L’ipotesi di fusione tra Fca e Renault irrompe nel dibattito sindacale lucano. L’argomento è stato all’attenzione dei delegati dell’assemblea organizzativa della Fim Cisl Basilicata che si è tenuta questa mattina a Matera nella cappella Malvinni-Malvezzi di Palazzo Gattini. I lavori sono stati introdotti dal segretario generale Gerardo Evangelista alla presenza del segretario nazionale, il tarantino Valerio D’Alò (tra i protagonisti della vertenza Ilva), e del numero uno della Cisl lucana, Enrico Gambardella.
A metà del mandato congressuale del 2017, il sindacato metalmeccanico della Cisl ha riunito i propri quadri e delegati per fare il punto della situazione in una fase in cui le aspettative ma anche gli interrogativi legati alla fusione Fca-Renault convivono con un panorama industriale in affanno, come dimostrano le tante vertenze aperte, alcune delle quali da tempo sul tavolo del ministero dello sviluppo economico: da Ferrosud a Firema, da Blutec a Cmd.
Sullo sfondo, l’insoddisfazione per la politica economica del governo che ha spinto i sindacati metalmeccanici a proclamare per il 14 giugno uno sciopero generale di settore. La Fim contesta, in particolare, l’assenza di una strategia di politica industriale in grado di accompagnare i processi di trasformazione tecnologica e di integrazione globale che stanno investendo l’industria italiana, con riflessi importanti anche per l’industria lucana.
“L’ipotesi di fusione tra Fca e Renault – ha spiegato Evangelista a margine dell’assemblea – indica che l’integrazione globale delle catene di valore degli attuali costruttori è un passaggio necessario in un settore che impone investimenti colossali in tecnologia e innovazione continua dei processi e dei prodotti. Dentro questo scenario, però, noi vogliamo capire i risvolti per l’occupazione nei nostri stabilimenti e l’impatto che si potrebbe determinare sulla filiera della componentistica”.
“Per questo crediamo che in un’operazione di tale portata – ha aggiunto il sindacalista – il governo non possa stare alla finestra e tenere due linee politiche divergenti. Serve un confronto sul futuro dell’industria automotive nazionale e una strategia di politica industriale che metta al centro le persone e le competenze così come stanno facendo altri paesi europei. L’obiettivo – conclude il segretario regionale della Fim – deve essere quello di costruire una vera cittadinanza fondata sul lavoro e sul saper fare”.
Anche per il segretario generale della Cisl lucana Gambardella “il governo deve tenere sulla vicenda un profilo attivo, anche se le fibrillazioni di queste ore in seno alla maggioranza non ci inducono all’ottimismo. Altri governi europei, a partire da Francia e Germania, si stanno muovendo in questa direzione con i rispettivi costruttori nazionali. Non credo che la soluzione prospettata da alcuni ambienti di governo di un ingresso dello Stato nella futura alleanza tra Fca e Renault sia la soluzione più appropriata. Noi crediamo che il compito del pubblico sia quello di creare le condizioni per favorire gli investimenti e la competitività del sistema paese e di tutelare l’occupazione nelle fabbriche italiane. Su questo punto il governo finora ha balbettato. Per questo – ha concluso il numero uno della Cisl Basilicata – diventa ancora più urgente aprire il confronto con le parti sociali su politiche industriali, innovazione e formazione continua”.
La fotogallery dell’assemblea della Fim Cisl