Nel pomeriggio di giovedì 30 giugno, a pochi giorni dall’insediamento del parlamentino lucano, si è tenuto un incontro preliminare tra dirigenti medici del presidio ospedaliero della Val D’Agri, il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata Carmine Cicala e il Consigliere Nario Aliandro. Sono trascorsi quasi 4 anni dalla manifestazione che vedeva in prima linea i cittadini della Val d’Agri contro lo smembramento del presidio ospedaliero; presenti comitati, sindacati, amministratori locali ma soprattutto mamme, giovani e anziani.
L’Ospedale di Villa d’Agri è ora all’attenzione della Regione Basilicata e già si pensa alla risoluzione immediata dei problemi urgenti – fa sapere Cicala – “l’agenda è fitta e serve dare delle risposte ai cittadini dopo la chiusura del Punto nascite, il ridimensionamento della Ginecologia dell’oculistica e di altri reparti. Precisa ancora il Presidente – “Il nostro obiettivo è ridare dignità ad un punto di riferimento. Il problema dell’Ospedale di Villa d’Agri è già nell’agenda dell’assessore che si sta spendendo in tutto il territorio per la sanità lucana.”
La prossima settimana, infatti, l’assessore alla sanità e Politiche Sociali Rocco Leone, visiterà il presidio ospedaliero di Marsicovetere. Saranno presenti il Presidente Cicala, il neoeletto Consigliere Regionale Gianuario Aliandro, il Direttore dell’Asp di Potenza ed il Direttore sanitario del nosocomio. A seguire il dibattito con tutti i sindaci della zona, con l’Associazione “Uniti per la Val d’Agri” e l’Associazione dei commercianti “Comart di Villa d’Agri”, da sempre impegnate sulla risoluzione del problema.
La presenza delle autorità regionali dimostra l’attenzione per il presidio ospedaliero di Marsicovetere, essenziale per poter garantire i servizi sul territorio e dunque risolvere i disagi e i rischi di possibili trasferimenti dei pazienti verso altri ospedali, troppo distanti e restituire una maggiore dignità professionale ai medici e al personale sanitario che ogni giorno operano per garantire il diritto alla salute dei cittadini lucani.