I Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del Comando Tutela Lavoro hanno eseguito questa mattina un decreto di sequestro preventivo emesso dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di 4 imprenditori agricoli indagati per intermediazione illecita e sfruttamento di lavoratori “caporalato” nei campi agricoli del litorale jonico – lucano.
Decreto di sequestro preventivo è stato emesso nei confronti di
Giordano Massimo, nato Montalbano Jonico (MT), cl. 72, residente Scanzano Jonico (MT), imprenditore, titolare azienda agricola “La Lucana Fruit Soc. Coop.”;
Giordano Antonio, nato Martina Franca (TA), cl. 96, residente Scanzano Jonico (MT), imprenditore, titolare azienda agricola “Giordanfruit”;
Valenza Paolo, nato Ginosa (TA), cl. 65, residente Scanzano Jonico (MT),imprenditore, titolare omonima azienda agricola;
M.C., nato Gela (CL), cl. 79, residente Corigliano Calabro (CS) ma domiciliato in Policoro (MT), imprenditore, titolare aziende agricole “Contea Agricola S.r.l.” e “F.lli Morrone S.r.l.”.
È di oltre 7 milioni di euro il volume d’affari stimato delle aziende poste sotto sequestro.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera.
L’operazione ha coinvolto i Carabinieri in diversi Comuni della provincia di Matera, tra cui Scanzano Jonico e Tursi.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati in mattinata nel Comando Provinciale Carabinieri di Matera. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il comandante dei Carabinieri, Samuele Sighinolfi, il Procuratore della Repubblica, Pietro Argentino, il comandante del gruppo tutela lavoro di Napoli, Ivan Pistilli, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Policoro, Chiara Grupi, il pm Anna Franca Ventricelli.
Le indagini, originate dalla denuncia presentata nel maggio del 2018 presso la Compagnia Carabinieri di Policoro da un cittadino rumeno per sfruttamento illecito del lavoro, sono state svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Policoro e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Matera e Potenza, ed hanno portato:
nel mese di maggio 2018, al fermo di indiziato di delitto nei confronti 4 cittadini rumeni;
nel mese di gennaio 2019, all’esecuzione di un’ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti di 14 persone, di cui 11 in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 obbligo di dimora e 1 obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria;
in data odierna all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo nei confrontidi 5 aziende agricole nonché di conti correnti, beni, terreni, fabbricati, mezzi ed attrezzature aziendali per un volume d’affari stimato di oltre 7 milioni di euro.
Va ricordato che i lavoratori, principalmente rumeni, venivano reclutati all’estero, tramite l’uso di social network (Facebook), ed una volta giunti in Italia, venivano privati dei documenti di riconoscimento e costretti, sotto minaccia ed intimidazione, a lavorare in diversi fondi agricoli privati, individuati in Scanzano Jonico e Tursi. Le vittime venivano alloggiate presso delle abitazioni a loro fittate forzatamente, il cui costo veniva loro automaticamente decurtato dal salario.I lavoratori venivano costretti a lavorare fino a 14 ore consecutive con un salario medio di 3,5 euro all’ora, con una sola pausa per il pranzo di mezz’ora e sotto continue minacce ed intimidazioni.
In questa ultima fase dell’attività investigativa ci si è concentrati sull’individuazionedei beni che costituirono il prezzo/profitto/prodotto del reato, in particolare le aziende agricole che hanno impiegato la manodopera sfruttata, avvantaggiandosene economicamente. A seguito del sequestro, al fine di garantire la continuità aziendale, è stato nominato un amministratore giudiziario scelto tra quelli iscritti nell’Albo Nazionale degli Amministratori Giudiziari.
Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Matera, Pietro Argentino, e dal P.M. Annafranca Ventricelli; il provvedimento cautelare è stato emesso dal G.I.P. Angela Rosa Nettis.