Detenuti in rivolta in atto nel carcere di Poggioreale, intevento Messina (USPP Basilicata): “Situazione da allarme rosso nelle carceri. In particolare nel carcere di Napoli Poggioreale i detenuti sono in rivolta: sono state devastate celle e sezione detentiva “Padiglione Salerno”
Altissima turbamento nel carcere Poggioreale di Napoli, da quanto si apprende sembra che sia in atto una violenta rivolta da parte della quasi totalità dei detenuti ristretti nel Padiglione Salerno (circa 300 detenuti). Una situazione incandescente, con una Sezione detentiva distrutta dai rivoltosi.
“La situazione è molto grave – dichiara l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria – da tempo arrivavano anche da Poggioreale segnali allarmanti di una in aumento il pericolo di disordini. I detenuti dopo aver distrutto interamente parte del Padiglione sembra stanno continuando da ore a minacciare gli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nei reparti detentivi, con arnesi ricavati dal disastro creato.
Sembra che fosse alla base della protesta un banale ricovero di un detenuto febbricitante.
La situazione è molto critica e sul posto si attende l’arrivo di personale di Polizia Penitenziaria di rinforzo, in arrivo da altre carceri del circondario.
Sarebbero opportuno che giungessero segnali concreti dal capo dipartimento, che sembra dormiente, anzi poco attento a risanare la situazione, visto il susseguirsi di rivolte che stanno riponendo con frequenza mai accaduta nell’ultimo trentennio. Rimane del tutto evidente che vi è la necessità di interventi immediati da parte degli organi governativi anche sulla regione dell’Amministrazione Penitenziaria, che assicurino l’ordine e la sicurezza in carcere a Poggioreale tutelando gli Agenti di Polizia Penitenziaria che vi prestano servizio. Ed è grave che non siano stati raccolti, nel corso del tempo, i segnali lanciati sui costanti e continui focolai di tensione anche nel carcere partenopeo”.
Messina (USPP): La situazione è gravissima nelle carceri, specie a Poggioreale dove i detenuti presenti oltre 2.000: con la grave carenza di Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di gravi eventi critici. E pensiamo che forse è solo un pretesto per innescare protesta, per probabili futili motivi. O forse le ragioni sono da ricercare sulla gestione dell’amministrazione approssimativa, ove non ci sono segnali chiari da trasmettere alla base. I fatti che si sono scatenati negli ultimi giorni nelle vari carceri italiani gettano nel totale sconforto il personale e confermano la grave pericolosità, senza che lo stato dia una segnale concreto. Esprimo la vicinanza al personale coinvolto in questa ulteriore situazione che si sta vivendo nelle carcere, una situazione che si sta allargando a macchia d’olio e allarmante. Facciamo appello al Ministro e al dottor Basentini Capo Dap affinchè diano un segnale concreto, chiediamo fatti non chiacchiere”.