Zes Jonica, Nicola Locuratolo: “Chi ha tempo… non aspetti tempo!” Di seguito la nota integrale.
Finalmente sembra arrivato il momento, dopo anni di attesa, di parlare della ZES ionica ed ognuno dice la propria.
Sulla Zes anche Prodi, con un prodigioso ritorno di memoria, ha ricordato che, quando lui aveva le mani in…pasta, aveva predisposto lavori di adeguamento dei fondali del porto di Taranto, ma poi non se ne fece niente.
E nemmeno se ne è ricordato quando è venuto il Presidente cinese, ambasciatore della “Via della seta” ed, in Italia, a Roma, ma il giorno dopo a… Palermo e non a Taranto (porto inadeguato).
Ora questa occasione d’oro è passata, ma tutto non è ancora perduto.
E’ stata colpa della insipienza della classe politica pugliese-tarantina ed è stata colpa della classe politica lucana che, entrambe, si sono perse in cervellotiche masturbazioni intellettuali lasciando le opere intraprese sempre nella loro incompiutezza.
E’ il caso della…Bradanica, …della Tangenziale di Matera, …della Murgia-Pollino, …dell’adeguamento della Matera-Ferrandina per la gomma; per le strade ferrate, la Ferrandina-Matera (Ferrovia dello Stato) è ancora in…arrivo, forse per il 2023 o, forse, per il ’25 o il ’35 o il futuro prossimo o anche remoto.
Il porto di Taranto è lì da tempi protostorici ( puro riferimento antropologico e non geologico), di fronte al canale di Suez e tutte le navi che escono da Suez, lo tengono davanti ad una manciata di chilometri, ma NO!
Devono proseguire per Trieste, in Adriatico, o per Genova nel Tirreno.
Fermandosi a Taranto, utilizzerebbero l’area interf-portuale di Pisticci-Ferrandina e si affrancherebbero qualche migliaio di chilometri di mare.
E Sì! Allora sì che si potrebbero impilare migliaia di containers che si dipanerebbero in un fiume di automotrici su gomma per la gioia degli automobilisti (o forse il dramma di alcuni altri), oppure potrebbero trovare lo sbocco sulla rete ferroviaria di Alta Capacità Mi-Pa (via Matera) dalla stazione di Ferrandina per Matera-Gravina in P.-Spinazzola-Cerignola-Foggia-NORD.
Bisogna guardare non in chiave localistica, ma in una visione a più largo respiro che guardi all’intero mezzogiorno, che guardi all’intero Sud/Italia.
Il trasformare il treno più lungo d’Italia, il Milano – R. Calabria lungo l’Adriatica, nel treno di “Alta Capacità” Milano-Palermo (via Matera) è una occasione unica e straordinaria per superare il gap infrastrutturale che ci penalizza fin dall’unità d’Italia, fin dal 1860!
Auguri per la linea Adriatica, per i porti di Ravenna-Ancona-Brindisi-Taranto (col l’area retro-portuale nella piana di Pisticci-Ferrandina)-Crotone-Gioia Tauro ed Augusta, per l’area demografica dell’Alta Murgia, per Matera CEC 2019, per tutta la linea ferroviaria ionica fino a R.Calabria e, con il ponte sullo Stretto di Messina, fino a Palermo.
Auguri per tutto il Sud Italia affrancato da un isolamento anacronistico!