“La Regione Basilicata sconta un grave deficit di infrastrutture, storicizzato e cronicizzato, al pari e più dell’intero Mezzogiorno d’Italia. Per rimettersi al passo con il nord del Paese, sarebbero necessari investimenti ingenti che non sono ad oggi disponibili, e qualora lo fossero, i tempi di realizzazione non sarebbero in linea con l’emergenza che sta vivendo questa parte del Paese. Non è quindi dalle infrastrutture materiali che potrà partire il rilancio del Sud e della Basilicata, che paga un alto costo in termini di decremento demografico” Con queste parole il Consigliere Regionale Vincenzo Acito, nel corso del Consiglio Regionale riunitosi ieri, 6 giugno, partecipa al dibattito sulla relazione programmatica svolta dal Presidente della Regione, Vito Bardi.
“Fuga dei cervelli, spopolamento delle aree interne, decremento demografico a due cifre. Un concreto strumento che possa, in tempi brevi e con investimenti contenuti, consentire di invertire la rotta e riportare il bilancio demografico della Regione in positivo, sono le infrastrutture immateriali, ovvero la fibra ultralarga, lo sviluppo delle nuove tecnologie, il sostegno al il sapere ed ai talenti creando una rete proattiva fra le università del Meridione.
I fondi per realizzare queste innovazioni strategiche la Basilicata può intercettarli mettendo a valore le Royalties provenienti dall’attività estrattiva che interessa i giacimenti petroliferi regionali, riprogettandone l’utilizzo ed investendole proprio sui temi della crescita e dello sviluppo delle nuove tecnologie. Matera, con l’ormai avviata esperienza dell’Hub Tecnologico per la ricerca e lo sviluppo, “San Rocco”, che ospita fra gli altri anche il Consiglio Nazionale per la Ricerca, può svolgere il ruolo di “locomotiva per il digitale”, che potrà estendersi ed interessare l’intero territorio regionale, che già dal 2020 vedrà la presenza della fibra in tutti i comuni lucani. Esiste già, quindi, una rete infrastrutturale su cui far viaggiare la nuova economia. Si potrebbero favorire insediamenti di micro e piccole imprese nelle aree interne della Regione, finalmente invertendo il trend demografico negativo che interessa queste zone. Alle risorse delle royalties su affianca la possibilità di puntare alla Zes 2.0, la Zes per le imprese culturali e creative mediante una concertazione tra Regione, governo centrale e Unione europea. Infine su dovrebbe puntare alla razionalizzazione della spesa a valere sui fondi residui del Po-fesr 2014-2020 e soprattutto pianificare la prossima programmazione 2021-2027, per cogliere al meglio le opportunità delle risorse comunitarie per creare sviluppi ed occupazione con la ricerca e l’innovazione.
Vincenzo Acito (Fi) è anche stato eletto segretario, con tredici voti, della terza commissione (Attività produttive, territorio) presieduta da Piergiorgio Quarto.