Nel quartiere Piccianello e nel Mulino Alvino si è svolta la quarta giornata della seconda edizione del Festival “Breadway – Le Vie del Pane”, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 coprodotto dalla Fondazione Matera 2019 e MurgiaMadre.
Performance, spettacoli, stazioni narrative, workshop, laboratori e mostre. Nei 4 giorni della seconda edizione del Festival “Breadway – Le Vie del Pane”, sono coinvolti i sensi grazie a due mostre di Food Design. Non soltanto olfatto e gusto, dunque, ma anche tatto vista e udito, per una esperienza totalizzante in cui i cittadini e i visitatori saranno protagonisti.
Le mostre sono il punto di attrazione nel quartiere Piccianello e nel Mulino Alvino, il primo mulino costruito a Matera nel 1884-85, oggi importante esempio di restauro e di rigenerazione urbana dove la tradizione incontrerà l’innovazione. Sono tanti, infatti, i designer europei che hanno partecipato al concorso sulle “nuove forme del Pane” promosso da ADI – Associazione per il Disegno Industriale, attraverso la Delegazione territoriale ADI Puglia e Basilicata, partner culturale del progetto Breadway.
Il Mulino Alvino ospita un’installazione a cura di ADI e Istituto Europeo di Design di Barcellona e due mostre di Food Design. “Bread for Earth” e “Pan Madre” contano tra i Guest designer presenti Antonio Pellegrino, Carlo Martino, Luciano Galimberti, Mauro Bubbico, Valentina De Carolis, Michele Sallustio e Tarshito, designer che hanno rielaborato il concetto di pane dando alla forma tradizionale un aspetto vicino a gesti della nostra quotidianità: dal companatico, al cucchiaio per la scarpetta o per un aperitivo, sino ad una perfetta forma delle labbra. Rilettura che affonda le radici nella storia familiare di ognuno, nelle tradizioni, nelle abitudini alimentari.
Oltre ad ADI, il partenariato Internazionale, Nazionale e locale che accompagnerà la nuova edizione sarà composto anche da IED Barcelona, Indisciplinarte, Università degli Studi di Bari, Slow Food, Consorzio I.G.P. Pane di Matera, BCC di Laurenzana e Novasiri.
Nel forno Perrone si è tenuta una “Anatomic Bread Bodies”, a cura di Rares Augustin Craiut e Xavier Gorgol, ovverio una lezione anatomica con la possibilità di sezionare il pane per evocare ricordi di viaggi e migrazioni. Attraverso memorie sensoriali sono state presentate storie di italiani che hanno lasciato il paese negli ultimi 50 anni.
Nella Chiesa rupestre Cristo La Gravinella si è svolta una performance laboratorio di Gosie Vervloessem dal titolo “Lo stomaco, la grotta e il forno: antri misteriosi per la lettura del futuro”. Nel forno, nella bocca e nello stomaco l’impasto subisce trasformazioni inattese e sprigiona sensi, sapori e nuove mostruose forme di vita: cosa succederebbe se come aruspici postmoderni ci affidassimo allo stomaco, alla lettura delle viscere per raccontare il futuro interrogando il potere del lievito? E’ quanto ha provato a fare il protagonista del laboratorio.A seguire performance a cura di Rares Augustin Craiut e Xavier Gorgol.
In serata tra via Sardegna e via Emilia gli artisti Andrea Paz e Colectivo Harinera Site Specific hanno presentato “Harinera Panem et Circenses”, una performance per rivivere l’antica tradizione della crapiata in versione contemporanea e a seguire in piazza Marconi concetr del gruppo Route 96 con lo show cooking Blues di Sandro Varvara.
L’evento in piazza Marconi ha fatto registrare anche la presenza tra gli street food dell’Associazione Cuochi Materani.
Michele Capolupo
La fotogallery della quarta giornata del Festival “Breadway – Le Vie del Pane” (foto www.SassiLive.it)