“Sosterremo la buona politica messa in atto dall’assessore regionale alla Salute e politiche sociali, dot. Rocco Luigi Leone (FI), va garantito l’ospedale di Policoro difendendo il diritto alla salute certamente non per una questione campanilistica: trattasi di un ospedale che opera nell’arco ionico nella zona più popolosa della Regione Basilicata, che, peraltro, è divenuto negli ultimi anni meta di pazienti residenti in numerosi comuni calabresi situati in un arco che va da Rocca Imperiale a Trebisacce (CS) e oltre. Gli ospedali non sono fabbriche e i pazienti non sono prodotti”.
Lo afferma il segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano: “siamo soddisfatti dalle espressioni pubbliche rese dall’assessore Leone sulla sua e nostra perplessità che il nosocomio Giovanni Paolo II poteva essere vittima di politici di turno che volevano vederlo definitivamente chiuso. Smembrare l’ospedale e non potenziarlo significava non garantire il diritto alla salute che dovrebbe essere valido per tutti i cittadini italiani da Policoro a Trento. Negli ultimi mesi ben 11 medici sono andati via senza essere sostituiti, 7 dirigenti medici dell’ospedale di Policoro hanno denunciato per iscritto la drammatica situazione in cui viene a trovarsi l’ospedale in cui prestano la loro attività! E non solo i sette – prosegue Giordano – in tantissimi continuano a fare turni massacranti, medici e paramedici, senza un minimo di riposo dovuto per legge. L’Ispettorato del Lavoro di Matera e le forze dell’Ordine ne sono a conoscenza? I grandi sindacalisti della Sanità materana ne hanno preso conoscenza o si tappano gli occhi? Della questione si è più volte occupata l’Ugl mostrando solidarietà e vicinanza agli operatori e agli ammalati. La puntuale rappresentazione dei fatti dei professionisti che ben conoscono la struttura ospedaliera in cui lavorano evidenziano che l’ospedale Giovanni Paolo II è, per il numero di prestazioni, il terzo della regione Basilicata dopo quelli di Potenza e di Matera. Purtroppo il numero delle esigenze da soddisfare, secondo l’ex. assessore regionale Franconi doveva avere una drastica riduzione dei Servizi con danni gravissimi per i cittadini. Ed infatti si è tentato vergognosamente di sopprimere le Unità Operative complesse di Anestesia e Rianimazione, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Pronto Soccorso, Radiologia e Laboratorio Analisi. Alla sordina di tutti dunque, l’ospedale di Policoro divenuto una dipendenza dell’ospedale di Matera grazie alla politica del Gruppo Pittella e &. Un esempio: in un centro importantissimo posto su un arteria nazionale come la Statale Ionica 106, il traumatizzato da incidente stradale che avesse la necessità di prestazioni ospedaliere nelle ore notturne può essere sottoposto all’esame radiologico presso l’ospedale di Policoro dove c’è solo l’operatore tecnico, ma per la refertazione e quindi per la diagnosi deve attendere che si pronunci il sanitario di Matera che telematicamente legge la radiografia con l’attesa di un’ora o due per avere il responso: ROBA DA PAZZI – tuona forte il segretario Ugl, Giordano -. Tutto ciò che fù fatto negli anni ’70, si è d’un tratto cancellato l’opera di amministratori regionali che hanno reso l’ospedale di Policoro struttura autonoma degli ospedali riuniti di Matera. Vergogna, siamo stati riportati indietro di decenni diventando struttura periferica dell’ospedale di Matera. Ambulatorio di Ortopedia – prosegue il sindacalista Ugl – ubicato da anni in un seminterrato dove manca aereazione, finestre oscurate, con pazienti, i medici rimasti, infermieri, che quotidianamente stanno in un vero e proprio tugurio. Otorinolaringoiatra: 8 posti letto a disposizione nel reparto/ambulatorio e mai potuti utilizzare bensì, per un intervento, bisogna chiedere l’elemosina o al reparto ortopedia o al reparto chirurgia per far pernottare il paziente che viene operato: perchè tutto ciò? Tutto il resto malissimo, se non al limite della vergogna: la situazione della quantità numerica del personale infermieristico e medico di tutti i reparti ridotto all’osso. Per non parlare dei reparti sotterranei: se un ammalato o un dimissionario o un familiare necessita della farmacia ospedaliera, dovrà necessariamente passare d’avanti l’obitorio, sala mortuaria e camera ardente con il permesso e lo strazio dei familiari che malauguratamente piangono un loro caro estinto. Vergognoso! L’Ugl – conclude Giordano – ha difeso, difende e difenderà con forza l’operato dell’ospedale perché offre un servizio prezioso alla popolazione oltre a garantire posti di lavoro in periferia e, plaude alla tenacia dell’azione politica dell’assessore alla Salute e politiche sociali, dot. Rocco Luigi Leone il quale ha sempre sostenuto che l’ospedale di Policoro và rimodernato, altro che chiudere”.