Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale di Tricarico, Antonio Melfi
Era stata preannunciata un’alba nuova, invece abbiamo dovuto assistere, stupefatti e inorriditi, al più cupo dei tramonti: quello del rispetto dei norme basilari della convivenza civile, quello del rispetto delle istituzioni, in una parola oggi a Tricarico, il paese del tanto esaltato Rocco Scotellaro, è stata cancellata la democrazia.
Si è svolta il 12 giugno la prima seduta del nuovo consiglio comunale di Tricarico, una seduta importante perché dà l’avvio ad una nuova consiliatura, annunciata come giovane, trasparente, collaborativa, rispettosa e al servizio di tutti i cittadini di Tricarico.
Come è a tutti noto il primo atto perché il consiglio si insedi è “l’esame delle condizioni di eleggibilità, incandidabilità, inconferibilità ed incompatibilità degli eletti”.
A tal proposito il presidente del gruppo consiliare “C.R.D.”, prof. Antonio Melfi, ha contestato la causa di incompatibilità del dott. Carbone Vincenzo a ricoprire la carica di sindaco, giusto art. 61, comma 1bis, del T.U.O.E.L., poiché tra lo stesso e la Cooperativa sociale tipo B “Futuro” ha in atto una convenzione con il Comune di Tricarico per la gestione del Mattatoio Comunale. I soci di tale cooperativa risultano essere: il sig. Tolve Battista (cognato del Carbone) ed i suoi due figli, Antonella e Pancrazio (nipoti del Carbone). E già questo la dice lunga sulla impostazione “familiare” più che mutualistica e cooperativistica di siffatta società.
La contestazione avanzata dal C.R.D. naturalmente si fonda su dati oggettivi, quali la visura camerale del giorno 11/06/2019, e sulla inconfutabile sussistenza di rapporti di affinità e di parentela fra il Carbone e i Tolve, motivo per cui si è avanzata richiesta di instaurare la procedura di cui all’art. 69 del citato T.U.O.E.L., che pone in capo all’amministratore, cui viene mossa contestazione di incompatibilità, il termine di 10 giorni per formulare osservazioni o per eliminare le cause di ineleggibilità sopravvenute o di incompatibilità.
Invece al comune di Tricarico questo termine si è ridotto a 10 secondi utilizzati, 5 a testa, dal dott. Vincenzo Carbone per sventolare platealmente un foglio nel quale, a suo dire, si riporta il verbale della assemblea dei soci della cooperativa “Futuro” (sarebbe meglio definirla “famiglia Tolve-Carbone”) che accetta le dimissioni del socio Tolve Battista, e dalla segretaria comunale f.f.,dott.ssa Anna Piscinnè, per farsi delucidare dal Carbone sul grado di parentela dello stesso con i due Tolve figli, e decidere che l’art. 61 del T.U.O.E.L. non è applicabile nel caso di specie.
A stento, infatti, il presidente del gruppo consiliare C.R.D., prof Antonio Melfi, è riuscito a far mettere a verbale la dichiarazione che motivava la scelta dei consiglieri di opposizione di abbandonare la seduta, non ritenendo legittima la convalida del dott. Carbone, che dal pubblico si sono levati volgari cori da stadio, di quelli per i quali è previsto il Daspo, che insultavano il presidente Melfi, che gli dicevano “Te ne devi andare”, “Finalmente ti hanno cacciato”, “Vattene da qui” ed altre affermazioni simili, condite da gesti plateali di immotivato odio, di malcelata violenza, di cafonaggine estrema.
Si è così consentito ad una permesso ad una combriccola di scostumati inneggianti alla cacciata di Melfi, di offendere non il prof. Melfi, ma 1439 cittadini tricaricesi che hanno votato per il candidato sindaco del C.R.D., sono così stati offesi i consiglieri di minoranza, una di loro alla sua prima esperienza politica – bella esperienza! -, si è inteso così togliere il diritto di cittadinanza alla metà della gente di Tricarico.
Tutto ciò, naturalmente, coglie di sorpresa, con amarezza, chi pensa che la politica sia innanzitutto rispetto delle regole e delle persone, ma allo stesso tempo fortifica nella scelta di non lasciare intentata nessuna via per ripristinare il rispetto delle procedure e delle norme. Per questo il gruppo consiliare C.R.D., nella consapevolezza che, negando la applicazione degli artt. 61 e 69 T.U.O.E.L. è stato calpestato il diritto dei cittadini di Tricarico ad avere la certezza di essere amministrati da un sindaco con tutte le carte in regola, avendo altresì il sentore che quel foglio sventolato dal dott. Carbone, qualora pure fosse valido e proceduralmente corretto, non sia dirimente della causa ostativa a ricoprire la carica di sindaco, chiederanno subito l’intervento del Prefetto di Matera per ripristinare la correttezza amministrativa al Comune di Tricarico e l’intervento dell’organo giudiziario preposto per far luce su quanto posto in essere nella seduta del consiglio Comunale di Tricarico.
Non ci resta che attendere e confidare nel trionfo della legge e della ragione, anche se questo inizio, a dir poco sconcertante, fa presagire ulteriori situazioni problematiche, per definirle con un eufemismo.