La Fp Cgil di Potenza ritiene ormai improcrastinabile l’avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali con il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi sulle tante problematiche che investono il personale dell’ente.
È necessario che l’amministrazione regionale assuma quale priorità quella di costruire un confronto con i sindacari su un rinnovato modello di governance regionale e territoriale che passa necessariamente attraverso percorsi di valorizzazione e riorganizzazione dei lavoratori.
L’ente versa ormai in uno stallo sotto il profilo delle politiche del personale, basti pensare alle procedure per le progressioni economiche orizzontali relative all’anno 2018, delle quali non si conosce al momento lo stato di avanzamento. A quando la conclusione del relativo procedimento?
E questo quando dovremmo aver già dovuto avviare un confronto sulle progressioni relative all’anno 2019, e soprattutto procedere alla definizione del contratto collettivo integrativo di ente in base al nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro, sottoscritto a maggio dello scorso anno dopo anni di blocco della contrattazione collettiva. È bene ricordare che il contratto integrativo è strumento fondamentale nella regolazione dei rapporti di lavoro del personale dipendente, strumento nel quale si disciplinano istituti che coniugano e fanno sintesi tra diritti e valorizzazione del personale ed esigenze organizzative dell’ente stesso. Ecco perché l’avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali su queste materie non può che essere uno snodo fondamentale per il rilancio delle funzioni regionali.
Confronto che è tanto più necessario in una fase di passaggio quale quella che l’ente attraversa e che non vorremmo relegasse nel dimenticatoio questioni che richiedono di essere affrontate con estrema sollecitudine e per le quali da troppo tempo i lavoratori sono in attesa di risposte concrete. Ci riferiamo, in particolare, alla inderogabile necessità di portare a compimento le procedure di stabilizzazione di alcuni lavoratori che da anni prestano servizio presso la Regione Basilicata a vario titolo. Si tratta di pochissime unità di personale, tre presso Alsia, sette dottori agronomi forestali che lavorano presso i Dipartimenti Ambiente e Agricoltura e contestualmente verificare la possibilità di completare l’orario full time dei 15 istruttori tecnici vincitori di concorso presso l’Arbea, e degli altri lavoratori stabilizzati con contratto part time all’83%.
Lavoratori che nonostante abbiano superato procedure concorsuali vivono da anni una condizione di precarietà non più sostenibile: bisogna restituire piena dignità al lavoro che quotidianamente svolgono per questo ente portando a conclusione le procedure di stabilizzazione già avviate, considerato che tali processi devono concludersi entro il 2019.
Infine è necessario dare corso alla delibera numero 272 di maggio 2019 con la quale, recependo il confronto costruttivo che ha portato alla definizione del percorso per la conferma delle posizioni organizzative in scadenza e alla definizione di nuovi criteri per l’assegnazione, si è riusciti a coniugare le legittime aspettative dei dipendenti con l’esigenza di non creare difficoltà e disservizi all’operatività dell’ente.
Siamo convinti che le azioni prioritarie non possono riguardare l’avvio di solitarie ipotesi di riorganizzazione quale quella dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente, sulla quale come Cgil abbiamo a suo tempo espresso le nostre perplessità, confermate a seguito della lettura della delibera della giunta regionale del 17 maggio, il cui preambolo riporta indecifrabili interpretazioni di disposizioni legislative statali e regionali.
Così come riteniamo che prima di avviare comandi ed immissione nei ruoli regionali di personale già comandato (ai quali il posto di lavoro è comunque garantito nella amministrazione di provenienza/appartenenza) sia prioritario utilizzare le risorse finanziarie immediatamente disponibili per il completamento delle procedure di stabilizzazione ed investire le ulteriori risorse su procedure selettive, trasparenti e meritocratiche.
Tante sono le questioni da affrontare e i nodi da sciogliere; sollecitiamo pertanto la convocazione urgente di un incontro con le organizzazioni sindacali, come già più volte richiesto anche unitariamente.