“Infrastrutture per la Crescita: cultura ingegneristica tra programmazione e progettazione”. E il tema dell’incontro organizzato questa mattina nell’Auditorium Gervasio dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Matera.
“Le infrastrutture materiali e immateriali sono strumento di crescita e di modernizzazione del nostro Paese ed espressione di una cultura specifica che è quella dell’Ingegneria.” – annuncia il documento di presentazione dell’evento, pubblicato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri sul proprio sito www.tuttoingegnere.it, che prosegue: “Programmare e progettare le infrastrutture e le reti di connessione significa avere una chiara visione del futuro, dei flussi che si generano nei singoli territori, delle trasformazioni che contraddistinguono il tessuto produttivo e sociale del Paese. Nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura, il CNI e l’Odine degli Ingegneri di Matera propongono una riflessione sulle politiche infrastrutturali, sul ruolo propulsivo che le opere pubbliche possono avere per la modernizzazione e la valorizzazione dei territori e sui programmi e progetti di grandi player delle infrastrutture. Questa analisi intende inoltre promuovere l’idea che l’Ingegneria è, prima di tutto, cultura, ovvero espressione di valori legati al rispetto del territorio, alla sicurezza, alla crescita sostenibile, al progresso inclusivo e all’innovazione”.
Giuseppe Sicolo, Presidente degli Ingegneri della provincia di Matera: “Ancora una volta, e in un anno solenne per la nostra comunità, Matera sale agli onori della cronaca produttiva e professionale del nostro Paese. A Matera sono presenti colleghi da tutta Italia, oltre che di professionisti e cultori della materia attratti dall’attualità delle tematiche in discussione e dal parterre dei vari relatori attesi”.
Dopo gli indirizzi di saluto formulati dal presidente Sicolo, dal sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, dalla rettrice Unibas, Aurelia Sole e dal governatore lucano Vito Bardi, il programma dei lavori, coordinato dal giornalista RAI Gianluca Semprini si è sviluppato su quattro tematiche: “Una politica per la crescita”, che contempla la relazione del Ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, “Ingegneria è cultura”, con l’intervento di Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, “Progettare e programmare il territorio”, con la partecipazione di Andrea Cozzolino e Lucia Vuolo, deputati al Parlamento Europeo, del Presidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici, Paolo La Greca, di Michele Lapenna del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, di Angelo Santo Luongo, esperto di Ingegneria dei trasporti, e di Vincenzo Marrazzo – presidente dei distretti turistici campani, “Reti e Infrastrutture per un Paese moderno” con gli interventi di Giovanni Canepa (Program Manager Cluster C&D Openfiber), Vera Corbelli (Segretario Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino), Vincenzo Macello (Direttore Investimenti RFI), Gerardo Marotta (Direttore Acquedotto Lucano) e Dino Vurro (Direttore della progettazione ANAS).
Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, cosa si intende per cultura ingegneristica? “Significa finalizzare tutti gli interventi per raggiungere un obiettivo, che è la funzione dell’ingegnere per costruire qualcosa. In questo caso stiamo pensando di individuare quelle che sono non solo le infrastrutture da realizzare per il Sud ma le condizioni per superare quel blocco che in questo Paese c’è per la realizzazione di opere pubbliche. Sappiamo che ci sono milioni di euro sospesi e non utilizzati, sappiamo che in questo Paese è difficile realizzare un’opera pubblica e che il Decreto sblocca cantieri approvato dal governo non riuscirà a risolvere le questioni più importanti che sono quelle precedenti al momento di approvazione del progetto, dove si impiega quasi la metà del tempo per poter arrivare all’approvazione del progetto, i famosi tempi dell’attraversamento. Il decreto sblocca cantieri interviene nella fase di affidamento della gara ma a quel punto tutti gli altri interventi dovrebbero essere stati già superati ma se i tempi sono lunghi ovviamente porterà dei ritardi.
Gli ingegneri bocciano quindi il decreto sblocca cantieri? “Qualche cosa di positivo c’è ma non si affronta in maniera strutturale il problema”.
Vincenzo Macello, responsabile Direzione Investimenti di RFI, per il collegamento ferroviario Ferrandina-Matera a che punto siamo: “Abbiamo avviato la progettazione che sarà ultimata entro il 2019. Con i 20 chilometri Matera sarà finalmente collegata alla rete ferroviaria nazionale dal 2023 e di conseguenza verso la rete per l’alta velocità con Napoli e Roma. Quali lavori sono previsti per le stazioni, in particolare per Ferrandina e la nuova stazione di La Martella. “Ci sono investimenti anche per le stazioni ovviamente. Per Ferrandina oltre al restyling e gli interventi di decoro già avviati nei primi mesi dell’anno, a breve sarà aperto il nuovo parcheggio”
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)