Pierluigi Diso in una nota invita l’Amministrazione Comunale di Matera a celebrare Emilio Colombo con il riconoscimento dovuto, intitolandogli finalmente l’affaccio sul Sasso Barisano, il “Belvedere Emilio Colombo”. Di seguito la nota integrale.
Il 19 agosto 1955, il Consiglio Comunale conferì a Emilio Colombo la cittadinanza onoraria di Matera, perché “è stato sempre nostro concittadino perché a questa città ha dato tutta la sua passione e il suo ingegno con fervore instancabile e con sentimento di fraterna e cristiana comprensione”, ricordò in un discorso pubblico alcuni anni fa il sindaco Minieri. A tutta la cittadinanza è nota l’opera di Emilio Colombo,fedele continuatore di quanto iniziato da Alcide De Gasperi per la realizzazione del programma umano e sociale della rinascita di Matera.La storia di Emilio Colombo va declinata per “factaconcludentia”: ispiratore delle 5 leggi speciali per il risanamento dei rioni Sassi e dei più rilevanti interventi infrastrutturali ed economici della regione.Dopo la sua Potenza adesso tocca alla Città di Matera recuperare dalla memoria una personalità politica che ha dedicato con riconosciuta autorevolezza una vita alla sua terra.Colombo capì subito l’originalità dei Sassi, la sua complessa realtà contadina che dava comunque il senso della comunità anche nel presente e nel futuro. Egli ha sempre favorito l’azione di recupero di quel vasto patrimonio umano e culturale che è oggi parte integrante della storia dei Sassi, pur avendo voluto fermamente, insieme a De Gasperi, dare ai materani una vita più dignitosa. Per Colombo la legge sui Sassi costituì il primo nucleo di un processo di accelerazione più consistente a Matera e nella realtà regionale,innescando elementi di una trasformazione profonda che avrebbe di lì a poco trasformato il vecchio mondo della società lucana.E’ di agosto 2012 l’ultima visita a Matera del Senatore a vita Emilio Colombo, un tuffo nel passato, un viaggio a ritroso nel tempo per testimoniare la vicinanza pluridecennale a una delle realtà urbane più antiche al mondo. In quell’occasione Colombo ricordò:” quando vengo a Matera rivivo la mia giovinezza politica e il periodo dell’Azione Cattolica insieme a tanti amici”. Nell’Azione Cattolica Colombo aveva maturato la sua sensibilità all’impegno civile, trasformatosi poi nel cattolicesimo politico di quegli anni. Il Presidente Napolitano, durante la sua visita a Matera, lo definì: “uomo del Mezzogiorno, attaccatissimo alla sua terra, parlamentare lucano che più ha rappresentato la Basilicata tutta, per consenso popolare e per autorevolezza personale. Meridionalismo e europeismo sono stati i valori guida della sua azione politica e di governo”.Il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, due anni fa, disse: “i contrasti con lo statista democristiano non possono annebbiarmi la vista e non possono incrinare l’equilibrio e la onestà intellettuale di un sindaco rispetto al necessario livello del ricordo e della memoria di uno Statista europeo, italiano e lucano come Emilio Colombo”.Ad aprile scorso del belvedere Colombo fu interessato anche il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il quale auspicò una celere apposizione di una targa in ricordo del grande europeista lucano.Il Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, lo ricordò un anno fa come “uomo dal grande impegno, dedizione, passione e poesia nel suo alto magistero sociale e politico, dedizione alla sua terra, che viveva fertili intuizioni, progetti che venivano affidati alla Sua guida, giovani intelligenze affascinate dalla divulgazione del suo pensiero utile, e tanto altro ancora”. Anche per il Rettore dell’Università di Bari, la Città di Matera deve riservargli un giusto spazio a futura memoria. Gli “Amici di Emilio Colombo”, a sei anni dalla sua scomparsa, auspicano che al cittadino onorario di Matera, oggi Capitale europea della cultura 2019, la città possa presto tributargli il riconoscimento dovuto intitolandogli finalmente l’affaccio sul Sasso Barisano, il “Belvedere Emilio Colombo” , proprio lì dove esisteva l’abitazione in grotta visitata da Colombo e da De Gasperi nel 1950.
Pierluigi Diso