Elezioni Europee 2019, Copagri: “Buon lavoro ai nuovi eletti ai quali assicuriamo pieno sostegno”. Di seguito la nota integrale.
“Nel congratularci con tutti i nuovi eletti usciti dalle urne delle elezioni europee, ai quali auguriamo buon lavoro e cui assicuriamo il nostro pieno sostegno, ribadiamo con convinzione l’importanza di contrastare con ogni mezzo il taglio dei fondi comunitari destinati all’agricoltura, ricordando che alla prossima legislatura spetterà il delicato e complesso compito di portare avanti il negoziato che porterà alla definizione e presumibilmente all’approvazione della riforma della PAC”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina alla luce dei risultati delle urne e in vista della riunione informale di stasera dei capi di Stato e di governo, durante la quale inizierà il confronto che porterà alla scelta dei nuovi vertici delle istituzioni comunitarie.
“Concordiamo pertanto con il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio sulla necessità di ‘fare barricate’ per difendere la distintività delle nostre produzioni e contro i tagli all’agricoltura, scongiurando la perdita di fondi di importanza prioritaria in funzione della salvaguardia del reddito dei produttori agricoli e del ricambio generazionale”, continua il presidente della Copagri.
“A nostro avviso, infatti, vanno rivisti gli automatismi e i troppi vincoli finanziari che hanno fin qui regolato i rapporti di forza all’interno dell’Unione Europea, partendo dal fondamentale presupposto secondo cui ci sono molti Paesi che ricevono più fondi comunitari di quanti ne versino e tenendo sempre bene a mente che l’Italia è un contributore netto dell’UE, in quanto versa 2,35 miliardi di Euro più di quanti ne riceva, ed è inoltre, alle spalle di Germania e Francia, tra quelli che contribuiscono maggiormente al bilancio agricolo comunitario”, ricorda Verrascina.
“Non possono essere solo i produttori agricoli, il cui lavoro è di fondamentale importanza per l’economia nazionale e comunitaria, a pagare il conto della Brexit; fare agricoltura come ci chiede la società ha un costo, che non può ricadere unicamente e totalmente sulle spalle delle aziende agricole”, conclude il presidente della Copagri.