“La realizzazione di un ambulatorio di parto-analgesia rappresenta un passo in avanti nell’ambito del processo di riorganizzazione del reparto di ostetricia. La recente implementazione è il modo giusto per dare al presidio ospedaliero di Melfi la giusta importanza. Sono alle prese con grandi responsabilità, data la mia carica elettiva di Presidente della quarta Commissione permanente del Consiglio regionale, e tra queste una delle deleghe più impegnative è proprio quella relativa allatutela della salute e alla programmazione ospedaliera. Ci sono criticità che dobbiamo cercare di superare, per dare a questa struttura il ruolo importante che merita. Ovviamente il mio lavoro punta a far eccellere questo reparto, perché la zona del Vulture non può ammettere che le nuove generazioni non nascano in Basilicata”. E’ quanto afferma il presidente della quarta Commissione consiliare permanente (Politica sociale) del Consiglio regionale, Massimo Zullino, commentando la notizia del fiocco azzurro per il primo parto in analgesia nel presidio ospedaliero di Melfi dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, dove il 15 giugno la prima paziente, proveniente da Lagonegro, dopo aver seguito il percorso di reclutamento alla trentaduesima settimana di gestazione, ha partorito in analgesia un bambino di kg 3,5.
“Quando parlo di cambiamento e riorganizzazione nell’ ambito della sanità – afferma il presidente Zullino -, intendo creazione di valore e organizzazione efficace, un approccio multidisciplinare in cui quello che conta è ascoltare la richiesta dell’utenza. Il mio obiettivo è quello di creare una realtà sanitaria capace di rispondere alle esigenze reali e soprattutto basandomi su dati certi. Mantenere ben saldo un lavoro costante e mirato, è quello che dovrebbe essere l’obiettivo primario, per garantire la sopravvivenza di uno dei pilastri del welfare della zona del Vulture”.
A parere di Zullino “per troppo tempo si è cercato di promuovere soluzioni di tipo politico e normativo, che però devono trovare attuazione e implementazione nelle organizzazioni che erogano servizi per la salute. Rendere il sistema più efficace ed efficiente vuol dire impostare una serie di interventi capaci di impattare sui processi organizzativi, cambiando le pratiche di lavoro, modificando i profili professionali, innovandoli in modo creativo, tutti argomenti condivisi con l’assessore alla Sanità, Rocco Leone. Questo è successo, se pure ora è allo stato embrionale, per l’ambulatorio di ostetricia, presso il Presidio ospedaliero di Melfi, dove il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza, Massimo Barresi, rafforza il Punto nascite con la nomina del nuovo direttore della Struttura complessa di ostetricia e ginecologia, Francesco Bernasconi, un professionista di chiara fama con esperienza pluridecennale in ambito ostetrico-ginecologico. Ma questo non risolve i problemi che hanno attanagliato tale ospedale, e non si deve pensare che l’implementazione dell’ambulatorio parto-analgesia rappresenti l’unico viatico che giustifichi la funzionalità del reparto”.
Concordando con il neo assessore alla Sanità e Politiche Sociali, il presidente Zullino spiega qual è “una delle prime azioni concrete attuabili nel presidio ospedaliero, ovvero creare una rete territoriale legata alle nascite, che potrebbe archiviare il rischio chiusura”. Zullino annuncia inoltre quale sarebbe un nuovo progetto realizzabile nel Presidio ospedaliero, capace di migliorare la gestione e l’efficienza del reparto: “Stiamo valutando – afferma – di stipulare una convenzione con il privato. Vogliamo procedere secondo una nuova linea di azione. L’intenzione e quella di stipulare una convenzione o patto di collaborazione complesso con medici ginecologi privati, in cui saranno definite le condizioni della collaborazione, nel rispetto dei principi normativi, al fine che le pazienti stesse abbiano garantita una continuità di controllo. Permettere al medico della paziente di seguire la partoriente in ospedale, rassicurerebbe la stessa, e fornirebbe al contempo la possibilità al professionista di avere a disposizione tutti gli strumenti necessari. L’eventuale suddivisione della collaborazione verrà stabilita dal presidio ospedaliero, prevedendo una ripartizione delle sedi in cui operare. Le attività devono essere svolte nel rispetto della normativa vigente, in posizione ausiliaria e non in sostituzione della figura professionale del primario, in modo da generare consenso e fiducia nella nostra sanità locale.”
“La creatività nel sistema sanitario non è mai mancata in questi anni – conclude Zullino -, certamente però è mancata la capacità di tradurla in risultati misurabili, brillanti intuizioni e progetti innovativi.Come già ha detto l’assessore, dopo innumerevoli e continui contatti con i diversi dicasteri che si occupano di sanità stiamo sollecitando un incontro con i funzionari del ministero della Salute, cogliendo l’occasione per ribadire in maniera netta e chiara alcuni punti fondamentali del nostro progetto, al fine di rendere il presidio ospedaliero del tutto funzionante”.