5 anni di legislatura?
Il mandato amministrativo comunale che sta avviandosi a conclusione e che mi ha visto nel ruolo di “delegato alla cultura”, pur destreggiandosi in questi anni in oggettive difficoltà economiche, mi ha dato l’opportunità di far accrescere l’offerta turistica e il patrimonio di conoscenze su Miglionico. La legislatura è difatti stata inaugurata con l”organizzazione di una mostra sulla Prima Guerra Mondiale dove sono stati esposti, per la prima volta, cimeli provenienti da privati e oggetti rinvenienti dalla mia raccolta storica. Questa esperienza è stata pienamente vissuta dalla comunità che ha apprezzato l’iniziativa, che è arrivata a catturare la curiosità degli abitanti dei paesi vicini. Quasi subito si è proposto il rifacimento di una piazza coperta nel centro storico. Con l’accondiscendenza del Primo Cittadino, sempre benevolo e sensibile nei confronti delle mie “proposte”, confrontandomi proficuamente con i colleghi consiglieri, ho rivisto tutto il progetto e ho suggerito delle modifiche che hanno trovato pieno accoglimento, permettendo di recuperare quanto più fedelmente possibile una struttura di epoca fascista. In aggiunta, essendo questa in una piazza che aveva subito una concomitante modifica di denominazione (era difatti stata intitolata da poco all’Unità d’Italia) ho suggerito ed ottenuto che un artista materano fra i migliori (Giuseppe Mitarotonda), realizzasse un pannello in ceramica raffigurante un episodio storico accorso a Miglionico nel 1860, celebrandone così appieno il significato dell”intitolazione.
Quindi, mi sembra di capire che è andato oltre il suo ruolo, in maniera positiva s’intende!
Dove c’è cultura, anche del recupero o del decoro urbano, uno con la mia formazione non può esimersi. Come pure mi sono occupato d’incentivare, anche tramite il delegato al ramo, il rifacimento di strade poderali, mai scavalcando alcuno! Continuando per sommicapi sulla sua prima domanda, le parlerò del recupero dell’archivio storico comunale.
La ricomposizione del carteggio amministrativo, seguito dalla messa in sicurezza delle carte, è stata un’altra sfida portata a compimento, grazie anche alla collaborazione del sindaco, sempre sensibile a tali argomenti. I documenti cartacei delle amministrazioni susseguitesi dai primi anni dell’Ottocento a quaranta/cinquanta anni fa, sono stati sottratti a una irrimediabile perdita, sono stati catalogati e resi fruibili in un apposito ed appropriato spazio della casa comunale. Per quel che concerne l’implementazione dell’offerta documentaria da destinare al castello, ho chiesto ed ottenuto da privati, in forma gratuita, assicurandone così la pubblica fruizione, una raccolta di pergamene databili tra XVI e XVII secolo, di notevole importanza storica oltre che documentaria e che presto saranno esposte appunto in una sala del maniero. Per omaggiare e tributare l’impegno di una vita tesa alla scoperta e alla salvaguardia della storia locale, ho proposto ed ottenuto che Don Mario Spinello, curato della matrice di Miglionico per quasi mezzo secolo, ricevesse ancora in vita un riconoscimento pubblico. Stesso dicasi per Giovanni Ribellino, concittadino legato saldamente alle proprie origini, che scomparso improvvisamente rischiava di non vedersi inaugurata la sua ultima mostra documentaria. Coaudiuvando il gruppo locale del “Centro studi anziani della Basilicata”, mi è stato chiesto di riscoprire un rione di Miglionico e la sua religiosità. Il quartiere in questione prescelto è stato il Torchiano, al centro del quale vi è quello che resta di un’antichissima chiesa legata all’icona della Mater Domini. Grazie alla documentazione che conservo nel mio archivio, abbiamo ripercorso il culto per la pittura trecentesca della quale nessuno aveva più memoria e che io, nel frattempo, avevo pubblicato, rintracciando tra l’altro i passi di una congrega oramai estintasi da decenni. Il percorso culturale sembra aver agevolato e incentivato il mio suggerimento di recuperare da privati, che l’hanno diligentemente custodita, l’immagine dipinta su lastra tufacea della Madonna col Bambino che presto, si spera, grazie alla loro disponibilità e all’impegno del parroco, verrà ricollocata nella sua sede originaria. Questo studio ha inoltre innescato una richiesta di finanziamento per l’area antistante il sacro edificio, finanziamento ottenuto che presto renderà più decorosa la piazzetta. Ho seguito personalmente, ritenendolo tra i miei compiti, i lavori di restauro della chiesetta rurale della SS. Trinità come pure quelli dello sbancamento di un pendio che ha restituito materiale archeologico greco e tracce di mura antichissime. Con il sindaco ci siamo impegnati, andando varie volte in Regione, per un finanziamento che purtroppo non è mai arrivato, al fine di mettere su un piccolo museo civico.
Il suo impegno promozionale è abbastanza noto, da farle quasi acquisire il titolo di ambasciatore del bello della Basilicata.
Non esageriamo! Ho fatto molto e spesso senza incentivi. Ho sopratutto frequentato e conosciuto storici dell’arte autorevolissimi, da Zeri a Paolucci per fare due esempi. Ho girato i musei vaticani con il responsabile della sezione archeologica, in cerca di Mitra, frequento Vittorio Sgarbi da vent’anni Esperienze che segnano indelebilmente il percorso di conoscenze. Per quel che concerne la promozione che ho fatto fuori regione dei beni artistici di Miglionico e della Basilicata, valga, oltre alla pubblicazione, nel periodo del mandato, di una guida d’arte dedicata al territorio che includeva numerose opere, guida commissionatami dall’APT, l’uscita di un articolo su una rivista nazionale allegata ad Avvenire e la partecipazione all”Expo con Sgarbi e la scelta di una scultura lignea della matrice di Miglionico per la grande mostra “Il Tesoro d’Italia”. Solo questa operazione, che il caro Vittorio mi ha fatto condurre personalmente, seguendo anche l’iter per lo “spostamento” di quel capolavoro del Mantegna d’Irsina, ha permesso a circa dieci milioni di persone di ammirare un altro capolavoro del consistente patrimonio artistico del piccolo centro lucano di Miglionico. La mia partecipazione a “La Milanesiana” come ospite, evento culturale organizzato da Elisabetta Sgarbi con personaggi internazionali e che si tiene annualmente a Milano, ha rimarcato, tramite il mio intervento, il ruolo e la nuova vocazione culturale della Basilicata. Idem, come ospite, grazie all’APT, al “Festival della letteratura da viaggio”, dove ho parlato di Matera prima della proclamazione.
Cos’altro ha interessato il suo mandato?
Nel corso del quinquennio ho ricevuto l”incarico di caporedattore della rivista Logos per Miglionico dove, grazie a validi collaboratori, si è avuto modo di raccontare la storia patria su vari numeri. Per quel che concerne la rappresentazione della Congiura dei Baroni che si tiene ogni anno il 14 agosto, valida e ben accolta è risultata essere la proposta di inserire ad ogni appuntamento un attore di punta nei panni del re, al fine di rendere più attrattivo l’evento.
Ma c’è qualche azione amministrativa alla quale è stato contrario?
Una mia palese avversione al rifacimento della “fontana pila” nei medesi modi, dove ha prevalso l’esiguità del finanziamento, come pure la mia riluttanza per le ultime “rifiniture” che hanno interessato il castello. La politica passata ha fatto danni irreparabili al patrimonio, arruolando spesso “professionalità” distanti dal rispetto per la storia.
I riconoscimenti che ha vinto l’hanno agevolata in qualche modo?
I premi letterari, il ruolo di “portavoce”, quello di Segretario regionale di Rinascimento, il movimento culturale di Vittorio Sgarbi, sono e spero resteranno attestazioni del mio impegno per la mia Terra. Se li ho meritati o meno, lo dovrebbe giudicare chi mi ha conosciuto. Inutile enumerare gli articoli stampa e le interviste, che hanno raccontato il territorio e le sue bellezze.
In molti le hanno chiesto di candidarsi alle comunali e alle regionali.
Sento il dovere di rispondere sulle circostanze o meglio sulle motivazioni che mi hanno spinto a non candidarmi sia come primo cittadino, sia come consigliere. Brevemente dico a quanti me lo hanno proposto a voce o con messaggi cordialissimi, che attualmente tale ruolo è lontano dalle mie aspirazioni. Troppe difficoltà, infiniti ostacoli, scarsi risultati interessano la “categoria”, specie in una regione del Sud che solo in questi ultimi anni si riscopre in una dimensione culturale che si districa a fatica tra politica incapace e scarsezza di obiettivi. Alla Regione, come movimento, abbiamo appoggiato il centro destra. Non avevamo i numeri per superare autonomamente la soglia. Ho partecipato ai tavoli regionali rappresentando un movimento politico che cade a fagiolo in questo frangente. Gli iscritti sono architetti, storici dell’arte, grafici, musicisti, professori.
Una considerazione sul Governo regionale e sulla figura del Presidente?
Sul novello Governo regionale risponderò che è debilitante e stucchevole sentire già muovere il primo battito d’ali di critiche tanto insensate quanto sterili. Ho conosciuto Bardi, ho chiacchierato con lui e mi ha fatto sin da subito un’ottima impressione. Ritengo sia una persona saggia, ponderata e seria. Se si muove nella direzione opposta a quella perseguita dalla politica passata, compie un atto di grande coraggio storico e di intelligenza spicciola, rispettoso della volontà dell’elettorato che lo ha premiato, ma soprattutto dimostra di mettere in campo l’ardimento necessario in tal frangente.
Un consiglio sul voto a Miglionico? Qual’é la migliore squadra?
Esistono in tutte le formazioni, giovani soprattutto, di ampie qualità. È difficile valutare la migliore squadra in base a questo criterio. Detto ciò, il consiglio che mi sento di dare ai miei concittadini è, tra tanti altri, quello di non perseguire le “parentele”. Un giochetto poerile e controproducente nella maggiore. Scegliere le idee piuttosto che il cugino o lo zio o la sorella. Questo permette all’elettorato di crescere nel segno della responsabilità. Questo allarga gli orizzonti. Le prospettive di sviluppo. Confrontare i programmi. Soppesare il passato di chi ha magari già amministrato. Valutare le competenze del singolo. Il suo livello di socializzazione.
Se dovesse ringraziare qualcuno in questa legislatura?
Un grazie affettuoso va ad Angelo Buono, che ha vissuto appieno e con tutte le sue energie, il quinquennio amministrativo. Un altro “valoroso” che il suo partito politico, ridotto oramai in frantumi, ha sempre dimenticato di “far lievitare”.
Un grazie ad assessori e consiglieri uscenti.
Un grazie a quella maggioranza di concittadini che hanno saputo “chiedere” rispettosamente e che nel momento del voto, sicuramente sapranno discernere tra la sana e la cattiva politica. Tra l’approssimazione e la mancanza di idee. Tra l’arrivismo e la supponenza.